Basilicata: Prelievo idrocarburi, presentata una mozione per negare tutte le autorizzazioni
28/07/2014
"Il territorio della regione Basilicata è fortemente fragile
dal punto di vista sismico e presenta alcune zone ad altissimo
rischio terremoto. Fenomeni sismici anche distruttivi risultano, a
volte, associati ad operazioni di coltivazione e ricerca di
idrocarburi e sviluppo di campi geotermici, con fratturazione delle
rocce ignee impermeabili che non escludono una connessione tra
queste attività antropiche con l'induzione o l'innesco di fenomeni
sismici". E' quanto dichiara il consigliere regionale del M5S,
Gianni Leggieri che ha presentato sull'argomento una mozione
con la quale impegna il Governo regionale "a negare tutte le
autorizzazioni di ricerca e prelievo di idrocarburi sul territorio
regionale e tutte le autorizzazioni di coltivazione di campi
geotermici con fratturazione delle rocce ignee impermeabili sul
territorio regionale attualmente in corso di Via, nonché a revocare
quelle già rilasciate".
Il consigliere Leggieri ricorda che "in seguito al terremoto verificatosi in Emilia Romagna nel maggio del 2012, è stata istituita una commissione tecnico-scientifica per la valutazione delle possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e aumento dell'attività sismica nell'area emiliano-romagnola. I risultati dell'indagine - spiega Leggieri - raccolti nel "Rapporto Ichese" evidenziano come, sulla base della letteratura scientifica e delle evidenze sperimentali, le azioni inerenti lo sfruttamento di idrocarburi nella concessione di Mirandola in Emilia Romagna possano aver contribuito a innescare l'attività sismica del 2012 in Emila".
"La Commissione Ichese - aggiunge Leggieri - sottolineando che la sismicità indotta e innescata dalle attività umane è un campo di studio in rapido sviluppo ma, allo stato attuale delle conoscenze, non permette l'elaborazione di protocolli di azione che possano essere di uso immediato per la gestione del rischio sismico, ha formulato una serie di raccomandazioni volte ad avere un quadro più chiaro della relazione tra terremoti innescati o indotti ed attività di estrazione di idrocarburi e campi geotermici. Alcuni esempi: nuove attività di esplorazione per idrocarburi o fluidi geotermici devono essere precedute da studi teorici preliminari e di acquisizione di dati su terreno basati su dettagliati rilievi 3D geofisici e geologici; il monitoraggio sismico dovrebbe essere effettuato con una rete locale dedicata capace di rilevare e caratterizzare tutti i terremoti di magnitudo almeno 0,5 Ml; le deformazioni del suolo devono essere rilevate principalmente con metodi satellitari; la pressione dei fluidi nei serbatoi e nei pori delle rocce deve essere misurata al fondo dei pozzi e nelle rocce circostanti con frequenza giornaliera".
Leggieri nel rilevare che "nessuna delle raccomandazioni contenute nel rapporto Ichese risultano al momento applicate nella Regione Basilicata", rammenta che "la politica europea in materia ambientale è fondata sul principio di precauzione ai sensi dell'art.191 del Trattato. In particolare - conclude l'esponente del M5S - l'applicazione del principio richiede l'identificazione dei rischi potenziali, una valutazione scientifica realizzata in modo rigoroso e completo sulla base di tutti i dati esistenti e la mancanza di una certezza scientifica che permetta di escludere ragionevolmente la presenza dei rischi identificati".
Fonte: Regione Basilicata
© Riproduzione riservata
Il consigliere Leggieri ricorda che "in seguito al terremoto verificatosi in Emilia Romagna nel maggio del 2012, è stata istituita una commissione tecnico-scientifica per la valutazione delle possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e aumento dell'attività sismica nell'area emiliano-romagnola. I risultati dell'indagine - spiega Leggieri - raccolti nel "Rapporto Ichese" evidenziano come, sulla base della letteratura scientifica e delle evidenze sperimentali, le azioni inerenti lo sfruttamento di idrocarburi nella concessione di Mirandola in Emilia Romagna possano aver contribuito a innescare l'attività sismica del 2012 in Emila".
"La Commissione Ichese - aggiunge Leggieri - sottolineando che la sismicità indotta e innescata dalle attività umane è un campo di studio in rapido sviluppo ma, allo stato attuale delle conoscenze, non permette l'elaborazione di protocolli di azione che possano essere di uso immediato per la gestione del rischio sismico, ha formulato una serie di raccomandazioni volte ad avere un quadro più chiaro della relazione tra terremoti innescati o indotti ed attività di estrazione di idrocarburi e campi geotermici. Alcuni esempi: nuove attività di esplorazione per idrocarburi o fluidi geotermici devono essere precedute da studi teorici preliminari e di acquisizione di dati su terreno basati su dettagliati rilievi 3D geofisici e geologici; il monitoraggio sismico dovrebbe essere effettuato con una rete locale dedicata capace di rilevare e caratterizzare tutti i terremoti di magnitudo almeno 0,5 Ml; le deformazioni del suolo devono essere rilevate principalmente con metodi satellitari; la pressione dei fluidi nei serbatoi e nei pori delle rocce deve essere misurata al fondo dei pozzi e nelle rocce circostanti con frequenza giornaliera".
Leggieri nel rilevare che "nessuna delle raccomandazioni contenute nel rapporto Ichese risultano al momento applicate nella Regione Basilicata", rammenta che "la politica europea in materia ambientale è fondata sul principio di precauzione ai sensi dell'art.191 del Trattato. In particolare - conclude l'esponente del M5S - l'applicazione del principio richiede l'identificazione dei rischi potenziali, una valutazione scientifica realizzata in modo rigoroso e completo sulla base di tutti i dati esistenti e la mancanza di una certezza scientifica che permetta di escludere ragionevolmente la presenza dei rischi identificati".
Fonte: Regione Basilicata
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