Certificazione energetica degli edifici: difficoltà applicative e complessità
29/12/2014
Dopo corruzione e tasse, anche sulla certificazione energetica
degli edifici l'Italia detiene un primato alquanto singolare a
livello europeo. È, infatti, l'unico Paese dell'UE ad avere una
normativa eterogenea su tutto il territorio nazionale.
L'art. 17 del D.Lgs. n. 192/2005 introduce la clausola di cedevolezza per quanto riguarda il recepimento della direttiva 2010/31/UE sulla Prestazione energetica in edilizia, prevedendo la possibilità per le Regioni e le Province autonome di recepire in modo autonomo la direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici (EPBD), nel rispetto dei principi generali dettati dal decreto stesso. Con la conseguenza che in Italia si sono formate regole applicative, requisiti per i certificatori, classificazioni energetiche e metodologie di calcolo diverse da regione a regione.
A mettere in luce questa particolarità tutta italica è il Rapporto 2014 sullo Stato di Attuazione della Certificazione Energetica degli Edifici diffuso dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI), che ha fatto il punto sulle politiche e le azioni attualmente in atto per la promozione dell'efficienza energetica, tracciando un quadro della normativa e dei risultati ottenuti dalle singole Regioni e Province autonome, permettendo così di misurare lo stato nazionale dell'applicazione della Direttiva EPBD e, nello stesso tempo, sostenere il cammino verso una maggiore uniformazione dei metodi e procedure del calcolo delle prestazioni energetiche e il relativo rilascio dei certificati, come peraltro richiesto dal mondo operativo e dall'industria del settore.
Il Rapporto, disponibile sul sito del CTI e per il quale è a disposizione in allegato la sintesi, evidenzia che nonostante l'evidente problematica della normativa a macchia di leopardo, è comunque tra le nazioni più avanzate nel settore e che dispone, probabilmente, della maggiore esperienza. L'Italia, di fatto, vanta ben oltre 3,5 milioni di abitazioni certificate (Dato non completo, non comprende Campania, Molise e Puglia), ovvero oltre il 50% in più rispetto al 2012.
La Regione più virtuosa è stata la Lombardia con quasi 1,5 milioni di APE emessi, segue l'Emilia Romagna con oltre 500.000 APE. Di seguito il riepilogo regionale:
Le domanda che mi pongo sono: quante di queste 3,5 milioni di certificazioni sono state realizzate con coupon a 30 euro?e quante di queste contengono dati veritieri?Anche il Rapporto evidenzia che da un'analisi qualitativa, rimane qualche dubbio sulla qualità dei certificati emessi. Come si può parlare di diffusione della cultura energetica se la maggior parte degli utenti che chiedono un certificato lo fanno solo utilizzando i famigerati coupon low cost?
Entrando nel dettaglio, il Rapporto è composto dai seguenti capitoli:
© Riproduzione riservata
L'art. 17 del D.Lgs. n. 192/2005 introduce la clausola di cedevolezza per quanto riguarda il recepimento della direttiva 2010/31/UE sulla Prestazione energetica in edilizia, prevedendo la possibilità per le Regioni e le Province autonome di recepire in modo autonomo la direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici (EPBD), nel rispetto dei principi generali dettati dal decreto stesso. Con la conseguenza che in Italia si sono formate regole applicative, requisiti per i certificatori, classificazioni energetiche e metodologie di calcolo diverse da regione a regione.
A mettere in luce questa particolarità tutta italica è il Rapporto 2014 sullo Stato di Attuazione della Certificazione Energetica degli Edifici diffuso dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI), che ha fatto il punto sulle politiche e le azioni attualmente in atto per la promozione dell'efficienza energetica, tracciando un quadro della normativa e dei risultati ottenuti dalle singole Regioni e Province autonome, permettendo così di misurare lo stato nazionale dell'applicazione della Direttiva EPBD e, nello stesso tempo, sostenere il cammino verso una maggiore uniformazione dei metodi e procedure del calcolo delle prestazioni energetiche e il relativo rilascio dei certificati, come peraltro richiesto dal mondo operativo e dall'industria del settore.
