Cantieri e Giustizia italiana: storie dal cantiere
12/09/2014
Lo diciamo spesso e, purtroppo, altrettanto spesso è vero: "in
Italia la legge si applica per i nemici e si interpreta per gli
amici. Tra storture normative, interpretazioni, gradi di
giudizio, perizie, ricorsi e controricorsi, pensare di poter fare
una causa, anche se si è nel giusto, è un diventato un modo
alternativo per farsi un viaggio senza fine verso il manicomio più
lontano.
Riceviamo e pubblichiamo la storia di una nostra lettrice che ha voluto condividere con noi l'esperienza negativa della giustizia italiana. Senza volere entrare nel merito, rileviamo solo come i normali tempi della giustizia italiana siano ormai divenuti pachidermici e lasciamo a voi ogni commento.
"Quello che è accaduto alla piccola s.a.s. di mio marito, e quindi alla mia famiglia, ritengo sia sotto il "segreto istruttorio" della Procura a cui abbiamo presentato la querela, pertanto il racconto che segue cerca di rispettare tale vincolo.
Siamo artigiani che lavorano nel settore edile da quasi 40 anni, non in ufficio ma sul "campo": questo per dire che siamo esperti nella qualità del nostro lavoro ed estremamente sensibili agli aspetti di cui alla 626, poi 494, ecc. ecc. oggi dl 81/08 ecc. ecc. Solo per intenderci, il nostro libro infortuni di 40 anni ne è la conferma: due episodi di cui uno del dipendente che è caduto in itinere!L'amministrazione la curo io (la moglie) che ha lavorato oltre 20 anni da un commercialista e da 15 si occupa dell'amministrazione di un'azienda con elevato numero di documenti.
Una piccola premessa per dare una idea della nostra serietà e attenzione alla normativa: corsi di aggiornamento RSPP, Prevenzione Incendi, Pronto soccorso, D.Lgs. n. 81/08, 231/01 ecc. ecc. oltre ad analisi chimiche, visite mediche sempre rispettate, versamenti e DURC sempre regolari, relazioni tecniche, fonometria, movimentazione manuale dei carichi, tanto per accennare, e non ultimo la nostra richiesta di avvalerci del RLST della cassa edile di cui al territorio competente per la commessa di lavoro proprio in "umiltà", per avere una fonte di conoscenza da un Ente paritetico e non di propria "farina".... eppure....
Abbiamo accettato di fare delle opere edili private per una committente, commercialmente importante nella nostra zona, attraverso un "contratto", anche se la gestione del cantiere era in mano a questa ditta che però è una società "figlia" della capogruppo a mo' di holding: premettiamo che si tratta di persone per cui avevamo già lavorato da diversi anni e ci hanno sempre pagato con moltissima regolarità. anche in questo contratto era la committente che cominciava circa 50 appartamenti affidando a noi carpenteria, tavolati ed assistenze, ma gestiva lei tutti gli altri contratti di idraulico, elettricista, piastrellista, parquettista, fabbro, ferro, intonaci, pietre di abbellimento, ecc. ecc.
Abbiamo dato a questa committente tutto il necessario documentale: visure, durc, attribuzioni posizioni assicurative, contributive, iva, assicurazioni rc, come anche il nostro p.o.s. mandandone una copia con mail presso i loro uffici.
Abbiamo dovuto adeguarci a ritmi di cantiere secondo le maestranze che la committente introduceva quando lo decideva: una riga di testo per dire che la logistica non era certo una nostra incombenza mentre lo era il ponteggio, ciò perché la committente, non ne aveva da noleggiarcene da parte di un'altra sua ditta "figlia".
