Bonus mobili ed elettrodomestici: La guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate
di Redazione tecnica - 10/02/2020
Arriva la nuova guida Bonus mobili ed elettrodomestici dell’Agenzia delle Entrate. La pubblicazione contiene tutte le informazioni necessarie per beneficiare dell’agevolazione, suddivise per aree tematiche nei seguenti otto paragrafi:
- La detrazione
- Quando si può avere
- Per quali acquisti
- L’importo detraibile
- I pagamenti
- I documenti da conservare
- I quesiti più frequenti
- Per saperne di più
Bonus mobili ed elettrodomestici: come e quando ottenere il bonus
Focus sulla tempistica: fino al 31 dicembre 2020 è possibile fruire dell’agevolazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione può essere richiesta solo da chi realizza un intervento di recupero edilizio iniziato a partire dal 1° gennaio 2019. Per gli acquisti effettuati nel 2019, invece, è possibile fruire della detrazione solo se l’intervento di ristrutturazione è iniziato non prima del 1° gennaio 2018.
Bonus mobili ed elettrodomestici: quali sono i beneficiari
La guida chiarisce che il bonus spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. In altri termini, solo chi sostiene effettivamente i costi di un intervento di restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, ha diritto alla detrazione del 50%. Attenzione, dunque, perché se in una coppia, uno dei coniugi sostiene tutte le spese per ristrutturare l’immobile e l’altro quelle per l’arredo, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.
Bonus mobili ed elettrodomestici: gli step da seguire
Riguardo gli interventi edilizi che danno diritto alla detrazione, il bonus mobili non trova applicazione se l’intervento è di manutenzione ordinaria all’interno di una singola unità abitativa. Al contrario, l’agevolazione spetta se si tratta di un intervento di manutenzione straordinaria su singole unità immobiliari residenziali. Regole diverse per quanto riguarda interventi su parti comuni di edifici sempre residenziali: in tal caso anche la manutenzione ordinaria consente di beneficiare del bonus mobili.
Bonus mobili ed elettrodomestici: i beni agevolati
Box colorati e tabelle evidenziano i focus cui concentrarsi, come quello sulla tipologia di acquisti agevolati. Tra i mobili rientrano, per esempio, divani e poltrone, letti e materassi, armadi e librerie, tavoli e sedie. L’elenco degli elettrodomestici comprende, tra gli altri, frigoriferi e congelatori, stufe elettriche e forni a microonde, lavatrici, asciugatrici e, da quest’anno, anche lavasciuga.
Bonus mobili ed elettrodomestici: occhio alle regole
La detrazione Irpef del 50%, calcolata su un massimo di 10mila
euro, ripartita in dieci quote annuali di pari importo, può essere
usufruita anche se i beni acquistati sono destinati ad arredare un
ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento
edilizio. Spetta, infine, se i beni sono destinati ad arredare
l’immobile, ma l’intervento di ristrutturazione viene effettuato su
una pertinenza dell’immobile, anche accatastata autonomamente.
Attenzione a non perdere il beneficio: la detrazione non utilizzata
(in tutto o in parte) non si trasferisce né in caso di decesso del
contribuente né in caso di cessione dell’immobile oggetto di
intervento di recupero edilizio. Pertanto, il contribuente potrà
continuare a usufruire delle quote di detrazione non utilizzate
anche se l’abitazione oggetto di ristrutturazione è ceduta prima
che sia trascorso l’intero periodo per usufruire del
bonus.
Da ricordare che per fruire del bonus mobili i pagamenti
delle fatture vanno eseguiti con bonifico bancario o postale, carta
di credito o carta di debito. Occorre, inoltre, conservare la
ricevuta del bonifico, quella di avvenuta transazione (per i
pagamenti con carta di credito o di debito), la documentazione di
addebito sul conto corrente e le fatture di acquisto dei beni,
riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei
servizi acquisiti.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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