Architetti Roma: Il diritto all'Architettura è un diritto di tutti
12/01/2012
L'Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
di Roma ha pubblicato sul Corriere della Sera di ieri 11 gennaio
2012 un appello dal titolo "A garanzia di tutti i cittadini".
Non sappiamo se lo stesso (e vorremmo saperlo) sia condiviso dal Consiglio nazionale degli Architetti ma è quantomeno strano che un Ordine provinciale, pur se il più grande (dal punto di vista numerico) d'Italia, acquisti una pagina su un quotidiano nazionale per esprimere opinioni, certamente valide per tutta la categoria, e si sostituisca, di fatto, a quello che dovrebbe fare un Consiglio nazionale.
Ma forse la storia è più semplice e si lega al fatto che, con l'attuale sistema elettorale, l'Ordine più grande d'Italia non è rappresentato nel Consiglio nazionale degli Architetti.
Per tornare all'appello nello stesso dopo una premessa in cui si precisa che gli architetti lavorano a garanzia dei cittadini mentre proprio in Italia l'Architettura è relegata ad un ruolo marginale nelle dinamiche sociali, culturali, politiche ed economiche del Paese, "A garanzia di tutti i cittadini" si evidenzia che agli architetti:
Nell'appello viene anche precisato che non interessa una difesa gli ordini professionali così come sono, "sapendo che per molti si è trattato di costruire sacche di privilegio e difese di interessi corporativi. Mentre, per altri, è stato complesso mediare tra l'obbligo di rappresentare interessi di categoria e la necessità di farsi interprete di ragioni collettive. Non ci vogliamo sottrarre alle regole, alle verifiche, alla prova delle competenze, al rispetto di codici e deontologia. Sappiamo invece che chi ha il compito di progettare le trasformazioni fisiche del territorio è depositario di una forte responsabilità etica nei confronti della società."
L'Appello si conclude con la richiesta che l'Architetto torni ad essere riconosciuto dalla società come colui che immagina, progetta, interpreta, il mondo che è e che sarà, che sia posto al centro del dibattito sulla costruzione del vivere e dell'abitare e che abbia un ruolo e per questo gli vengano necessariamente attribuiti oneri e responsabilità ma anche centralità.
Il testo integrale dell'appello è allegato alla presente notizia.
È possibile sottoscrivere l'appello alla pagina www.architettiroma.it/dirittoallarchitettura
© Riproduzione riservata
Non sappiamo se lo stesso (e vorremmo saperlo) sia condiviso dal Consiglio nazionale degli Architetti ma è quantomeno strano che un Ordine provinciale, pur se il più grande (dal punto di vista numerico) d'Italia, acquisti una pagina su un quotidiano nazionale per esprimere opinioni, certamente valide per tutta la categoria, e si sostituisca, di fatto, a quello che dovrebbe fare un Consiglio nazionale.
Ma forse la storia è più semplice e si lega al fatto che, con l'attuale sistema elettorale, l'Ordine più grande d'Italia non è rappresentato nel Consiglio nazionale degli Architetti.
Per tornare all'appello nello stesso dopo una premessa in cui si precisa che gli architetti lavorano a garanzia dei cittadini mentre proprio in Italia l'Architettura è relegata ad un ruolo marginale nelle dinamiche sociali, culturali, politiche ed economiche del Paese, "A garanzia di tutti i cittadini" si evidenzia che agli architetti:
- non interessano le difese d'ufficio;
- non interessano i privilegi di categoria. Il "protezionismo" professionale;
- non interessa mantenere lo status quo.
Nell'appello viene anche precisato che non interessa una difesa gli ordini professionali così come sono, "sapendo che per molti si è trattato di costruire sacche di privilegio e difese di interessi corporativi. Mentre, per altri, è stato complesso mediare tra l'obbligo di rappresentare interessi di categoria e la necessità di farsi interprete di ragioni collettive. Non ci vogliamo sottrarre alle regole, alle verifiche, alla prova delle competenze, al rispetto di codici e deontologia. Sappiamo invece che chi ha il compito di progettare le trasformazioni fisiche del territorio è depositario di una forte responsabilità etica nei confronti della società."
L'Appello si conclude con la richiesta che l'Architetto torni ad essere riconosciuto dalla società come colui che immagina, progetta, interpreta, il mondo che è e che sarà, che sia posto al centro del dibattito sulla costruzione del vivere e dell'abitare e che abbia un ruolo e per questo gli vengano necessariamente attribuiti oneri e responsabilità ma anche centralità.
Il testo integrale dell'appello è allegato alla presente notizia.
È possibile sottoscrivere l'appello alla pagina www.architettiroma.it/dirittoallarchitettura
A cura di Ilenia
Cicirello
© Riproduzione riservata