Abbiamo iniziato i nostri lavori e subito si è presentato il collaboratore del loro CSE che ha redatto verbalini di sopralluogo con esiti molto regolari: qualche segnalazione certo, ma immediato nostro intervento o richiesta di intervento quando si trattò dei ponteggi: ed ora viene una parte del discorso per cui abbiamo presentato querela: il PSC è stato redatto circa due mesi dopo l'inizio dei lavori - il collaboratore del CSE o il CSE incaricato NON ha mai redatto i "certificati" di idoneità ma semplicemente scritto sui verbali di sopralluogo che avevano verificato i documenti di cantiere ed erano ok - non hanno mai controllato o dato idoneità al PIMUS - si sono limitati a dire di "fare pulizia" o di mettere UN FERMAPIEDE!!!
Purtroppo il 10/03/2009 l'ASL ha fatto ingresso in quel cantiere e pur dando tempo per la sistemazione, senza che gli UPG indicassero specificamente cosa fare (loro vigilano e basta!!!) hanno multato il CSP-CSE oltre al pontista e noi per dei cavi elettrici che erano invece della ditta degli intonaci!!!!: il 07/05/2009 il cantiere è stato messo sotto sequestro ed è stato riaperto solo il 23/06/2009, con tanto di difficoltà di cui ad un procedimento penale.
La committente ci ha fatto lavorare come dei pazzi per mesi per "recuperare" - alla fine non ci ha pagato una cifra esorbitante - ci ha estorto l'importo delle multe elevate al CSP-CSE - non ci ha riconosciuto un centesimo di costi della sicurezza - ecc. ecc. (la nostra querela è di oltre 25 pagine ed è difficile sintetizzare) ci limitiamo a dire che si è trattato di un cantiere durato intorno ai 30 mesi (ma con la logistica dettata dalla committente).
Abbiamo prove che dimostrano senza dubbi sia l'estorsione sia l'"accordo" a vigilare secondo loro convenienze: questi fatti sono stati scritti (in modo forte) dal nostro primo avvocato che ha tentato di "invitarli" ad un tavolo, visto che noi per i tanti argomenti da affrontare oltre a quelli sopra, abbiamo cercato di farlo per mesi senza riuscirci, semmai subendo un'arroganza divenuta più pressante dopo il sequestro dato che la committente ha ritenuto noi responsabili del sequestro.... non sono mancati loro altri scarica-barile o inesattezze normativo-contabili! per non dire delle minacce che se non facevamo questo o quel lavoro non ci avrebbero pagato!
Cosa ha fatto questa committente? ha querelato il nostro primo avvocato che nei suoi scritti ha usato espressioni molto forti e toni molto gravi ma corrispondenti a prove allegate alla querela. La procura ha indagato e chiesto rinvio a giudizio del nostro primo avvocato che nel frattempo aveva ottenuto una A.T.P. (accertamento tecnico preventivo).
Il CTU ha relazionato il presidente del tribunale dando "ragione" in termini di valori di lavoro a noi. la committente ha fatto un esposto al CTU e la procura ha sentito il CTU che secondo la committente le avrebbe fatto torto perché non ha fornito la relazione al suo CT di parte mentre il CT di parte della committente ha firmato la relazione del CTU! preciso che le operazioni peritali dovevano durare 90 giorni ma è stata richiesta una proroga di altri 120 giorni; la proroga è stata recepita dal CT della committente mentre (che caso) il CT della committente, pur firmando l'ultimo incontro con il CTU ed il nostro CT non avrebbe recepito (fior di stranezze!) che essendo in scadenza anche la proroga delle operazioni peritali la relazione del CTU andava depositata!!! un "boicottaggio" patetico ma che in qualche modo ha funzionato, come la querela contro il nostro primo avvocato.
Abbiamo cambiato avvocato perché non ci aggradava essere assistiti da un primo avvocato così esposto. Costi su costi di consulenza legale per scoprire che il famoso "contratto" dovrebbe essere nullo ai sensi art. 26 c. 5 D.Lgs. n. 81/08.
