Aree urbane degradate: le FAQ di ANCI dopo la seconda Errata Corrige
di Danilo Maniscalco - 20/06/2016
È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 13 giugno 2016, n. 136 la seconda errata-corrige relativa al bando sulla riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie (bando aggiornato)
Ricordiamo che il bando era stato pubblicato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 maggio 2016 sulla Gazzetta Ufficiale 01/06/2016, n. 127 con il quale sono state definite modalità e procedura di presentazione dei progetti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e della città di Aosta, relative al Fondo per l'attuazione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, per il quale è stata autorizzata la spesa di 500 milioni di euro per l'anno 2016 (art. 1, commi 974-978 della Legge di Stabilità per il 2016).
Al fine di fornire utili chiarimenti sulle problematiche più comuni, l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) ha pubblicato delle utili FAQ che riportiamo di seguito integralmente.
Le FAQ di ANCI
L’Art. 3, comma 3 del bando prevede che “le città
metropolitane presentano proposte che comprendono progetti
specifici per il comune del loro territorio con il maggior numero
di abitanti, sottoscritti dal Sindaco del comune medesimo e
proposte che interessano anche gli altri comuni all’interno del
perimetro metropolitano”. Si chiede di chiarire tale
comma.
L’art. 3, comma 3 del bando prevede le seguenti modalità di
partecipazione:
- la città metropolitana può presentare una proposta che riguardi solo progetti specifici relativi al comune con il maggior numero di abitanti, sottoscritta dal Sindaco del comune medesimo;
- la città metropolitana può presentare una proposta che riguardi solo progetti specifici negli altri comuni interni al perimetro metropolitano, sottoscritta dal Sindaco della città metropolitana;
- la città metropolitana può presentare un’unica proposta che riguardi sia progetti specifici per il comune del territorio metropolitano con il maggior numero di abitanti, sia progetti specifici che interessino gli altri comuni interni al perimetro metropolitano. Tale proposta deve essere sottoscritta dal Sindaco della città metropolitana;
Ai sensi dell’art. 3, comma 3, il Comune capoluogo di
regione può presentare domanda per la partecipazione al
bando?
Si, se la proposta riguarda progetti specifici relativi al comune
che sia capoluogo di provincia o, nelle città metropolitane, solo
il comune con il maggior numero di abitanti. La proposta deve
essere sottoscritta dal Sindaco del comune medesimo.
I Comuni interni al perimetro metropolitano possono
presentare autonomamente proposte di partecipazione al
bando?
No. La proposta deve essere presentata dal Sindaco della città
metropolitana e può contenere progetti che riguardano uno o più
comuni interni al perimetro metropolitano (art. 5, comma 1).
I Comuni non confinanti con il comune “capoluogo” della
città metropolitana sono aree ammissibili per la realizzazione
degli interventi?
Si, purché interne al perimetro della città metropolitana.
L’ ammontare del finanziamento pari a € 18.000.000 per
"i comuni con il maggior numero di abitanti di ciascuna città
metropolitana" previsto all’art. 8 c. 2 del bando può essere
aggiuntivo rispetto alla quota massima € 40.000.000 per il
"territorio di ciascuna città metropolitana"?
Si, se per il territorio della città metropolitana sono presentate
due distinte proposte: una proposta che riguardi solo progetti
specifici relativi al comune con il maggior numero di abitanti,
sottoscritta dal Sindaco del comune medesimo (per un importo
massimo di 18 milioni) e una proposta (per un importo massimo di 40
milioni) che riguardi progetti specifici per gli altri comuni
interni al perimetro metropolitano oppure progetti che riguardino
sia il comune maggiore sia gli altri comuni, sottoscritta dal
Sindaco della città metropolitana.
Per attestare la situazione di marginalità economica e
sociale, degrado edilizio e carenza di servizi (art. 4 c. 2) è
possibile fare ricorso agli indici di disagio edilizio (IDE) e di
disagio sociale (IDS) proposti dal Ministero delle Infrastrutture
per il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale
delle aree urbane degradate (DPCM 15/10/2015)?
No. Tali aree, oggetto della proposta, devono essere indicate dal
Sindaco del comune proponente o dal Sindaco della città
metropolitana con atto formale allegato alla domanda (art. 5, comma
1).
Nel caso di un comune parte di una città metropolitana,
l’intervento deve essere localizzato nella periferia di questo
comune o è già esso stesso inteso come periferia del comune del
territorio con il maggior numero di abitanti?
