Certificatori energetici: In arrivo il regolamento con i requisiti
18/09/2012
Torniamo sullo schema di decreto che modifica le "Linee
guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici" (DM
26/06/2009) ed elimina la possibilità di autocertificazione per
gli edifici in classe G, trasmesso alla Conferenza delle
Regioni per l'approvazione, per sottolineare come nella relazione
illustrativa allegata allo stesso ed in particolare al punto 2
venga precisato che "risulta pressoché concluso (manca il secondo
passaggio al Consiglio dei Ministri) l'iter di approvazione dello
schema di regolamento relativo ai requisiti degli esperti chiamati
a svolgere la certificazione energetica degli edifici e le
ispezioni degli impianti termici (art. 4, comma 1, lettera c) del
d.lgs. 192/05)".
Ricordiamo che l'articolo 4 del d.lgs. 19 agosto 2005, n. 192 (pubblicato sul supplemento ordinario n. 158 alla Gazzetta ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005) rubricato "Adozione di criteri generali, di una metodologia di calcolo e requisiti della prestazione energetica" prevedeva, tra l'altro, al comma 1, lettera c) che entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del decreto stesso con un decreto del Presidente della Repubblica, avrebbero dovuto essere definiti i requisiti professionali e i criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l'indipendenza degli esperti o degli organismi a cui affidare la certificazione energetica degli edifici e l'ispezione degli impianti di climatizzazione”. Speriamo che la notizia contenuta all'interno della Relazione di accompagnamento allo schema di decreto in argomento sia veritiera e che in tempi abbastanza rapidi possa essere approvato definitivamente il decreto relativo al regolamento sui requisiti degli esperti chiamati a svolgere la certificazione energetica degli edifici.
Con l'occasione evidenziamo che sullo schema di decreto che modifica le "Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici" ed elimina la possibilità di autocertificazione per gli edifici in classe G sono pervenute dalle associazioni le osservazioni di seguito riportate.
Unione Nazionale Consumatori e Lega Consumatori
Pur giudicando condivisibili le proposte contenute nello schema di decreto (eliminazione della possibilità per il proprietario di autocertificare l'appartamento, specificazione dei ruoli degli enti tecnici, Cti, Enea e Cnr, per la qualificazione dei software commerciali per il calcolo della prestazione energetica, ecc.), l'Unione Nazionale Consumatori e Lega Consumatori ritengono che il decreto ministeriale proposto non predisponga gli strumenti per controllare la qualità degli Attestati di Certificazione Energetica (ACE) redatti dai professionisti. Accanto ai numerosi professionisti che redigono con coscienza e professionalità gli ACE, operano infatti sul mercato operatori che, senza effettuare né alcun sopralluogo presso l'unità immobiliare, né i relativi calcoli energetici, per poche decine di euro redigono gli Attestati, spesso soltanto per telefono o, al massimo, solo consultando la pianta dell'abitazione.
Le due associazioni precisano che questa situazione deriva dal fatto che molte regioni permettono ai professionisti di svolgere l'attività di certificazione degli edifici, richiedendo soltanto la mera iscrizione all'albo dei rispettivi Ordini professionali, senza alcuna preparazione professionale specifica mentre sarebbe invece necessario:
Altroconsumo
Altroconsumo, pur approvando l'aspetto relativo alla semplificazione della certificazione energetica per i vecchi edifici, ha espresso una serie di perplessità sull'obbligo di controllo degli impianti di raffrescamento.
Federconsumatori
Federconsumatori ha formulato un unico rilievo, ovvero che, per quanto riguarda il caso di locazione dell'immobile, la direttiva 2010/31/UE non concede deroghe, ma dà semplicemente la possibilità agli Stati membri di ritardare l'avvio dell'obbligo di certificazione energetica, nel caso di singole unità immobiliari, fino al 31 dicembre 2015.
Adiconsum
Adiconsum propone di costituire un database centralizzato gestito da un ente pubblico (Enea o Catasto) al fine di memorizzare i risultati di risparmio energetico, memorizzare i dati per il monitoraggio, consentire l'analisi statistica delle informazioni, facilitare il controllo di qualità per individuare facilmente dati insoliti. Adiconsum suggerisce inoltre di limitare il possibile “business” delle certificazioni energetiche attraverso la formazione continua con il superamento di un esame nazionale, nonché di uniformare la normativa (lasciata attualmente in capo alle regioni, vista la modifica del titolo V della Costituzione) su chi possa effettuare le certificazioni.