Voi direte "siete a cavallo!!" io vi rispondo sin da ora che sono passati oltre 5 anni da quel 07 maggio 2009 giorno del sequestro e delle cui cause non abbiamo colpa, ma da allora non abbiamo più avuto pace per le prepotenze di chi fa "l'imprenditore fregandosene della normativa, strumentalizzando il CSP-CSE a suo uso, tanto qualsiasi cosa succede o deve essere pagata la fa pagare a chi come noi!!!!!.... ecc. ecc."
La Giustizia in Italia sembra roba per ricchi: ora i Giudici hanno sul tavolo circa 10 chili delle nostre carte che dimostrano la nostra diligenza, serietà, scrupolo (il ponteggio era un nostro sub-appalto ma noi non siamo tuttologi e ci fidavamo dei rapportini del collaboratore del CSE che dieci giorni prima del sequestro ha scritto "manca UN FERMAPIEDE") possibile che poi lo hanno fatto smontare tutto? chi avrebbe mai pensato che invece tra committente e CSP-CSE c'è invece una loro intesa a "vigilare" ad hoc della committente che in un attimo "mangia" artigiani come noi....
E la procura che ha gli elementi per processare questa gente quando si muove?
la nostra querela è stata depositata il 23 febbraio 2011 (ripeto 2011)
Non auguro a nessuno di incappare in situazioni come quelle che ho cercato di illustrare. Nel DLgs n. 81/08 è prevista la reclusione per reati come quelli che dovreste avere intuito essere accaduti?ma quando mai!!!
Stiamo aspettando che Giustizia sia fatta ma qualcuno ha definito i P.M. come permalosi: non so che dire, io personalmente nei dictat della Giustizia ho molta fiducia ma vedendo le mie questioni vi garantisco che piango spesso.
Vi saluto precisando che il CSP-CSE sul proprio sito ha il proprio codice etico che il Vangelo sembra un sotto tomo (ma sa davvero i contenuti del DL 231/01 e tutto quello che viene dietro con i m.o.g. ecc. ecc.???).
Noi siamo gente semplice, che legge e si interessa molto oltre che con serio scrupolo, applicando le conoscenze e le indicazioni perché condividiamo con voi che l'ignoranza generale è un terreno fertile per truffatori o sfruttatori: nel nostro caso i "codardi" sono stati gli ingegneri/architetti/geometri cioè le PERSONE APICALI."
© Riproduzione riservata
Riceviamo e pubblichiamo la storia di una nostra lettrice che ha voluto condividere con noi l'esperienza negativa della giustizia italiana. Senza volere entrare nel merito, rileviamo solo come i normali tempi della giustizia italiana siano ormai divenuti pachidermici e lasciamo a voi ogni commento.
"Quello che è accaduto alla piccola s.a.s. di mio marito, e quindi alla mia famiglia, ritengo sia sotto il "segreto istruttorio" della Procura a cui abbiamo presentato la querela, pertanto il racconto che segue cerca di rispettare tale vincolo.
Siamo artigiani che lavorano nel settore edile da quasi 40 anni, non in ufficio ma sul "campo": questo per dire che siamo esperti nella qualità del nostro lavoro ed estremamente sensibili agli aspetti di cui alla 626, poi 494, ecc. ecc. oggi dl 81/08 ecc. ecc. Solo per intenderci, il nostro libro infortuni di 40 anni ne è la conferma: due episodi di cui uno del dipendente che è caduto in itinere!L'amministrazione la curo io (la moglie) che ha lavorato oltre 20 anni da un commercialista e da 15 si occupa dell'amministrazione di un'azienda con elevato numero di documenti.
Una piccola premessa per dare una idea della nostra serietà e attenzione alla normativa: corsi di aggiornamento RSPP, Prevenzione Incendi, Pronto soccorso, D.Lgs. n. 81/08, 231/01 ecc. ecc. oltre ad analisi chimiche, visite mediche sempre rispettate, versamenti e DURC sempre regolari, relazioni tecniche, fonometria, movimentazione manuale dei carichi, tanto per accennare, e non ultimo la nostra richiesta di avvalerci del RLST della cassa edile di cui al territorio competente per la commessa di lavoro proprio in "umiltà", per avere una fonte di conoscenza da un Ente paritetico e non di propria "farina".... eppure....
