Catasto Edilizio Urbano: nel 2012 gli immobili hanno generato 36,5 miliardi di euro
31/10/2013
36,5 miliardi di euro circa è la rendita catastale al 31 dicembre
2012 generata dai 72 milioni di immobili censiti dall'Agenzia delle
Entrate. Questo è il dato di sintesi contenuto nelle "Statistiche
Catastali" pubblicate dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare,
arrivate alla loro VII edizione.
Le "Statistiche Catastali" rappresentano una fotografia del patrimonio immobiliare italiano che consentono una conoscenza approfondita di tutti i numeri aggiornati sulle unità immobiliari distinte per tipologia, consistenza e rendita catastale, suddivisi per province e capoluoghi italiani. La novità di questa VII edizione è rappresentata dall'inserimento dei dati relativi alla province di Trento e Bolzano, che gestiscono in proprio gli archivi censuari del catasto.
L'analisi condotta dalle Entrate ha rilevato che dei circa 72 milioni di immobili o loro porzioni, circa 66 milioni sono quelli censiti nelle categorie catastali ordinarie e speciali, mentre circa 6 milioni sono beni comuni non censibili, cioè di proprietà comune e che non producono reddito, o unità ancora in lavorazione (circa 221 mila).
Senza considerare i beni comuni non censibili e gli immobili in lavorazione), la maggior parte dello stock immobiliare è censito nel gruppo A (oltre il 50%) e nel gruppo C (quasi il 40%), dove sono compresi, tra l'altro, le abitazioni e le rispettive pertinenze (soffitte, cantine, box e posti auto), gli uffici e i negozi. Circa il 5% dello stock è compreso nelle categorie catastali del gruppo F che rappresentano unità non idonee, anche se solo temporaneamente, a produrre ordinariamente un reddito (aree urbane, lastrici solari, unità in corso di costruzione o di definizione, ruderi). La restante parte dello stock, circa il 3%, è costituita da immobili censiti nei gruppi a destinazione speciale (gruppo D; 2,2%), particolare (gruppo E; 0,3%) e d'uso collettivo (gruppo B; 0,3%).
In termini di rendita catastale, la quota maggiore è ancora rappresentata dagli immobili del gruppo A e C, ma scende al 65% circa del totale. Le unità del gruppo D rappresentano, di contro, una rilevante quota di rendita del patrimonio immobiliare italiano, circa il 29%, a fronte di una quota di solo il 2% in numero.
Stock immobiliare al 31.12.2012
© Riproduzione riservata
Le "Statistiche Catastali" rappresentano una fotografia del patrimonio immobiliare italiano che consentono una conoscenza approfondita di tutti i numeri aggiornati sulle unità immobiliari distinte per tipologia, consistenza e rendita catastale, suddivisi per province e capoluoghi italiani. La novità di questa VII edizione è rappresentata dall'inserimento dei dati relativi alla province di Trento e Bolzano, che gestiscono in proprio gli archivi censuari del catasto.
L'analisi condotta dalle Entrate ha rilevato che dei circa 72 milioni di immobili o loro porzioni, circa 66 milioni sono quelli censiti nelle categorie catastali ordinarie e speciali, mentre circa 6 milioni sono beni comuni non censibili, cioè di proprietà comune e che non producono reddito, o unità ancora in lavorazione (circa 221 mila).
Senza considerare i beni comuni non censibili e gli immobili in lavorazione), la maggior parte dello stock immobiliare è censito nel gruppo A (oltre il 50%) e nel gruppo C (quasi il 40%), dove sono compresi, tra l'altro, le abitazioni e le rispettive pertinenze (soffitte, cantine, box e posti auto), gli uffici e i negozi. Circa il 5% dello stock è compreso nelle categorie catastali del gruppo F che rappresentano unità non idonee, anche se solo temporaneamente, a produrre ordinariamente un reddito (aree urbane, lastrici solari, unità in corso di costruzione o di definizione, ruderi). La restante parte dello stock, circa il 3%, è costituita da immobili censiti nei gruppi a destinazione speciale (gruppo D; 2,2%), particolare (gruppo E; 0,3%) e d'uso collettivo (gruppo B; 0,3%).
In termini di rendita catastale, la quota maggiore è ancora rappresentata dagli immobili del gruppo A e C, ma scende al 65% circa del totale. Le unità del gruppo D rappresentano, di contro, una rilevante quota di rendita del patrimonio immobiliare italiano, circa il 29%, a fronte di una quota di solo il 2% in numero.
Stock immobiliare al 31.12.2012
A cura di Gabriele
Bivona
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