Art-Bonus per chi sostiene la cultura

18/12/2014

Tutto pronto per compensare, tramite F24, i crediti d'imposta relativi alle erogazioni liberali in denaro effettuate tra il 2014 e il 2016, a sostegno della cultura, come ad esempio le somme donate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici. La Risoluzione n.116/E dell'Agenzia delle Entrate, diffusa oggi, ha, infatti, istituito il codice tributo "6842" che consentirà di fruire dell'Art-Bonus.

A chi spetta il super-Bonus per la cultura - Possono beneficiare dell'Art-Bonus sia le persone fisiche che quelle giuridiche, a patto che abbiano effettuato delle erogazioni liberali tramite pagamenti tracciati, dunque mediante bonifici bancari o postali, carte di credito, di debito o prepagate, o ancora, con assegni circolari o bancari.

Il Bonus dalle misure extra-large - Il Bonus consiste in un credito d'imposta pari al 65 per cento per le somme erogate nei periodi d'imposta 2014 e 2015, mentre per quelle che si pagheranno nel 2016 scenderà dal 65 al 50 per cento. Comunque, il credito d'imposta non potrà oltrepassare determinati limiti: per le persone fisiche e gli enti che non svolgono attività commerciale, il 15 per cento del reddito imponibile, mentre per i titolari di reddito d'impresa, il 5 per mille dei ricavi annui.

I confini "larghi" dell'Art-Bonus - Le erogazioni devono avere destinazioni specifiche, come appositamente individuate dalla norma - Dl n. 83/2014. In particolare, a beneficiare dell'agevolazione sono le somme donate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, quelle per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, tra i quali, per esempio, musei, biblioteche e parchi archeologici. E per finire, possono beneficiare dell'Art-Bonus anche le erogazioni destinate a realizzare nuove strutture o il restauro di quelle esistenti se appartenenti a fondazioni lirico sinfoniche o a istituzioni pubbliche che operano nello spettacolo senza fini di lucro.

Fonte: Agenzia delle Entrate

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