CORSA CONTRO IL TEMPO PER IL TESTO UNIFICATO
13/07/2007
Mantini e Chicchi hanno solo pochi giorni per mettere
a fuoco un testo di base per la commissione giustizia e attività
produttive che si riunirà il prossimo 19 luglio.
La spada di Damocle, infatti, è la riforma dell'ordinamento giudiziario, che rischia di paralizzare l'avvio dell'esame fino a dopo l'estate.
Come già più volte sottolineato da Pierluigi Mantini, l'idea è quella di portare avanti un testo unificato che sia il frutto del disegno di legge Mastella, unitamente ad alcuni emendamenti emersi in sede di audizione, di modo da redigere un testo quadro che possa tenere in considerazione le diverse posizioni.
Il comitato ristretto, così, lo scorso 10 luglio ha affidato proprio a Mantini e Chicchi il compito di definire il nuovo testo. E Chicchi ha dichiarato che “la proposta dei relatori farà riferimento al testo Mastella. Con alcuni emendamenti che punteranno, essenzialmente, a ridurre le deleghe. In ogni caso, sarà una legge quadro di principi, che abbraccerà tutte le professioni. Poi, per ciascuna, in merito ai principi previsti, si arriverà a provvedimenti regolamentari o leggi”.
Il principio di base, comunque, è fare chiarezza sulla riduzione degli ordini, sulla questione del tirocinio, sulle tariffe e sulla pubblicità.
Verrà previsto un accorpamento delle figure professionali simili, con un riconoscimento per le nuove professioni autonome sul piano sociale, il tirocinio sarà aumentato rispetto agli attuali 12 mesi e per la pubblicità verrà proposto che l'ordine professionale faccia da legante nella scelta della tipologia dei messaggi da promuovere.
Circa le autonomie, poi, verrà data carta bianca per quanto concerne la valorizzazione del ruolo economico delle professioni a livello regionale mantenendo, comunque, la potestà dello stato sul mercato dei servizi ed impedendo, così, la nascita di figure professionali regionali.
Tutto questo ha avuto eco nel mondo delle professioni: la raccolta delle firme a sostegno del disegno di legge di iniziativa popolare promosso dal CUP, infatti, ha avuto una battuta di arresto.
Ed i CUP territoriali, tra il quali Udine, Trieste e Gorizia prendono posizione diretta inviando una nota al presidente Sirica, nella quale manifestano tutte le loro perplessità circa la quantità di adesioni che si possano registrare nel corso dell'estate e suggerendo, in una ipotesi di continuità con quanto proposto, una sospensione nella raccolta, per una successiva (ma solo eventuale) ripresa dopo l'estate. Si vuole attendere, soprattutto, che ci siano le valutazioni sul nuovo testo atteso dal parlamento.
“L'avvio della raccolta delle firme, dopo essere stato a lungo rinviato”, evidenzia la nota, “è avvenuto recentemente in un quadro di contesto generale che non può non creare perplessità sull'esito finale dell'iniziativa. L'idea di tradurre in proposta di legge il testo messo a punto dal CUP era maturata nell'autunno-inverno scorso dopo un periodo di forte contrasto tra il governo ed i professionisti successivamente al decreto Bersani ed al disegno di legge Mastella approvato dal governo il primo dicembre scorso. Tale iniziativa continuava sul solco della manifestazione di Roma del 12 ottobre dell'anno scorso in un eccezionale clima di unità delle categorie professionali e di forte contrasto con governo e parlamento. Ci si chiede ora se quel quadro in cui era maturata la scelta di tale iniziativa è oggi ancora attuale e soprattutto ci si chiede se oggi sia funzionale agli obiettivi dei professionisti portarla a compimento, quando i due aspetti, sopra ricordati, che hanno determinato all'epoca la scelta sembrano oggi in larga parte essere venuti meno. Le recenti aperture provenienti dal parlamento e da vertici di governo indicano un superamento di quella posizione di muro contro muro con i professionisti che ha caratterizzato l'ultimo anno ed in particolare le ultime dichiarazioni da parte di autorevoli parlamentari indicano un abbandono del disegno di legge del governo con l'intento di approdare ad un nuovo testo senza deleghe e più orientato verso le istanze dei professionisti”.
La tensione, quindi, si fa avanti e La Pietra, Clementi e Rocco, rispettivi presidenti di Udine, Trieste e Gorizia si fanno promotori di una fase di chiarimento interno. La posizione di Sirica, così, sembra vacillare.
“Se questo allora è lo scenario attuale, dove a breve è atteso un nuovo testo di riforma del parlamento tutto da valutare, dove le categorie professionali sono ben lungi dall'avere una impostazione unitaria e dal fare quadrato attorno al CUP e dove ancora l'ormai imminente fase feriale estiva di certo non si presta favorevolmente per la raccolta delle firme con il rischio di trovarci a settembre con un numero irrisorio di adesioni”, continua la nota, “ci si chiede se non sia più opportuno e conveniente sospendere fino a settembre la raccolta delle firme rinviando la decisione di proseguire nell'iniziativa a dopo le valutazioni sul nuovo testo atteso dal parlamento e, soprattutto, dopo una indifferibile fase di chiarimento interno.
In questo senso proponiamo di aprire immediatamente all'interno del CUP una fase di chiarimento convocando la Conferenza, sede naturale per il più ampio dibattito e di sospendere la raccolta delle firme in attesa del testo del disegno di legge del parlamento e rinviare a settembre la decisione se proseguire o meno nell'iniziativa in base alle valutazioni sul testo emanato dal parlamento e in base al chiarimento di cui al punto precedente”.