Abbiamo accettato di fare delle opere edili private per una committente, commercialmente importante nella nostra zona, attraverso un "contratto", anche se la gestione del cantiere era in mano a questa ditta che però è una società "figlia" della capogruppo a mo' di holding: premettiamo che si tratta di persone per cui avevamo già lavorato da diversi anni e ci hanno sempre pagato con moltissima regolarità. anche in questo contratto era la committente che cominciava circa 50 appartamenti affidando a noi carpenteria, tavolati ed assistenze, ma gestiva lei tutti gli altri contratti di idraulico, elettricista, piastrellista, parquettista, fabbro, ferro, intonaci, pietre di abbellimento, ecc. ecc.
Abbiamo dato a questa committente tutto il necessario documentale: visure, durc, attribuzioni posizioni assicurative, contributive, iva, assicurazioni rc, come anche il nostro p.o.s. mandandone una copia con mail presso i loro uffici.
Abbiamo dovuto adeguarci a ritmi di cantiere secondo le maestranze che la committente introduceva quando lo decideva: una riga di testo per dire che la logistica non era certo una nostra incombenza mentre lo era il ponteggio, ciò perché la committente, non ne aveva da noleggiarcene da parte di un'altra sua ditta "figlia".
Abbiamo iniziato i nostri lavori e subito si è presentato il collaboratore del loro CSE che ha redatto verbalini di sopralluogo con esiti molto regolari: qualche segnalazione certo, ma immediato nostro intervento o richiesta di intervento quando si trattò dei ponteggi: ed ora viene una parte del discorso per cui abbiamo presentato querela: il PSC è stato redatto circa due mesi dopo l'inizio dei lavori - il collaboratore del CSE o il CSE incaricato NON ha mai redatto i "certificati" di idoneità ma semplicemente scritto sui verbali di sopralluogo che avevano verificato i documenti di cantiere ed erano ok - non hanno mai controllato o dato idoneità al PIMUS - si sono limitati a dire di "fare pulizia" o di mettere UN FERMAPIEDE!!!
Purtroppo il 10/03/2009 l'ASL ha fatto ingresso in quel cantiere e pur dando tempo per la sistemazione, senza che gli UPG indicassero specificamente cosa fare (loro vigilano e basta!!!) hanno multato il CSP-CSE oltre al pontista e noi per dei cavi elettrici che erano invece della ditta degli intonaci!!!!: il 07/05/2009 il cantiere è stato messo sotto sequestro ed è stato riaperto solo il 23/06/2009, con tanto di difficoltà di cui ad un procedimento penale.
La committente ci ha fatto lavorare come dei pazzi per mesi per "recuperare" - alla fine non ci ha pagato una cifra esorbitante - ci ha estorto l'importo delle multe elevate al CSP-CSE - non ci ha riconosciuto un centesimo di costi della sicurezza - ecc. ecc. (la nostra querela è di oltre 25 pagine ed è difficile sintetizzare) ci limitiamo a dire che si è trattato di un cantiere durato intorno ai 30 mesi (ma con la logistica dettata dalla committente).
Abbiamo prove che dimostrano senza dubbi sia l'estorsione sia l'"accordo" a vigilare secondo loro convenienze: questi fatti sono stati scritti (in modo forte) dal nostro primo avvocato che ha tentato di "invitarli" ad un tavolo, visto che noi per i tanti argomenti da affrontare oltre a quelli sopra, abbiamo cercato di farlo per mesi senza riuscirci, semmai subendo un'arroganza divenuta più pressante dopo il sequestro dato che la committente ha ritenuto noi responsabili del sequestro.... non sono mancati loro altri scarica-barile o inesattezze normativo-contabili! per non dire delle minacce che se non facevamo questo o quel lavoro non ci avrebbero pagato!
