Appalti: in Sardegna via libera alle nuove norme sugli appalti
24/04/2015
Via libera alle nuove norme sugli appalti: la Giunta ha approvato
il disegno di legge proposto dall'assessore dei Lavori Pubblici
Paolo Maninchedda per disciplinare la materia. Per la prima volta,
su precisa indicazione del presidente della Regione Francesco
Pigliaru, il disegno di legge sarà pubblicato on line sul sito
della Regione - dal 30 aprile per un mese - per aprirsi a un debat
public, ampiamente utilizzato in Europa, un confronto pubblico che
continuerà in una seconda fase con incontri organizzati in tutta la
Sardegna. Subito dopo, il disegno di legge sarà approvato
definitivamente dalla Giunta e poi trasmesso al Consiglio
regionale.
CONFRONTO ON LINE E SUL TERRITORIO
"È una legge contro il massimo ribasso che punta alla premialità all'interno di un sistema di offerte economicamente vantaggiose - dice l'assessore Maninchedda - È la prima volta che un provvedimento viene adottato in Giunta per essere poi sottoposto a un dibattito pubblico, e questa è una cosa estremamente importante, anche perché la fase del confronto viene prevista e scritta nella delibera stessa. Una procedura che consideriamo utile per limitare gli errori, accogliere suggerimenti, migliorare il testo della legge - aggiunge il titolare dei Lavori Pubblici - Questo ddl nasce in un periodo di transizione molto travagliato, caratterizzato a livello nazionale dal ricorso a decreti d'urgenza e, a livello comunitario, dall'entrata in vigore delle tre direttive in materia di appalti, concessioni e settori speciali. Vogliamo dare risposte ai molti problemi del settore - sottolinea ancora l'assessore - Vogliamo aprire il mercato degli appalti attraverso il riordino degli strumenti della programmazione, la razionalizzazione e qualificazione della committenza, il riconoscimento di premialità al sistema delle autonomie locali, delle professioni e delle micro, piccole e medie imprese, il ricorso al sistema degli elenchi unici aperti di operatori economici, il monitoraggio dell'intera filiera dei contratti pubblici".
MAI PIÙ CROLLI E INCOMPIUTE
La Sardegna è una delle ultime Regioni che si dota di una legge sugli appalti. "Deve servire a programmare bene, perché programmare bene significa non sprecare le risorse - dice l'assessore Maninchedda - Molte incompiute non sarebbero rimaste incompiute se fossero state adeguatamente programmate, e molti crolli non ci sarebbero stati se ci fossero stati più controlli già in fase di programmazione".
I SETTE OBIETTIVI PRINCIPALI DELLA LEGGE
1) Programmare bene un'opera pubblica per non sprecare nemmeno un euro, ovvero centralizzare la fase dell'intero ciclo di appalto: Progetto "as build", monitorato dall'ideazione fino alla realizzazione dell'opera.
2) Razionalizzare e qualificare la committenza con la Centrale regionale di committenza, l'unica che potrà bandire gli appalti in Regione: tempi accorciati e procedure semplificate.
3) Maggiore trasparenza nei contratti pubblici, coordinamento e semplificazione delle procedure (elenchi unici regionali di operatori economici qualificati, Utr divisa in due sezioni una con funzioni consultive, l'altra di coordinamento, ridefinizione del Rup).
4) Monitoraggio del ciclo dell'appalto e delle opere pubbliche come leva per lo sviluppo.
5) Promozione della qualità nell'ideazione e progettazione architettonica dell'opera pubblica, qualificazione e sostenibilità ambientale attraverso un Piano della qualità architettonica, concorsi di idee e progettazione, borse di studio, stages e tirocini.
6) Clausole sociali e ambientali, che prevedono un meccanismo di premialità in caso di tutela dei fornitori locali, assunzione di giovani professionisti e di cittadini disoccupati, interventi di volontariato, qualità nella ristorazione collettiva con la tutela dei marchi Dop e Igp, tutela del lavoro con un tutor di cantiere, uso di prodotti e materiali a minore impatto ambientale, minore produzione di rifiuti, utilizzo di materiali recuperati e riciclati.
7) Sostenibilità ambientale, una vera rivoluzione eco-ambientale: ci sono un Piano d'azione per acquisti verdi, monitoraggio e promozione degli acquisti verdi da parte delle stazioni appaltanti, clausole ambientali.