Assoconsum
Assoconsum richiede che:
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Ricordiamo che l'articolo 4 del d.lgs. 19 agosto 2005, n. 192 (pubblicato sul supplemento ordinario n. 158 alla Gazzetta ufficiale n. 222 del 23 settembre 2005) rubricato "Adozione di criteri generali, di una metodologia di calcolo e requisiti della prestazione energetica" prevedeva, tra l'altro, al comma 1, lettera c) che entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del decreto stesso con un decreto del Presidente della Repubblica, avrebbero dovuto essere definiti i requisiti professionali e i criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l'indipendenza degli esperti o degli organismi a cui affidare la certificazione energetica degli edifici e l'ispezione degli impianti di climatizzazione”. Speriamo che la notizia contenuta all'interno della Relazione di accompagnamento allo schema di decreto in argomento sia veritiera e che in tempi abbastanza rapidi possa essere approvato definitivamente il decreto relativo al regolamento sui requisiti degli esperti chiamati a svolgere la certificazione energetica degli edifici.
Con l'occasione evidenziamo che sullo schema di decreto che modifica le "Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici" ed elimina la possibilità di autocertificazione per gli edifici in classe G sono pervenute dalle associazioni le osservazioni di seguito riportate.
Unione Nazionale Consumatori e Lega Consumatori
Pur giudicando condivisibili le proposte contenute nello schema di decreto (eliminazione della possibilità per il proprietario di autocertificare l'appartamento, specificazione dei ruoli degli enti tecnici, Cti, Enea e Cnr, per la qualificazione dei software commerciali per il calcolo della prestazione energetica, ecc.), l'Unione Nazionale Consumatori e Lega Consumatori ritengono che il decreto ministeriale proposto non predisponga gli strumenti per controllare la qualità degli Attestati di Certificazione Energetica (ACE) redatti dai professionisti. Accanto ai numerosi professionisti che redigono con coscienza e professionalità gli ACE, operano infatti sul mercato operatori che, senza effettuare né alcun sopralluogo presso l'unità immobiliare, né i relativi calcoli energetici, per poche decine di euro redigono gli Attestati, spesso soltanto per telefono o, al massimo, solo consultando la pianta dell'abitazione.
Le due associazioni precisano che questa situazione deriva dal fatto che molte regioni permettono ai professionisti di svolgere l'attività di certificazione degli edifici, richiedendo soltanto la mera iscrizione all'albo dei rispettivi Ordini professionali, senza alcuna preparazione professionale specifica mentre sarebbe invece necessario:
- prevedere l'obbligo di di frequentare con profitto uno specifico corso di formazione, sulla base di un programma didattico predisposto dal Ministero, da parte dei professionisti che richiedono l'iscrizione ad un apposito Albo Regionale dei Certificatori;
- raccogliere in una banca dati regionale tutti gli ACE redatti dai professionisti;
- effettuare controlli di merito sulla correttezza e congruità energetica degli Attestati, prevedendo opportune sanzioni per i professionisti scorretti, fino all'esclusione dall'Albo.
Altroconsumo
Altroconsumo, pur approvando l'aspetto relativo alla semplificazione della certificazione energetica per i vecchi edifici, ha espresso una serie di perplessità sull'obbligo di controllo degli impianti di raffrescamento.
Federconsumatori
Federconsumatori ha formulato un unico rilievo, ovvero che, per quanto riguarda il caso di locazione dell'immobile, la direttiva 2010/31/UE non concede deroghe, ma dà semplicemente la possibilità agli Stati membri di ritardare l'avvio dell'obbligo di certificazione energetica, nel caso di singole unità immobiliari, fino al 31 dicembre 2015.
Adiconsum
Adiconsum propone di costituire un database centralizzato gestito da un ente pubblico (Enea o Catasto) al fine di memorizzare i risultati di risparmio energetico, memorizzare i dati per il monitoraggio, consentire l'analisi statistica delle informazioni, facilitare il controllo di qualità per individuare facilmente dati insoliti. Adiconsum suggerisce inoltre di limitare il possibile “business” delle certificazioni energetiche attraverso la formazione continua con il superamento di un esame nazionale, nonché di uniformare la normativa (lasciata attualmente in capo alle regioni, vista la modifica del titolo V della Costituzione) su chi possa effettuare le certificazioni.
Assoconsum
Assoconsum richiede che:
- l’iter delle certificazioni sia quanto mai snello;
- sia prevista una modalità di autocertificazione, anche provvisoria, per velocizzare le procedure di rilascio dei permessi utili all’utente;
- il contributo dei tecnici esterni sia in qualche maniera sottoposto a un regome tariffario abattuto o calmierato, così da non determinare aggravio di costo alle famiglie;
- sia prevista una modalità certificativa con tariffazione abattuta o gratuita per i redditi molto bassi e per certe categorie economiche (come ad esempio le aziende agricole e gli artigiani.
A cura di Gabriele
Bivona
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