Cosa ha fatto questa committente? ha querelato il nostro primo avvocato che nei suoi scritti ha usato espressioni molto forti e toni molto gravi ma corrispondenti a prove allegate alla querela. La procura ha indagato e chiesto rinvio a giudizio del nostro primo avvocato che nel frattempo aveva ottenuto una A.T.P. (accertamento tecnico preventivo).
Il CTU ha relazionato il presidente del tribunale dando "ragione" in termini di valori di lavoro a noi. la committente ha fatto un esposto al CTU e la procura ha sentito il CTU che secondo la committente le avrebbe fatto torto perché non ha fornito la relazione al suo CT di parte mentre il CT di parte della committente ha firmato la relazione del CTU! preciso che le operazioni peritali dovevano durare 90 giorni ma è stata richiesta una proroga di altri 120 giorni; la proroga è stata recepita dal CT della committente mentre (che caso) il CT della committente, pur firmando l'ultimo incontro con il CTU ed il nostro CT non avrebbe recepito (fior di stranezze!) che essendo in scadenza anche la proroga delle operazioni peritali la relazione del CTU andava depositata!!! un "boicottaggio" patetico ma che in qualche modo ha funzionato, come la querela contro il nostro primo avvocato.
Abbiamo cambiato avvocato perché non ci aggradava essere assistiti da un primo avvocato così esposto. Costi su costi di consulenza legale per scoprire che il famoso "contratto" dovrebbe essere nullo ai sensi art. 26 c. 5 D.Lgs. n. 81/08.
Voi direte "siete a cavallo!!" io vi rispondo sin da ora che sono passati oltre 5 anni da quel 07 maggio 2009 giorno del sequestro e delle cui cause non abbiamo colpa, ma da allora non abbiamo più avuto pace per le prepotenze di chi fa "l'imprenditore fregandosene della normativa, strumentalizzando il CSP-CSE a suo uso, tanto qualsiasi cosa succede o deve essere pagata la fa pagare a chi come noi!!!!!.... ecc. ecc."
La Giustizia in Italia sembra roba per ricchi: ora i Giudici hanno sul tavolo circa 10 chili delle nostre carte che dimostrano la nostra diligenza, serietà, scrupolo (il ponteggio era un nostro sub-appalto ma noi non siamo tuttologi e ci fidavamo dei rapportini del collaboratore del CSE che dieci giorni prima del sequestro ha scritto "manca UN FERMAPIEDE") possibile che poi lo hanno fatto smontare tutto? chi avrebbe mai pensato che invece tra committente e CSP-CSE c'è invece una loro intesa a "vigilare" ad hoc della committente che in un attimo "mangia" artigiani come noi....
E la procura che ha gli elementi per processare questa gente quando si muove?
la nostra querela è stata depositata il 23 febbraio 2011 (ripeto 2011)
Non auguro a nessuno di incappare in situazioni come quelle che ho cercato di illustrare. Nel DLgs n. 81/08 è prevista la reclusione per reati come quelli che dovreste avere intuito essere accaduti?ma quando mai!!!
Stiamo aspettando che Giustizia sia fatta ma qualcuno ha definito i P.M. come permalosi: non so che dire, io personalmente nei dictat della Giustizia ho molta fiducia ma vedendo le mie questioni vi garantisco che piango spesso.
Vi saluto precisando che il CSP-CSE sul proprio sito ha il proprio codice etico che il Vangelo sembra un sotto tomo (ma sa davvero i contenuti del DL 231/01 e tutto quello che viene dietro con i m.o.g. ecc. ecc.???).
Noi siamo gente semplice, che legge e si interessa molto oltre che con serio scrupolo, applicando le conoscenze e le indicazioni perché condividiamo con voi che l'ignoranza generale è un terreno fertile per truffatori o sfruttatori: nel nostro caso i "codardi" sono stati gli ingegneri/architetti/geometri cioè le PERSONE APICALI."
A cura di Redazione
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