Architetti e Ingegneri: no ad ampliamento competenze Geometri e Periti edili
15/07/2010
"I Geometri ed i Periti edili ci riprovano ancora una volta: in
palese contrasto con tutte le più recenti Sentenze della Corte di
cassazione sugli evidenti limiti di competenza dei Geometri e dei
Periti edili, queste professioni ci riprovano a proporre anche alla
Camera dei Deputati un DDL esclusivo sulle loro attività".
Lo affermano in una nota i Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri.
Tra gli aspetti maggiormente contestati l'ampliamento esorbitante delle volumetrie ammesse nella progettazione anche in zona sismica (sino a 4500 mc), l'ampliamento delle competenze in urbanistica, l' ampliamento in materia di progettazione impiantistica, e così via.
"A nulla vale - prosegue la nota - il comune tavolo di lavoro in corso tra le professioni tecniche proprio in materia di competenze, a nulla vale la evidente logica di premettere una riforma complessiva degli ordinamenti professionali così come concepita dal Ministro Alfano prima di mettere mano al riordino delle competenze. A nulla vale il concetto di merito laddove per accedere a professioni che incidono su interessi costituzionali quali la sicurezza dell'abitare o la tutela del paesaggio occorre aver superato corsi universitari assolutamente appropriati: almeno così si fa in Europa ed in tutto il mondo civile".
I due Consigli nazionali ribadiscono che "per tali professioni regolamentate occorre superare percorsi universitari e non può una legge, prevedendo un semplice corso di 120 ore, annullare 5 anni di studio".
"A Geometri e Periti edili - conclude la nota - va ancora una volta rivolto l'invito di percorre comunemente la strada della ragionevolezza, ma se cosi non fosse vi sarà la nostra più ferma opposizione a proposte di legge basate sulle solite, inopportune ed antistoriche regalie all' "italiana".
Fonte: Consiglio Nazionale Architetti P.P.C.
© Riproduzione riservata
Lo affermano in una nota i Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri.
Tra gli aspetti maggiormente contestati l'ampliamento esorbitante delle volumetrie ammesse nella progettazione anche in zona sismica (sino a 4500 mc), l'ampliamento delle competenze in urbanistica, l' ampliamento in materia di progettazione impiantistica, e così via.
"A nulla vale - prosegue la nota - il comune tavolo di lavoro in corso tra le professioni tecniche proprio in materia di competenze, a nulla vale la evidente logica di premettere una riforma complessiva degli ordinamenti professionali così come concepita dal Ministro Alfano prima di mettere mano al riordino delle competenze. A nulla vale il concetto di merito laddove per accedere a professioni che incidono su interessi costituzionali quali la sicurezza dell'abitare o la tutela del paesaggio occorre aver superato corsi universitari assolutamente appropriati: almeno così si fa in Europa ed in tutto il mondo civile".
I due Consigli nazionali ribadiscono che "per tali professioni regolamentate occorre superare percorsi universitari e non può una legge, prevedendo un semplice corso di 120 ore, annullare 5 anni di studio".
"A Geometri e Periti edili - conclude la nota - va ancora una volta rivolto l'invito di percorre comunemente la strada della ragionevolezza, ma se cosi non fosse vi sarà la nostra più ferma opposizione a proposte di legge basate sulle solite, inopportune ed antistoriche regalie all' "italiana".
Fonte: Consiglio Nazionale Architetti P.P.C.
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