Un comune parte di una città metropolitana non può intendersi, in
quanto tale, periferia del comune del territorio con il maggior
numero di abitanti. Le proposte di intervento devono essere
localizzate in specifiche aree caratterizzate da situazioni di
marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di
servizi del comune proponente. Tali aree, oggetto della proposta,
devono essere indicate dal Sindaco del comune proponente o dal
Sindaco della città metropolitana con atto formale allegato alla
domanda (art. 5, comma 1).
Con riferimento all'individuazione del RUP, ai fini
della trasmissione della documentazione secondo quanto previsto
all'art. 5 , comma1, lettera e), si chiede se è necessario uno
specifico decreto di nomina.
Si. L’Art. 5, comma 1, lettera e) prevede che alla domanda debba
essere allegata la Delibera di approvazione del progetto da parte
del Comune e il decreto di nomina del Responsabile unico del
procedimento (RUP).
Le proposte possono riguardare ambiti per i quali è
stata presentata anche domanda di partecipazione al Piano nazionale
per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane
degradate (DPCM 15/10/2015), di cui non è noto
l'esito?
Si. Le proposte possono riguardare anche interventi oggetto della
proposta presentata per il Piano nazionale per la riqualificazione
sociale e culturale delle aree urbane degradate (DPCM 15/10/2015).
In tal caso, se ammessi a finanziamento sul Piano medesimo,
decadranno, in tutto o in parte, dall’eventuale finanziamento
concesso dal presente bando.
Gli interventi (art. 4 c. 3 lett. b) dovranno riguardare
aree e strutture pubbliche, oppure possano interessare anche
strutture edilizie esistenti private, di interesse
pubblico?
Gli interventi possono riguardare anche strutture private di
interesse pubblico, in quanto il bando favorisce la partecipazione
all’attuazione dei progetti da parte di altri soggetti pubblici e
privati. In tal caso occorrerà presentare una scheda relativa ai
soggetti privati cofinanziatori del progetto, con indicazione del
relativo apporto finanziario e le relative intese o accordi
sottoscritti. Le modalità di coinvolgimento di eventuali soggetti
privati dovranno, inoltre, prevedere procedure di evidenza
pubblica. (art. 5, lettera a) punto viii e lettere c) e d).
Gli interventi proposti dovranno avere natura
integrata?
Si e potranno riguardare una o più delle tipologie di azione
previste all’art. 4, comma 2.
Gli interventi proposti possono beneficiare anche di
ulteriori co-finanziamenti pubblici?
Si. Tale possibilità è disciplinata dall’art. 5, comma 1, lettera
a), punti ii, vii, lettere c), d), e).
Nel caso che a presentare la domande sia una città
metropolitana e che la proposta interessi anche i comuni interni al
perimetro metropolitano, la domanda, a firma del Sindaco
metropolitano che carta intestata deve riportare?
La carta intestata della Città metropolitana.
Sono disponibili formulari o schemi per la
predisposizione formale della domanda e dei relativi
allegati?
No.
Con riferimento all'art. 8, co.1. .lettera c) del bando,
quali sono le spese ammissibili per iniziative relative a lavori e
servizi?
Le spese ammissibili per lavori e servizi sono le spese definite
all’art. 3 del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50:
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2016-04-18;50!vig=
Sono ammesse spese per espropri?
Si.
Tra i progetti finanziabili, sono ammessi quelli volti
alla promozione delle attività sportive?
Si, in quanto rientranti nelle tipologie di cui all’art. 4, comma
3, lettere b) ed e).
Per livello minimo progettuale può farsi riferimento
agli studi di fattibilità ex art. 14 del decreto del Presidente
della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, o ai progetti preliminari
ex art. 17 e relativi allegati, del decreto del Presidente della
Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207?
Il comma 4 dell’art. 216 (Disposizioni transitorie e di
coordinamento) del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50
stabilisce che “fino alla data di entrata in vigore del decreto
di cui all’art. 23 comma 3, continuano ad applicarsi le
disposizioni di cui alla parte II, titolo II, capo I e titolo XI,
capi I e II , nonché gli allegati o le parti di allegati ivi
richiamate, con esclusione dell'articolo 248, del decreto del
Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207”. Pertanto,
nelle more dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni, può
farsi riferimento agli studi di fattibilità ex art. 14 o ai
progetti preliminari ex art. 17 e relativi allegati, del decreto
del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207.
A cura di Redazione
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