CRITICHE AL MODELLO DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA LOMBARDO DA ASSOEDILIZIA

30/11/2009

Il modello di certificazione energetica lombardo unitamente al federalismo in materia, creato da un forte ritardo nell'emanazione delle linee guida nazionali che ha portato le singole regioni ad approntare un regime proprio, ha creato notevoli perplessità e confusione di cui non si vede la conclusione.

Questa, in estrema sintesi, la posizione di Assoedilizia, l'Associazione Milanese della Proprietà Edilizia, che in una nostra intervista ha manifestato la propria contrarietà al modello di certificazione energetica applicato nella regione Lombardia che, modificando la normativa centrale, ha creato un vero e proprio disordine normativo, appesantito, fra le altre cose, dall'inserimento di pesanti sanzioni a chi da ottobre non risulta essere in regola.

"Se lo scopo era di ottenere il risparmio energetico, esso non è stato raggiunto. Se era quello di gravare l'utente di nuove, costose pratiche burocratiche, l'obiettivo è stato raggiunto in pieno". Senza equivoci la presa di posizione del presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici, che ha rincarato la dose aggiungendo: "Una vera querelle quella che sta opponendo la Regione Lombardia ad un esercito di contribuenti-proprietari immobiliari, sulla questione delle certificazioni energetiche. Se, come cittadini e operatori, condividiamo la sensibilità generale che ci porta istintivamente ad essere favorevoli a processi di qualificazione tecnologica a vantaggio della società e delle comunità - tanto che da anni Assoedilizia svolge in tal senso una azione divulgativa nei confronti dei proprio associati - dobbiamo però registrare l'evidenza di costi aggiuntivi che non trovano alcuna possibilità di copertura."

Il presidente di Assoedilizia ha contestato l'eccessivo costo degli attestati di certificazione causato, senza alcuna giustificazione, da una procedura eccessivamente articolata, basata su criteri ed informazioni inutilmente dettagliate, che generano incertezze interpretative e attuative che di contro non è però supportata da un adeguata compensazione in quanto il mercato è disposto a pagare in più per gli acquisti o le locazioni di immobili, in particolar modo in questo contesto di profonda crisi economica. La conseguenza di questa forte discrepanza tra oneri e guadagni ha creato un disorientamento nei proprietari ed operatori, costretti ad una spropositata produzione di documenti ognuno dei quali va, ovviamente, pagato.

Assoedilizia ha fatto, inoltre, notare come mentre le grandi economie mondiali puntano a conciliare l'impegno per il contenimento delle emissioni di gas serra e le esigenze dell'economia, soprattutto in questi tempi di crisi, mentre alcuni paesi europei hanno concordato tetti di emissione più ragionevoli di quelli che l'Italia ha supinamente accettato e mentre ancora in Europa ed in Italia alcuni settori, come quello industriale, stanno ottenendo un doveroso rallentamento degli impegni di risparmio energetico, per il settore immobiliare si continua imperterriti con la logica messa a fuoco prima dello scoppio della crisi economica, come se nulla fosse accaduto: imponendo pesantissimi oneri individuali alle famiglie.

Tra i maggiori oneri, due, non indifferenti, riguardano appunto la certificazione energetica e tutte le opere di adeguamento alle normative di virtuosità energetica. Quel che è grave è che, a fronte di un pressoché nullo effetto benefico ambientale a livello globale, si pretenda di assoggettare ad un regime di rigorose normative di virtuosità energetica, del quale le certificazione sono la base, non solo le nuove costruzioni edilizie (il che sarebbe pur ragionevole in una visione politica prospettica), ma tutto il patrimonio edificato.

Su questa interpretazione concordano l'intero mondo immobiliare e il mondo professionale ad esso collegato. In un recente incontro a Milano tra Assoedilizia, Consulta regionale degli Ordini degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Federazione dei Collegi dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Regione Lombardia, Anaci, Fimaa con l'adesione di Ance Lombardia, Anta-Associazione nazionale Termotecnici ed Aerotecnici, Assistal, Consiglio Nazionale degli Architetti, Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, Confcooperative, si è deciso di chiedere alla Regione Lombardia:
  • di sospendere immediatamente l'applicazione del Decreto n. 5796 dell'11.06.09 e il relativo software applicativo Cened, ripristinando temporaneamente la precedente procedura e il relativo software in attesa di ridefinire in modo condiviso la disciplina;
  • di riaprire un tavolo tecnico con i rappresentanti delle categorie professionali, imprenditoriali e degli utenti per individuare le modifiche da apportare all'attuale disciplina in materia, per allinearla alla legislazione nazionale e comunitaria.
Assoedilizia, in particolare ha chiesto:
  • l'eliminazione dell'obbligo di certificazione previsto, a far tempo dal luglio 2010, in caso di stipulazione di contratti di locazione;
  • l'eliminazione delle sanzioni pecuniarie in caso di violazione dell'obbligo di certificazione;
  • una moratoria generale di tutti i termini, per alleviare l'incidenza negativa del provvedimento su tutto il settore immobiliare e sul bilancio delle famiglie risparmiatrici ed investitrici nell'edilizia, alla luce delle difficoltà economiche del momento.
A cura di Assoedilizia

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