Compravendite immobiliari, primo trimestre 2014 positivo per il mercato italiano
04/06/2014
Non si può certamente parlare di boom, ma quel segno "+" che sta
davanti alla variazione delle compravendite immobiliari registrate
nel primo trimestre 2014 rispetto ai primi tre mesi del 2013, non
può certo non lasciar sperare in qualcosa di buono. Sarà un
semplice +1,6%, che non compensa minimamente i pesanti cali
registrati nel 2013, ma come dico sempre: meglio pensare
positivo!
L'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la consueta Nota trimestrale contenente l'Andamento del mercato immobiliare nel I trimestre 2014. Dati alla mano, nei primi 3 mesi del 2014 il mercato immobiliare italiano è cresciuto dell'1,6% rispetto allo stesso periodo del 2013 e a fare da traino sono stati soprattutto il settore commerciale (+4,7%) e il residenziale (+4,1%), anche se i dati risultano influenzati dallo slittamento di una parte dei rogiti al nuovo anno per sfruttare la più conveniente imposta di registro.
Entrando nel dettaglio, la nota dell'Agenzia delle Entrate ha evidenziato come nel settore residenziale si siano registrate 98.403 transazioni, con una crescita del 4,1%, più marcata al Centro (+10,5%) e al Nord (+4,7%), mentre resta negativo il Sud (-1,6%), seppur con minore intensità rispetto agli stessi periodi precedenti. L'aumento delle compravendite ha interessato in misura minore i Comuni non capoluogo (+1,7%) e maggiormente i capoluoghi che segnano un +8,8%, con un picco nei capoluoghi del Centro (+17,3%).
Per quanto concerne la distribuzione geografica, a guidare la classifica della ripresa del mercato residenziale è Bologna (+29,2%), seguita da Genova (+25,3%) e Roma (+21,4%). Bene anche Torino (+10,8%), Firenze (+9,7%) e Milano (+3,4%), mentre chiudono il primo trimestre 2014 ancora con il segno negativo Palermo (-1%) e Napoli (-25,2%), dove, però, il dato delle compravendite nel I trimestre del 2013 era stato alterato dalle dismissioni del patrimonio immobiliare pubblico del Comune: l'hinterland napoletano fa, infatti, registrare un dato positivo, +4,1%, mai rilevato dal 2010.
In riferimento al settore non residenziale è stato registrato:
© Riproduzione riservata
L'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la consueta Nota trimestrale contenente l'Andamento del mercato immobiliare nel I trimestre 2014. Dati alla mano, nei primi 3 mesi del 2014 il mercato immobiliare italiano è cresciuto dell'1,6% rispetto allo stesso periodo del 2013 e a fare da traino sono stati soprattutto il settore commerciale (+4,7%) e il residenziale (+4,1%), anche se i dati risultano influenzati dallo slittamento di una parte dei rogiti al nuovo anno per sfruttare la più conveniente imposta di registro.
Entrando nel dettaglio, la nota dell'Agenzia delle Entrate ha evidenziato come nel settore residenziale si siano registrate 98.403 transazioni, con una crescita del 4,1%, più marcata al Centro (+10,5%) e al Nord (+4,7%), mentre resta negativo il Sud (-1,6%), seppur con minore intensità rispetto agli stessi periodi precedenti. L'aumento delle compravendite ha interessato in misura minore i Comuni non capoluogo (+1,7%) e maggiormente i capoluoghi che segnano un +8,8%, con un picco nei capoluoghi del Centro (+17,3%).
Per quanto concerne la distribuzione geografica, a guidare la classifica della ripresa del mercato residenziale è Bologna (+29,2%), seguita da Genova (+25,3%) e Roma (+21,4%). Bene anche Torino (+10,8%), Firenze (+9,7%) e Milano (+3,4%), mentre chiudono il primo trimestre 2014 ancora con il segno negativo Palermo (-1%) e Napoli (-25,2%), dove, però, il dato delle compravendite nel I trimestre del 2013 era stato alterato dalle dismissioni del patrimonio immobiliare pubblico del Comune: l'hinterland napoletano fa, infatti, registrare un dato positivo, +4,1%, mai rilevato dal 2010.
In riferimento al settore non residenziale è stato registrato:
- un aumento del 4,7% del delle compravendite di immobili commerciali;
- una diminuzione dello 0,8% per il produttivo e del 10,3% per il terziario il 10,3%.
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