Abusi edilizi nella Regione siciliana: Rischio sanatoria selvaggia
06/02/2014
In riferimento ad un parere del Consiglio di Giustizia
Amministrativa per la regione siciliana, il Dipartimento
dell'Urbanistica dell'Assessorato del Territorio ed Ambiente
della Regione Siciliana ha emanato la circolare n. 2 prot. 2302
del 31/1/2014 avente ad oggetto le richieste di sanatoria
edilizia in aree vincolate.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa con il parere n. 291 reso nell'adunanza del 31 gennaio 2012, in riferimento ad un ricorso straordinario presentato per l'annullamento dell'ordinanza dirigenziale 29.4.2008 n. 46 del Comune di Milazzo (con cui è stata respinta l'istanza di condono e ordinata la demolizione delle opere realizzate senza aver prima richiesto alla competente amministrazione regionale il nulla osta dell'autorità preposta al vincolo), ha accolto il ricorso ed, in pratica, rende possibile la sanatoria nelle aree vincolate.
In pratica, il Consiglio di Giustizia Amministrativa, dopo un'ampia e approfondita disamina in cui è stata ben argomentata la peculiare fattispecie normativa siciliana, ha riconosciuto la "...potenziale applicabilità del c.d. terzo condono anche agli abusi realizzati in aree soggette a vincoli relativi di inedificabilità, alle condizioni previste dall'art. 32-33 della legge n. 47/1985, per quale recepita e modificata in Sicilia dall'art. 23 della L.R. n. 37/1985".
Proprio, in riferimento al parere del Consiglio di Giustizia amministrativa, nei giorni scorsi è stato presentato al Consiglio comunale di Palermo un ordine del giorno che, recependo il parere del Consiglio di giustizia amministrativa, consente la riapertura di istanze rigettate; l'ordine del giorno è stato approvato dai 20 consiglieri presenti a Sala delle Lapidi, non senza innescare nuove polemiche. Un atto analogo lo ha presentato all'Ars l'ex presidente Francesco Cascio, per estendere il via libera in tutta la Sicilia.
Per sbarrare la strada al riesame di migliaia di pratiche relative ad abusi edilizi commessi in Sicilia in aree vincolate e per evitare che possano essere riesumate con un serio pericolo di sanatoria selvaggia, il 31 gennaio scorso il Movimento 5 Stelle ha presentato il disegno di legge n. 696 che sarà trattato, con la necessaria urgenza, in commissione Ambiente, martedì 11 febbraio.
"Ho avuto - afferma Giampiero Trizzino, presidente della quarta commissione di palazzo dei Normanni - via libera dal presidente Ardizzone. Se il ddl dovesse essere approvato potrebbe approdare prestissimo in aula. Bisogna fare in fretta, il rischio è infatti che altri Comuni seguano l'esempio di Palermo e diano il via libera al riesame di migliaia di pratiche, che, alla luce di una discutibile interpretazione di un parere del Cga, potrebbe stravolgere il volto dell'isola e sanare abusi ovunque".
Il disegno di legge presentato è di pochi articoli, ma dovrebbe servire a sgombrare il campo da qualsiasi ambiguità interpretativa, allontanando una volta e per tutte il pericolo di colpi di spugna sugli abusi edilizi in Sicilia. Non per nulla Trizzino lo ha definito semplicisticamente "ammazzasanatorie".
"La legge - afferma Trizzino - servirà a rimetterci in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale e con quanto ribadito da una sentenza della Corte di Cassazione del 2009, che escludeva da sanatoria tutti quegli immobili costruiti ex novo, non solo nelle aree in cui insiste un vincolo di inedificabilità assoluta, ma anche in quelle aree in cui grava un vincolo di inedificabilità relativa. La pronuncia dei giudici cassazionisti ha inoltre precisato che per queste ultime gli unici interventi sanabili sono quelli edilizi di minore rilevanza, quali il restauro, il risanamento conservativo e la manutenzione straordinaria".
In allegato il testo integrale del parere del Consiglio di Giustizia amministrativa e della Circolare regionale
© Riproduzione riservata
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa con il parere n. 291 reso nell'adunanza del 31 gennaio 2012, in riferimento ad un ricorso straordinario presentato per l'annullamento dell'ordinanza dirigenziale 29.4.2008 n. 46 del Comune di Milazzo (con cui è stata respinta l'istanza di condono e ordinata la demolizione delle opere realizzate senza aver prima richiesto alla competente amministrazione regionale il nulla osta dell'autorità preposta al vincolo), ha accolto il ricorso ed, in pratica, rende possibile la sanatoria nelle aree vincolate.
In pratica, il Consiglio di Giustizia Amministrativa, dopo un'ampia e approfondita disamina in cui è stata ben argomentata la peculiare fattispecie normativa siciliana, ha riconosciuto la "...potenziale applicabilità del c.d. terzo condono anche agli abusi realizzati in aree soggette a vincoli relativi di inedificabilità, alle condizioni previste dall'art. 32-33 della legge n. 47/1985, per quale recepita e modificata in Sicilia dall'art. 23 della L.R. n. 37/1985".
Proprio, in riferimento al parere del Consiglio di Giustizia amministrativa, nei giorni scorsi è stato presentato al Consiglio comunale di Palermo un ordine del giorno che, recependo il parere del Consiglio di giustizia amministrativa, consente la riapertura di istanze rigettate; l'ordine del giorno è stato approvato dai 20 consiglieri presenti a Sala delle Lapidi, non senza innescare nuove polemiche. Un atto analogo lo ha presentato all'Ars l'ex presidente Francesco Cascio, per estendere il via libera in tutta la Sicilia.
Per sbarrare la strada al riesame di migliaia di pratiche relative ad abusi edilizi commessi in Sicilia in aree vincolate e per evitare che possano essere riesumate con un serio pericolo di sanatoria selvaggia, il 31 gennaio scorso il Movimento 5 Stelle ha presentato il disegno di legge n. 696 che sarà trattato, con la necessaria urgenza, in commissione Ambiente, martedì 11 febbraio.
"Ho avuto - afferma Giampiero Trizzino, presidente della quarta commissione di palazzo dei Normanni - via libera dal presidente Ardizzone. Se il ddl dovesse essere approvato potrebbe approdare prestissimo in aula. Bisogna fare in fretta, il rischio è infatti che altri Comuni seguano l'esempio di Palermo e diano il via libera al riesame di migliaia di pratiche, che, alla luce di una discutibile interpretazione di un parere del Cga, potrebbe stravolgere il volto dell'isola e sanare abusi ovunque".
Il disegno di legge presentato è di pochi articoli, ma dovrebbe servire a sgombrare il campo da qualsiasi ambiguità interpretativa, allontanando una volta e per tutte il pericolo di colpi di spugna sugli abusi edilizi in Sicilia. Non per nulla Trizzino lo ha definito semplicisticamente "ammazzasanatorie".
"La legge - afferma Trizzino - servirà a rimetterci in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale e con quanto ribadito da una sentenza della Corte di Cassazione del 2009, che escludeva da sanatoria tutti quegli immobili costruiti ex novo, non solo nelle aree in cui insiste un vincolo di inedificabilità assoluta, ma anche in quelle aree in cui grava un vincolo di inedificabilità relativa. La pronuncia dei giudici cassazionisti ha inoltre precisato che per queste ultime gli unici interventi sanabili sono quelli edilizi di minore rilevanza, quali il restauro, il risanamento conservativo e la manutenzione straordinaria".
In allegato il testo integrale del parere del Consiglio di Giustizia amministrativa e della Circolare regionale
A cura di Gabriele
Bivona
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