Appalti pubblici: Le critiche dell’Antitrust sul sistema vigente
19/02/2010
Nella segnalazione inviata a Governo e Parlamento
(integralmente consultabile in allegato) in vista della prima legge
annuale sulla concorrenza, l'Antitrust sollecita maggiori
poteri per poter tutelare meglio la concorrenza, evidenziando
distorsioni e restrizioni che coinvolgono soprattutto i settori
postali, ferroviari, autostradali e aeroportuali.
L'Autorità, in particolare, ha riscontrato che molte pubbliche amministrazioni tendono a limitare, ove possibile, il ricorso a procedure di selezione competitiva favorendo il ricorso agli affidamenti in-house. Sostanzialmente assente il ricorso a procedure di selezione competitiva nel rilascio di concessioni di beni pubblici, e ciò in molti settori, che vanno dal demanio marittimo all'utilizzo delle acque termali.
Sempre in materia di gare pubbliche, una problematica che l'Autorità ha frequentemente accertato concerne la realizzazione di forme varie di collusione fra le imprese partecipanti, suscettibile di vanificare in radice i benefici del meccanismo competitivo."In tale prospettiva, destano particolare preoccupazione le modalità, recentemente prescelte dal legislatore nazionale, per dare attuazione alla sentenza con cui la Corte di Giustizia ha ritenuto che determinasse un'ingiustificata compressione del favor partecipationis la norma nazionale che vietava in senso assoluto la partecipazione alla medesima gara di due imprese legate da un rapporto di controllo ai sensi dell'art. 2359 del c.c., dovendo viceversa tale causa di esclusione essere valutata in concreto, con riguardo alla possibilità che il rapporto di controllo formale definisca effettivamente l'esistenza di un unico centro decisionale in relazione alla offerte di gara.".
L'Autorità, quindi, ha ritenuto di dover segnalare al legislatore come le nuove recenti disposizioni aumentino potenzialmente il rischio collusivo rispetto al passato, in particolare laddove non garantiscono appieno la possibilità per le stazioni appaltanti di svolgere una completa e ponderata valutazione in ordine alla effettiva capacità del rapporto di controllo di influire sulla necessaria autonomia delle offerte. In particolare viene evidenziata la necessità che le imprese producano, oltre alle usuali informazioni sulla propria struttura societaria ed eventualmente del gruppo di appartenenza, anche indicazioni sull'esistenza e sui contenuti di eventuali patti parasociali nei diversi azionariati, "indicazioni di dettaglio sulla composizione dei diversi organi societari, nonché sulla sussistenza di eventuali legami finanziari, in grado di condizionare reciprocamente, pur in un contesto organizzativo basato su processi decisionali formalmente distinti, i risultati economici delle imprese interessate".
Fonte: www.aniem.it
© Riproduzione riservata
L'Autorità, in particolare, ha riscontrato che molte pubbliche amministrazioni tendono a limitare, ove possibile, il ricorso a procedure di selezione competitiva favorendo il ricorso agli affidamenti in-house. Sostanzialmente assente il ricorso a procedure di selezione competitiva nel rilascio di concessioni di beni pubblici, e ciò in molti settori, che vanno dal demanio marittimo all'utilizzo delle acque termali.
Sempre in materia di gare pubbliche, una problematica che l'Autorità ha frequentemente accertato concerne la realizzazione di forme varie di collusione fra le imprese partecipanti, suscettibile di vanificare in radice i benefici del meccanismo competitivo."In tale prospettiva, destano particolare preoccupazione le modalità, recentemente prescelte dal legislatore nazionale, per dare attuazione alla sentenza con cui la Corte di Giustizia ha ritenuto che determinasse un'ingiustificata compressione del favor partecipationis la norma nazionale che vietava in senso assoluto la partecipazione alla medesima gara di due imprese legate da un rapporto di controllo ai sensi dell'art. 2359 del c.c., dovendo viceversa tale causa di esclusione essere valutata in concreto, con riguardo alla possibilità che il rapporto di controllo formale definisca effettivamente l'esistenza di un unico centro decisionale in relazione alla offerte di gara.".
L'Autorità, quindi, ha ritenuto di dover segnalare al legislatore come le nuove recenti disposizioni aumentino potenzialmente il rischio collusivo rispetto al passato, in particolare laddove non garantiscono appieno la possibilità per le stazioni appaltanti di svolgere una completa e ponderata valutazione in ordine alla effettiva capacità del rapporto di controllo di influire sulla necessaria autonomia delle offerte. In particolare viene evidenziata la necessità che le imprese producano, oltre alle usuali informazioni sulla propria struttura societaria ed eventualmente del gruppo di appartenenza, anche indicazioni sull'esistenza e sui contenuti di eventuali patti parasociali nei diversi azionariati, "indicazioni di dettaglio sulla composizione dei diversi organi societari, nonché sulla sussistenza di eventuali legami finanziari, in grado di condizionare reciprocamente, pur in un contesto organizzativo basato su processi decisionali formalmente distinti, i risultati economici delle imprese interessate".
Fonte: www.aniem.it
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