Anticorruzione, OICE: Positivo il rafforzamento dei poteri dell’ANAC sugli appalti affidati nei “settori speciali”
03/04/2015
L'OICE, l'Associazione delle società di ingegneria e di
architettura aderente a Confindustria, commenta positivamente
l'avvenuta approvazione del disegno di legge anticorruzione da
parte del Senato, nel quale è previsto l'affidamento
all'Authority presieduta da Raffaele Cantone di
importanti compiti di vigilanza e controllo su tutti i settori
cosiddetti "esclusi” o “speciali” (acqua, energia e trasporti).
Per il Presidente dell'Associazione, ing. Patrizia Lotti, ”da tempo l'OICE chiedeva in generale che l'operato di questi soggetti fosse oggetto di una maggiore trasparenza; che il legislatore abbia deciso, sia pure con finalità diverse, di accendere un “faro” anche sull'attività di queste società, spesso partecipate dal settore pubblico, lo riteniamo comunque positivo sotto il profilo della trasparenza dei procedimenti di affidamento dei contratti e delle dinamiche di mercato”.
Per l'OICE l'intervento normativo assume un particolare rilievo anche per il volume di spesa che le società operanti in questi ambiti gestiscono; si tratta (dati AVCP 2013) di 22,7 miliardi di euro di contratti (circa il 25% del mercato pubblico) per un valore medio di affidamento di poco più di 1 milione di euro, contro i 700.000 euro dei settori ordinari. Per Patrizia Lotti “Siamo di fronte ad un'importante scelta del legislatore perché riguarda l'operato di committenti che, sia pure legittimati dalle direttive europee e dal nostro codice ad applicare soltanto alcune regole e principi generali in fase di aggiudicazione dei contratti, comunque gestiscono importanti volumi di spesa sulla base di rapporti di diritto privato che sfuggono alle regole ordinarie che tutte le altre stazioni appaltanti applicano”.
© Riproduzione riservata
Per il Presidente dell'Associazione, ing. Patrizia Lotti, ”da tempo l'OICE chiedeva in generale che l'operato di questi soggetti fosse oggetto di una maggiore trasparenza; che il legislatore abbia deciso, sia pure con finalità diverse, di accendere un “faro” anche sull'attività di queste società, spesso partecipate dal settore pubblico, lo riteniamo comunque positivo sotto il profilo della trasparenza dei procedimenti di affidamento dei contratti e delle dinamiche di mercato”.
Per l'OICE l'intervento normativo assume un particolare rilievo anche per il volume di spesa che le società operanti in questi ambiti gestiscono; si tratta (dati AVCP 2013) di 22,7 miliardi di euro di contratti (circa il 25% del mercato pubblico) per un valore medio di affidamento di poco più di 1 milione di euro, contro i 700.000 euro dei settori ordinari. Per Patrizia Lotti “Siamo di fronte ad un'importante scelta del legislatore perché riguarda l'operato di committenti che, sia pure legittimati dalle direttive europee e dal nostro codice ad applicare soltanto alcune regole e principi generali in fase di aggiudicazione dei contratti, comunque gestiscono importanti volumi di spesa sulla base di rapporti di diritto privato che sfuggono alle regole ordinarie che tutte le altre stazioni appaltanti applicano”.
A cura di Ufficio Stampa OICE
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