CONTINUA LA TELENOVELA
16/06/2006
Come finirà?
In atto possiamo affermare che finirà entro il 30 giugno ma non possiamo sapere come finirà la telenovela dell'entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 163 del 12 aprile recante il "Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE" pubblicato sul Supplemento ordinario n. 107 alla Gazzetta Ufficiale n. 100 del 2 maggio scorso e meglio noto come codice degli appalti.
Il ministro Antonio Di Pietro aveva cercato di bloccare l'entrata in vigore del Codice per mezzo di un decreto-legge, sul quale però il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, probabilmente, non avrebbe apposto la propria firma.
Non potendo praticare la strada del decreto-legge e non volendo far entrare in vigore il Codice nella stesura attuale, il Ministro sta tentando l'inserimento di un emendamento (da presentare in aula) al disegno di legge 173 di conversione del decreto-legge di proroga di atti di natura regolamentare che deve essere convertito in legge entro il prossimo 22 giugno.
L'emendamento è stato predisposto dall'onorevole Nello Formisano capogruppo dell'Italia dei Valori al senato unitamente al Presidente della Commissione Lavori Pubblici sempre al senato On. Anna Donati del gruppo Verdi-Comunisti italiani, all'ulivista Paolo Bruti e ad Salvatore Bonadonna di Rifondazione.
L'onorevole Formisano ha, comunque, precisato che "L'intenzione dell'Unione non è quella di una sospensione indiscriminata del codice degli appalti ma di apportare modifiche a tutte quelle parti che noi riteniamo debbano essere migliorate".
Non siamo, quindi, certi di come finirà ed attendiamo i prossimi giorni per leggere attentamente l'emendamento stesso in cui è chiesta la sospensione di alcuni punti del codice e per vedere se otterrà il via libera dal senato dove il Governo ha una risicata maggioranza.
Sembrerebbe che con l'emendamento dovrebbero entrare in vigore soltanto quelle parti che di fatto sono già in vigore dell'1 febbraio scorso, vale a dire quelle parti scritte in riferimento alle due direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE mentre per le parti non interessate dalle direttive si avrebbe un rinvio di alcuni mesi.
I problemi sollevati dagli esponenti dell'Unione sono quelli noti e precisamente quelli legati alla trattativa privata, all'appalto integrato ed all'offerta economicamente più vantaggiosa.
E, dunque, la telenovela continua ma, certamente, terminerà entro il 30 giugno non sappiamo se con finale a sorpresa.
Intanto tutti gli operatori del settore sono in attesa e credo che il Governo, oltre ai problemi legati ad una possibile proroga, dovrebbe iniziare a pensare al nuovo Regolamento che dovrà sostituire l'attuale Regolamento n. 554/1999 ed al nuovo Capitolato generale che dovrà sostituire l’attuale Capitolato n. 145/2000.
© Riproduzione riservata
In atto possiamo affermare che finirà entro il 30 giugno ma non possiamo sapere come finirà la telenovela dell'entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 163 del 12 aprile recante il "Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE" pubblicato sul Supplemento ordinario n. 107 alla Gazzetta Ufficiale n. 100 del 2 maggio scorso e meglio noto come codice degli appalti.
Il ministro Antonio Di Pietro aveva cercato di bloccare l'entrata in vigore del Codice per mezzo di un decreto-legge, sul quale però il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, probabilmente, non avrebbe apposto la propria firma.
Non potendo praticare la strada del decreto-legge e non volendo far entrare in vigore il Codice nella stesura attuale, il Ministro sta tentando l'inserimento di un emendamento (da presentare in aula) al disegno di legge 173 di conversione del decreto-legge di proroga di atti di natura regolamentare che deve essere convertito in legge entro il prossimo 22 giugno.
L'emendamento è stato predisposto dall'onorevole Nello Formisano capogruppo dell'Italia dei Valori al senato unitamente al Presidente della Commissione Lavori Pubblici sempre al senato On. Anna Donati del gruppo Verdi-Comunisti italiani, all'ulivista Paolo Bruti e ad Salvatore Bonadonna di Rifondazione.
L'onorevole Formisano ha, comunque, precisato che "L'intenzione dell'Unione non è quella di una sospensione indiscriminata del codice degli appalti ma di apportare modifiche a tutte quelle parti che noi riteniamo debbano essere migliorate".
Non siamo, quindi, certi di come finirà ed attendiamo i prossimi giorni per leggere attentamente l'emendamento stesso in cui è chiesta la sospensione di alcuni punti del codice e per vedere se otterrà il via libera dal senato dove il Governo ha una risicata maggioranza.
Sembrerebbe che con l'emendamento dovrebbero entrare in vigore soltanto quelle parti che di fatto sono già in vigore dell'1 febbraio scorso, vale a dire quelle parti scritte in riferimento alle due direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE mentre per le parti non interessate dalle direttive si avrebbe un rinvio di alcuni mesi.
I problemi sollevati dagli esponenti dell'Unione sono quelli noti e precisamente quelli legati alla trattativa privata, all'appalto integrato ed all'offerta economicamente più vantaggiosa.
E, dunque, la telenovela continua ma, certamente, terminerà entro il 30 giugno non sappiamo se con finale a sorpresa.
Intanto tutti gli operatori del settore sono in attesa e credo che il Governo, oltre ai problemi legati ad una possibile proroga, dovrebbe iniziare a pensare al nuovo Regolamento che dovrà sostituire l'attuale Regolamento n. 554/1999 ed al nuovo Capitolato generale che dovrà sostituire l’attuale Capitolato n. 145/2000.
a cura di Paolo Oreto
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