Certificati Verdi, Aper boccia l'ipotesi di dilazione nei pagamenti dell'incentivo

10/04/2012

È di poche ore fa la notizia dell'inserimento nella bozza del "decreto elettrico" di una nuova norma che disciplina il riacquisto da parte del GSE dei CV 2011 e che prevede una dilazione di sei mesi nel pagamento dei certificati verdi sulla produzione già effettuata. Una norma che se confermata metterebbe in ginocchio le aziende: APER ne chiede pertanto l'immediato ritiro.

"Potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso e mette definitivamente e inesorabilmente in crisi l'intero comparto delle rinnovabili " afferma il Presidente di APER, Agostino Re Rebaudengo.
Il posticipo del pagamento dei certificati verdi, contenuto in una piccola norma presente tra le pieghe delle bozze del decreto - ufficiosamente in circolazione - prevede in pratica il pagamento dei CV relativi alla produzione 2011 a dicembre 2012 e non, come di consueto, dopo sei mesi e quindi al 30 giugno 2012. "Un rinvio questo - commenta il Presidente di APER - che non solo metterebbe in crisi di liquidità le aziende, ma renderebbe impossibili i pagamenti di mutui e rate bancarie. Assistiamo ancora una volta quindi all'ennesimo dispositivo retroattivo che cambia le regole del gioco in corsa, oltretutto in un momento di enorme difficoltà dell'accesso al credito bancario, a danno di aziende che hanno messo a punto le proprie attività con precisi business plan economico-finanziari, mettendone a rischio l'esistenza stessa".

APER chiede pertanto con fermezza che tale ipotesi normativa venga stralciata dalla bozza del "decreto elettrico" e che venga confermato anche per quest'anno che il pagamento dei certificati verdi sulle produzioni del 2011 da parte del GSE avvenga entro la naturale scadenza temporale del 30 giugno 2012.

A cura dell'Ufficio Stampa APER

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