Il Rapporto, disponibile sul sito del CTI e per il quale è a disposizione in allegato la sintesi, evidenzia che nonostante l'evidente problematica della normativa a macchia di leopardo, è comunque tra le nazioni più avanzate nel settore e che dispone, probabilmente, della maggiore esperienza. L'Italia, di fatto, vanta ben oltre 3,5 milioni di abitazioni certificate (Dato non completo, non comprende Campania, Molise e Puglia), ovvero oltre il 50% in più rispetto al 2012.
La Regione più virtuosa è stata la Lombardia con quasi 1,5 milioni di APE emessi, segue l'Emilia Romagna con oltre 500.000 APE. Di seguito il riepilogo regionale:
Regione | APE depositati |
Note |
Abruzzo | 28.517 | Dato riferito al 30/10/14 |
Basilicata | 3.096 | Dato parziale riferito al 1/01/13 |
Bolzano | 16.009 | Dal 01/01/02 al 01/01/14 |
Calabria | 2.991 | Dal 1/01/11 al 31/12/13 |
Campania | N.D. | La regione non ha risposto al sondaggio |
Emilia Romagna | 595.389 | Dati riferiti al 10/11/14 |
Friuli Venezia G | 17.851 | Dati riferiti al 20/11/14 |
Lazio | 72.743 | La regione non ha risposto al sondaggio. Dato riferito al 1/01/13 |
Liguria | 213.098 | Dato riferito al 14/11/14 |
Lombardia | 1.476.674 | Dato riferito al 10/11/14 |
Marche | 69.698 | Dal 01/04/13 al 04/12/14 |
Molise | N.D. | La regione non ha risposto al sondaggio |
Piemonte | 604.350 | Dato riferito al 25/11/14 |
Puglia | N.D. | La regione non ha risposto al sondaggio |
Sardegna | 25.400 | Dato riferito al 05/11/14 |
Sicilia | 141.930 | Dato riferito all’agosto 2014 |
Toscana | 39.000 | Dato riferito all’1/01/13 |
Trento | 35.643 | Dato al 29/10/14 |
Umbria | 5.155 | La regione non ha risposto al sondaggio. Dato riferito al 1/01/13 |
Valle d’Aosta | 11.541 | Dal 20/7/11 al 30/9/14 con il sistema Beauclimat |
Valle d’Aosta | 2500 | Secondo il modello nazionale |
Veneto | 275.581 | Dall'1/01/09 al 31/10/14 |
Totale | 3.637.166 | Dato non completo. Non comprende Campania, Molise e Puglia |
Le domanda che mi pongo sono: quante di queste 3,5 milioni di certificazioni sono state realizzate con coupon a 30 euro?e quante di queste contengono dati veritieri?Anche il Rapporto evidenzia che da un'analisi qualitativa, rimane qualche dubbio sulla qualità dei certificati emessi. Come si può parlare di diffusione della cultura energetica se la maggior parte degli utenti che chiedono un certificato lo fanno solo utilizzando i famigerati coupon low cost?
Entrando nel dettaglio, il Rapporto è composto dai seguenti capitoli:
- CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI. SINTESI DEL QUADRO
NAZIONALE
Traccia un'anteprima sui contenuti del Rapporto. Contiene alcuni saggi curati dai soggetti che si occupano dell'applicazione e delle politiche di interesse della certificazione. - CERTIFICAZIONE ENERGETICA E LEGISLAZIONE:
Riassume l'evoluzione della legislazione. Nonostante la pluralità dei disposti legislativi, molti dei quali già sorpassati o abrogati, il tentativo è quello di fornire un quadro di riferimento lineare e semplificato. - INQUADRAMENTO DELLA NORMATIVA TECNICA
Riporta lo stato generale della normativa tecnica europea e nazionale. - RECEPIMENTO NAZIONALE DELLA DIRETTIVA EPBD
Affronta la dinamica dello sviluppo del quadro normativo europeo in riferimento ai risvolti dovuti al recepimento della direttiva. - APPROFONDIMENTO GENERALE
Riporta lo stato dell'applicazione della certificazione energetica per ogni singola regione trattando argomenti d'interesse per il certificatore energetico.
A cura di Gianluca
Oreto - @lucaoreto
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