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La spada di Damocle, infatti, è la riforma dell'ordinamento giudiziario, che rischia di paralizzare l'avvio dell'esame fino a dopo l'estate.
Come già più volte sottolineato da Pierluigi Mantini, l'idea è quella di portare avanti un testo unificato che sia il frutto del disegno di legge Mastella, unitamente ad alcuni emendamenti emersi in sede di audizione, di modo da redigere un testo quadro che possa tenere in considerazione le diverse posizioni.
Il comitato ristretto, così, lo scorso 10 luglio ha affidato proprio a Mantini e Chicchi il compito di definire il nuovo testo. E Chicchi ha dichiarato che “la proposta dei relatori farà riferimento al testo Mastella. Con alcuni emendamenti che punteranno, essenzialmente, a ridurre le deleghe. In ogni caso, sarà una legge quadro di principi, che abbraccerà tutte le professioni. Poi, per ciascuna, in merito ai principi previsti, si arriverà a provvedimenti regolamentari o leggi”.
Il principio di base, comunque, è fare chiarezza sulla riduzione degli ordini, sulla questione del tirocinio, sulle tariffe e sulla pubblicità.
Verrà previsto un accorpamento delle figure professionali simili, con un riconoscimento per le nuove professioni autonome sul piano sociale, il tirocinio sarà aumentato rispetto agli attuali 12 mesi e per la pubblicità verrà proposto che l'ordine professionale faccia da legante nella scelta della tipologia dei messaggi da promuovere.
Circa le autonomie, poi, verrà data carta bianca per quanto concerne la valorizzazione del ruolo economico delle professioni a livello regionale mantenendo, comunque, la potestà dello stato sul mercato dei servizi ed impedendo, così, la nascita di figure professionali regionali.
Tutto questo ha avuto eco nel mondo delle professioni: la raccolta delle firme a sostegno del disegno di legge di iniziativa popolare promosso dal CUP, infatti, ha avuto una battuta di arresto.
Ed i CUP territoriali, tra il quali Udine, Trieste e Gorizia prendono posizione diretta inviando una nota al presidente Sirica, nella quale manifestano tutte le loro perplessità circa la quantità di adesioni che si possano registrare nel corso dell'estate e suggerendo, in una ipotesi di continuità con quanto proposto, una sospensione nella raccolta, per una successiva (ma solo eventuale) ripresa dopo l'estate. Si vuole attendere, soprattutto, che ci siano le valutazioni sul nuovo testo atteso dal parlamento.
“L'avvio della raccolta delle firme, dopo essere stato a lungo rinviato”, evidenzia la nota, “è avvenuto recentemente in un quadro di contesto generale che non può non creare perplessità sull'esito finale dell'iniziativa. L'idea di tradurre in proposta di legge il testo messo a punto dal CUP era maturata nell'autunno-inverno scorso dopo un periodo di forte contrasto tra il governo ed i professionisti successivamente al decreto Bersani ed al disegno di legge Mastella approvato dal governo il primo dicembre scorso. Tale iniziativa continuava sul solco della manifestazione di Roma del 12 ottobre dell'anno scorso in un eccezionale clima di unità delle categorie professionali e di forte contrasto con governo e parlamento. Ci si chiede ora se quel quadro in cui era maturata la scelta di tale iniziativa è oggi ancora attuale e soprattutto ci si chiede se oggi sia funzionale agli obiettivi dei professionisti portarla a compimento, quando i due aspetti, sopra ricordati, che hanno determinato all'epoca la scelta sembrano oggi in larga parte essere venuti meno. Le recenti aperture provenienti dal parlamento e da vertici di governo indicano un superamento di quella posizione di muro contro muro con i professionisti che ha caratterizzato l'ultimo anno ed in particolare le ultime dichiarazioni da parte di autorevoli parlamentari indicano un abbandono del disegno di legge del governo con l'intento di approdare ad un nuovo testo senza deleghe e più orientato verso le istanze dei professionisti”.
La tensione, quindi, si fa avanti e La Pietra, Clementi e Rocco, rispettivi presidenti di Udine, Trieste e Gorizia si fanno promotori di una fase di chiarimento interno. La posizione di Sirica, così, sembra vacillare.
“Se questo allora è lo scenario attuale, dove a breve è atteso un nuovo testo di riforma del parlamento tutto da valutare, dove le categorie professionali sono ben lungi dall'avere una impostazione unitaria e dal fare quadrato attorno al CUP e dove ancora l'ormai imminente fase feriale estiva di certo non si presta favorevolmente per la raccolta delle firme con il rischio di trovarci a settembre con un numero irrisorio di adesioni”, continua la nota, “ci si chiede se non sia più opportuno e conveniente sospendere fino a settembre la raccolta delle firme rinviando la decisione di proseguire nell'iniziativa a dopo le valutazioni sul nuovo testo atteso dal parlamento e, soprattutto, dopo una indifferibile fase di chiarimento interno.
In questo senso proponiamo di aprire immediatamente all'interno del CUP una fase di chiarimento convocando la Conferenza, sede naturale per il più ampio dibattito e di sospendere la raccolta delle firme in attesa del testo del disegno di legge del parlamento e rinviare a settembre la decisione se proseguire o meno nell'iniziativa in base alle valutazioni sul testo emanato dal parlamento e in base al chiarimento di cui al punto precedente”.
A cura di Paola
Bivona
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