Associazione Ivaseipartita: Incontro con Leopoldo Freyrie

04/01/2013

L'associazione di promozione sociale "Iva sei partita" ha richiesto, recentemente con una nota inviata anche al Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri ed al Presidente di Inarcassa un incontro per costruire, tra l'altro, strumenti efficaci contro l'elusione della legge e dei diritti fondamentali dell'individuo e del lavoratore e per la quantificazione, quindi, del finto lavoro autonomo all'interno della professione attraverso studi dedicati, campagne di sensibilizzazione, implementazione servizio legale.

Non si è fatta attendere la risposta del Presidente del Consiglio nazionale degli Architetti PPC Leopoldo Freyrie che ha incontrato l'associazione il 12 dicembre scorso.
Il resoconto dell'incontro è pubblicato su www.ivaseipartita.it e scendendo più nei particolari, queste le proposte portate dall'associazione:
  • 1. istituzione di un tavolo di lavoro che studi da vicino il fenomeno delle finte partite iva e forme di accesso realmente libero e paritario alla professione;
  • 2. inserimento esplicito, all'interno delle norme deontologiche, della contrattazione irregolare tra professionisti come forma di violazione grave e sanzionabile su segnalazione dell'iscritto;
  • 3. istituzione dell'obbligatorietà di un contratto scritto anche tra professionisti, con impegno del CNAPPC di redigere e mettere a disposizione sul proprio sito una bozza di contratto tipo;
  • 4. misure per rendere gli obblighi di assicurazione e formazione il più possibile compatibili con le fasce di professionisti più deboli.

Queste le risposte forniteci dall'arch. Freyrie:
  • 1. Il CNAPPC, in collaborazione col Cresme, sta redigendo uno studio sullo stato della professione in cui sono stati inseriti alcuni quesiti volti a quantificare esplicitamente forme di sfruttamento all'interno della professione. Tale strumento, di preliminare e necessaria conoscenza del fenomeno, sarà pronto fra pochi mesi.
  • 2. Entro pochi mesi sarà inoltre portata a compimento la , nel quale sarà inserito l'obbligo di contratto scritto anche fra professionisti e un capitolo completamente dedicato al rapporto fra colleghi.

Nel corso dell'incontro abbiamo fornito un nostro modello di contratto-tipo, redatto sul modello di quello messo on line dall'Associazione XX Maggio tramite il suo "Manuale di sopravvivenza per precari", un documento molto utile che vi invitiamo a consultare. Potete scaricare il contratto tipo a questo link, segnalandoci anche come migliorarlo.
Riguardo ai compensi, il CNAPPC non è titolato, per le norme sulla concorrenza, a indicare compensi minimi nell'ambito della contrattazione sul lavoro. Ciononostante, essendo stato reso obbligatorio il tirocinio a cui riconoscere un rimborso spese, ci ha comunicato il suo impegno a inserire tale rimborso come riferimento di massima per stabilire una corretta compensazione del lavoro professionale.
A questo proposito, dobbiamo rilevare che la legge di riforma delle professioni ha compiuto un notevole passo indietro nel suo iter di approvazione, passando dalla previsione di un “equo compenso” a quella di un "rimborso spese" pattuito tra le parti. Questa sottile differenza semantica rende più difficile agganciare le retribuzioni per i professionisti a quelle per i tirocinanti, che di fatto non sono retribuzioni, ma semplici supporti economici, che potrebbero rivelarsi nella realtà completamente irrisori.
Pertanto il CNAPPC, che, non obbligato dalla legge, ha scelto di far diventare il tirocinio obbligatorio, potrebbe compiere un passo di notevole importanza determinando compensi di riferimento non irrisori per i tirocinanti.
Sul tema, peraltro, si stanno muovendo anche i sindacati, attraverso una trattativa che punta ad agganciare i compensi dei tirocinanti, ma anche dei professionisti e delle partite iva, alle retribuzioni previste dal CCNL per gli Studi Professionali. Tali misure vengono prese a riferimento in sede di giudizio qualora la parte datoriale (lo studio professionale), anche se non facente parte dei sindacati firmatari dell'accordo, viene chiamata in causa dal lavoratore/tirocinante.

  • 3. Sul tema della formazione continua e permanente, il CNAPPC emanerà nei prossimi mesi un regolamento nel quale:
    • il primario obiettivo sarà puntare a un'offerta formativa di qualità stabilendo criteri di accreditamento a cui dovranno attenersi sia gli Ordini Provinciali che gli altri enti erogatori di formazione
    • parte di tale offerta emanata dagli Ordini dovrà essere gratuita o a costi irrisori
    • parte della formazione sarà costituita da "autoformazione"
  • 4. Anche sul tema dell'assicurazione obbligatoria, il CNAPPC chiarirà chi sono i soggetti obbligati a dotarsene: secondo quanto comunicatoci verbalmente dall'arch. Freyrie, solo coloro che sono titolari di incarico professionale per il quale è conditio sine qua non l'iscrizione all’ordine e che si assumono la titolarità di tale incarico nei confronti del cliente finale: sostanzialmente i professionisti incaricati di timbrare, la cui assicurazione dovrà coprire anche eventuali collaboratori.
    Per far sì che le assicurazioni propongano sul mercato una offerta realmente differenziata, adeguata alle esigenze dei professionisti con differenti tipi di incarico e fatturato, flessibili e “a consumo”, il CNAPPC sta avviando una contrattazione con differenti compagnie assicurative per poter garantire ai professionisti il maggior numero possibile di convenzioni.
  • 5. Per quanto riguarda l'accesso alla professione, questi i progetti che il CNAPPC sta portando avanti:
    • SeeArch, sistema per pubblicizzare la propria offerta professionale on line
    • Nuvola degli Architetti, un sistema cloud attraverso il quale poter accedere alle licenze dei vari software di supporto alla professione pagando solo il consumo effettivo e non l'intera licenza
    • Format per quantificare le spese di tenuta di uno studio professionale
    • Business network che metta in rete tutti i soggetti a diverso titolo operanti nel settore dell’edilizia (professionisti, imprese, etc)
    • Studio di nuove formule di associazione fra professionisti (società tra professionisti, ma anche network, associazioni-junior etc.) che si pongano sul mercato del lavoro come alternativa al tradizionale studio professionale.

Buona parte del colloquio si è concentrata infine sulla richiesta, nostra ma anche di gran parte del mondo dei professionisti, delle associazioni e dell'opinione pubblica, di una maggiore incisività e tempestività delle azioni del CNAPPC nei confronti delle violazioni della deontologia. L'arch. Freyrie è stato molto disponibile nello spiegarci quali sono gli impedimenti burocratici e normativi con i quali la macchina del CNAPPC deve confrontarsi. Siamo consapevoli di vivere in un sistema ai limiti della schizofrenia per molti dei suoi aspetti, e vogliamo opporci con le nostre capacità e il nostro desiderio di trasparenza e limpidezza. Pertanto, siamo disponibili ad appoggiare e allo stesso tempo stimolare il CNAPPC perché denunci all'opinione pubblica e alle istituzioni gli “errori del sistema”, che gli impediscono di funzionare come i cittadini si aspettano. Non ravvisiamo altra via che quella di un costante, vigile impegno perché le storture a cui assistiamo vengano denunciate e corrette e non metabolizzate come dati di fatto che siamo ineluttabilmente costretti a subire.

Fonte: www.ivaseipartita.it


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