Codice Appalti e Direttive Europee, la bozza di decreto legislativo non piace

03/03/2016

La definizione della legge delega ha lasciato tutto il settore professionale soddisfatto. I tanti paletti imposti al Governo per la definizione del decreto legislativo avevano lasciato tranquilli professionisti e associazioni di settore, certi che il futuro corpo normativo che regolerà gli appalti pubblici sarebbe stato frutto di un confronto serio e aperto.

Purtroppo, sin dalle prime audizioni post delega fino ad arrivare all'ultima bozza trasmessa alle Commissioni parlamentari (clicca qui) hanno dimostrato la fragilità del tessuto professionale che non solo non è riuscita a farsi sentire ma non è riuscita a comprendere la situazione fino a quando la realtà non è venuta fuori con tutta la sua forza.

Dopo le recenti critiche della Rete delle Professioni Tecniche, è intervenuta anche la Fondazione Inarcassa. "Siamo delusi e preoccupati - ha affermato il Presidente Andrea Tomasi - perché il decreto legislativo di attuazione della delega per la riforma del codice dei contratti pubblici non tiene nella dovuta considerazione la centralità della fase progettuale, fondamentale per la buona riuscita di un’opera pubblica, come più volte ribadito anche dal Ministro Delrio".

"La centralità del progetto, espressamente valorizzata nella legge di delega - continua Tomasi - non ha trovato adeguato sviluppo nel codice. Pertanto, la valutazione positiva che abbiamo più volte espresso durante l’iter di elaborazione della delega conferita dal Parlamento al Governo, non può che tradursi oggi in un profondo dispiacere per l’assenza di una disciplina organica degli appalti dei servizi di architettura e di ingegneria”.

Ricordiamo, infatti, che la bozza di decreto legislativo predisposta non prende in considerazione alcuni dei principi cardine della delega che riguardano i servizi di architettura e di ingegneria:

  • valorizzazione della fase progettuale negli appalti pubblici e nei contratti di concessione di lavori, promuovendo la qualità architettonica e tecnico-funzionale, anche attraverso lo strumento dei concorsi di progettazione (lettera oo));
  • progressivo uso di metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione elettronica e informativa per l'edilizia e le infrastrutture(lettera oo));
  • limitazione radicale dell’appalto integrato(lettera oo));
  • esclusione dell'affidamento dei lavori sulla base della sola progettazione di livello preliminare(lettera oo));
  • esclusione nell'affidamento dei servizi di ingegneria e architettura e di tutti i servizi di natura tecnica, del ricorso al solo criterio di aggiudicazione del prezzo o del costo, inteso come criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso d'asta(lettera oo));
  • revisione e semplificazione della disciplina vigente per il sistema della validazione dei progetti (lettera rr));
  • divieto dello svolgimento contemporaneo dell'attività di validazione con quella di progettazione(lettera rr));
  • destinazione di una somma non superiore al 2 per cento dell'importo posto a base di gara per le attività tecniche svolte dai dipendenti pubblici relativamente alla programmazione della spesa per investimenti, alla predisposizione e controllo delle procedure di bando e di esecuzione dei contratti pubblici, di direzione dei lavori e ai collaudi, con particolare riferimento al profilo dei tempi e dei costi, escludendo l'applicazione degli incentivi alla progettazione (lettera rr));
  • miglioramento delle condizioni di accesso al mercato degli appalti pubblici e dei contratti di concessione, anche con riferimento ai servizi di architettura e ingegneria e agli altri servizi professionali dell'area tecnica, per i piccoli e medi operatori economici, per i giovani professionisti (lettera ccc)).

Per questo motivo, il Presidente della Fondazione Inarcassa Tomasi si è augurato che "in sede di esame il Consiglio dei ministri prenda consapevolezza della necessità di intervenire sul tema della qualità del progetto e che le commissioni parlamentari competenti chiamate a rendere parere sul testo, e in particolare i relatori della legge di delega il Senatore Esposito e l’Onorevole Mariani, mettano in luce queste criticità. Auspichiamo, inoltre, una più attenta riflessione del Governo su questi aspetti e una disponibilità ad accogliere le sollecitazioni provenienti dagli operatori del settore anche in questa ultima, decisiva fase dell’iter legislativo”.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



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