AVCPASS: Falsa partenza con pochi enti pubblici registrati

10/01/2014

Il 1° gennaio scorso è entrato, definitivamente, in vigore, in regime di obbligatorietà, il sistema AVCPass (Autority Virtual Compani Passport) predisposto dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture per la verifica online dei requisiti di partecipazione alle gare pubbliche di lavori, servizi e forniture; ricordiamo che e modalità di avvio del nuovo sistema sono contenute nella deliberazione del Consiglio dell’Autorità n. 111 del 20 dicembre 2012 e s.m.i..
Per i CIG (Codice identificato gara) acquisiti a decorrere da tale data e relativi agli affidamenti nei settori ordinari di importo superiore o uguale a € 40.000, le stazioni appaltanti devono eseguire le verifiche dei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario, esclusivamente sulla Banca dati nazionale dei contratti pubblici, ai sensi dell’art. 6-bis del D.Lgs. 163/2006 (Codice dei contratti), attraverso il sistema AVCpass.

Se ne parla, ormai da oltre un anno, l’Autorità nel corso del 2013 ha pianificato alcune sessioni formative ed ha, poi, predisposto alcuni moduli descrittivi e rappresentativi relativi a “Registrazione e Profilazione”, “Delibera 111/2012”, “AVCPASS componente Operatore Economico” e “AVCPASS componente Stazione Appaltante” ma crediamo che per l’AVCPass si sia trattato di una falsa partenza come è possibile affermare dopo che soltanto poche decine di stazioni appaltanti si sono registrate nella piattaforma informatica.
In queste condizioni, nonostante il solito obbligo senza sanzioni, l’unica soluzione percorribile per la verifica dei requisiti resta quella tradizionale con la possibilità di contenziosi.
Ed. infatti, è questa la strada che stanno seguendo alcune amministrazioni che, nel pubblicare i bandi di gara per lavori, servizi o fornitire, non riportano l’obbligo dell’utilizzazione del sistema AVCpass e continuano a richiedere i requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario in forma cartacea; tale soluzione è, però, pur senza sanzioni, non conforme a quanto disposto dalle norme ed in queste condizioni potrebbero attivarsi contenziosi per la violazione della legge.
Al fine di evitare tale situazione, se si vuole attivare veramente un sistema che è costato un grande sforzo anche in termini economici dell’Autorità, una soluzione praticabile potrebbe essere quella di rendere nulli tutti quei bandi in cui, a aprire da una certa data, non venga esplicitamente prevista l’utilizzazione del sistema AVCpass.

Con l’occasione ricordiamo la soluzione adottata dalla Regione Siciliana che con una Circolare del Dipartimento regionale tecnico ha rinviato a data destinarsi l’utilizzazione del sistema AVCpass con la motivazione che alcuni utilizzatori non sono ancora in possesso dell’indirizzo di posta elettronica certificata previsto per le comunicazioni svolte nell’ambito del sistema.
Forse la Regione Siciliana non sa che per attivare in maniera del tutto gratuita una PEC ci vuole soltanto un po’ di buona volontà e qualche minuto!
Basta collegarsi con www.postacertificata.gov.it e richiederla!

A cura di Gabriele Bivona


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