"Con questa legge non intendiamo sfidare le leggi nazionali né la Corte Costituzionale ma migliorare l'intero sistema in Sardegna - conclude l'assessore Maninchedda - Abbiamo ormai imparato la lezione di crolli, incompiute, cose fatte male. Il massimo ribasso non garantisce la qualità, e allora portiamo la premialità in un sistema di offerte economicamente più vantaggiose. Poi c'è il piano della qualità architettonica, che servirà a presidiare la bellezza delle opere architettoniche e la qualità di realizzazione delle opere che devono stare dentro un ecosistema".
© Riproduzione riservata
CONFRONTO ON LINE E SUL TERRITORIO
"È una legge contro il massimo ribasso che punta alla premialità all'interno di un sistema di offerte economicamente vantaggiose - dice l'assessore Maninchedda - È la prima volta che un provvedimento viene adottato in Giunta per essere poi sottoposto a un dibattito pubblico, e questa è una cosa estremamente importante, anche perché la fase del confronto viene prevista e scritta nella delibera stessa. Una procedura che consideriamo utile per limitare gli errori, accogliere suggerimenti, migliorare il testo della legge - aggiunge il titolare dei Lavori Pubblici - Questo ddl nasce in un periodo di transizione molto travagliato, caratterizzato a livello nazionale dal ricorso a decreti d'urgenza e, a livello comunitario, dall'entrata in vigore delle tre direttive in materia di appalti, concessioni e settori speciali. Vogliamo dare risposte ai molti problemi del settore - sottolinea ancora l'assessore - Vogliamo aprire il mercato degli appalti attraverso il riordino degli strumenti della programmazione, la razionalizzazione e qualificazione della committenza, il riconoscimento di premialità al sistema delle autonomie locali, delle professioni e delle micro, piccole e medie imprese, il ricorso al sistema degli elenchi unici aperti di operatori economici, il monitoraggio dell'intera filiera dei contratti pubblici".
MAI PIÙ CROLLI E INCOMPIUTE
La Sardegna è una delle ultime Regioni che si dota di una legge sugli appalti. "Deve servire a programmare bene, perché programmare bene significa non sprecare le risorse - dice l'assessore Maninchedda - Molte incompiute non sarebbero rimaste incompiute se fossero state adeguatamente programmate, e molti crolli non ci sarebbero stati se ci fossero stati più controlli già in fase di programmazione".
I SETTE OBIETTIVI PRINCIPALI DELLA LEGGE
1) Programmare bene un'opera pubblica per non sprecare nemmeno un euro, ovvero centralizzare la fase dell'intero ciclo di appalto: Progetto "as build", monitorato dall'ideazione fino alla realizzazione dell'opera.
2) Razionalizzare e qualificare la committenza con la Centrale regionale di committenza, l'unica che potrà bandire gli appalti in Regione: tempi accorciati e procedure semplificate.
3) Maggiore trasparenza nei contratti pubblici, coordinamento e semplificazione delle procedure (elenchi unici regionali di operatori economici qualificati, Utr divisa in due sezioni una con funzioni consultive, l'altra di coordinamento, ridefinizione del Rup).
4) Monitoraggio del ciclo dell'appalto e delle opere pubbliche come leva per lo sviluppo.
5) Promozione della qualità nell'ideazione e progettazione architettonica dell'opera pubblica, qualificazione e sostenibilità ambientale attraverso un Piano della qualità architettonica, concorsi di idee e progettazione, borse di studio, stages e tirocini.
6) Clausole sociali e ambientali, che prevedono un meccanismo di premialità in caso di tutela dei fornitori locali, assunzione di giovani professionisti e di cittadini disoccupati, interventi di volontariato, qualità nella ristorazione collettiva con la tutela dei marchi Dop e Igp, tutela del lavoro con un tutor di cantiere, uso di prodotti e materiali a minore impatto ambientale, minore produzione di rifiuti, utilizzo di materiali recuperati e riciclati.
7) Sostenibilità ambientale, una vera rivoluzione eco-ambientale: ci sono un Piano d'azione per acquisti verdi, monitoraggio e promozione degli acquisti verdi da parte delle stazioni appaltanti, clausole ambientali.
"Con questa legge non intendiamo sfidare le leggi nazionali né la Corte Costituzionale ma migliorare l'intero sistema in Sardegna - conclude l'assessore Maninchedda - Abbiamo ormai imparato la lezione di crolli, incompiute, cose fatte male. Il massimo ribasso non garantisce la qualità, e allora portiamo la premialità in un sistema di offerte economicamente più vantaggiose. Poi c'è il piano della qualità architettonica, che servirà a presidiare la bellezza delle opere architettoniche e la qualità di realizzazione delle opere che devono stare dentro un ecosistema".
Fonte: Regione Sardegna
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