Confedertecnica vigile sull'operato del Governo
30/07/2015
"Ridurre di cinquanta miliardi le tasse sulla casa, in cinque
anni? Siamo spesso d'accordo con le cose che il Presidente del
Consiglio dice. Ma siamo anche vigili sulle cose che il Presidente
del Consiglio poi non fa".
Queste le parole del Presidente di Confedertecnica, Calogero Lo Castro all'indomani delle ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che suo pensierino della sera del 25 luglio scorso (leggi articolo) ha affermato che il PD non sarà mai il partito delle tasse, che in Italia se ne pagano troppe e che è folle proseguire su questa strada. Renzi ha anche sottolineato l'importanza della lotta all'evasione e che le tasse si possono abbassare se tutti le pagano e se si verificano 3 condizioni fondamentali:
A parte l'ottimismo del Presidente Renzi sulla possibilità che il suo Governo resti in carica fino al 2018, che considerate le ultime vicissitudini in Senato sul caso Azzollini qualche dubbio dovrebbe averlo, hanno colpito le dichiarazioni merito all'eliminazione delle tasse sulla prima casa, guarda caso il "must" dell'ultimo Governo Berlusconi. Su questo punto il Presidente di Confedertecnica ha replicato che "Ad oggi abbiamo una certezza, come professionisti tecnici: la casa, che è sempre stato un investimento primario per gli italiani, è diventata il bancomat della politica. Dal 2011 al 2014 il prelievo fiscale sugli immobili è triplicato".
"La fretta di spremere il mattone - ha affermato Lo Castro - porta a anche una giungla di aliquote che diventano sempre più pesanti: nel 2014 ha debuttato la Tasi che, insieme alla onnipresente Imu, ha sovrapposto aliquote e combinazioni in una confusione crescente. Il gettito congiunto di Imu e Tasi, ha raggiunto nel 2014 i 25 miliardi di euro. Sappiamo, per i dati resi noti dal Ministero dell'Economia, che i proprietari di abitazioni versano ai Comuni 15-16 miliardi di euro in più ogni anno, con un carico di imposte patrimoniali che, nel quadriennio 2012-2015, può stimarsi in 94 miliardi di euro. Questi dati evidenziano come l'imposizione tributaria sugli immobili necessiti di un intervento di riduzione a tutto tondo, immediata e verificabile, perché gli italiani tornino a investire nel mattone con maggior fiducia e magari tornino a commissionare nuovi progetti edilizi, ristrutturazioni ed efficentamenti degli immobili di proprietà".
Non è mancata la chiusura del Presidente Lo Castro sulle necessità dei professionisti dell'area tecnica. Dopo le recenti dichiarazioni sui Consigli Nazionali (leggi articolo) e la necessità di una loro profonda riforma, il numero 1 di Confedertecnica ha concluso "La ripresa del lavoro per il settore dei professionisti tecnici è infatti inversamente proporzionale alla pressione fiscale, perché necessità di risorse disponibili da parte di famiglie ed imprese che devono tornare a puntare sugli immobili quale bene strategico per il risparmio, mentre oggi chi possiede una casa si sente oggetto di un continuo prelevamento forzato, cui è urgente porre un argine".
© Riproduzione riservata
Queste le parole del Presidente di Confedertecnica, Calogero Lo Castro all'indomani delle ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che suo pensierino della sera del 25 luglio scorso (leggi articolo) ha affermato che il PD non sarà mai il partito delle tasse, che in Italia se ne pagano troppe e che è folle proseguire su questa strada. Renzi ha anche sottolineato l'importanza della lotta all'evasione e che le tasse si possono abbassare se tutti le pagano e se si verificano 3 condizioni fondamentali:
- che la curva debito/pil torni a scendere;
- che si sblocchino i cantieri;
- che si riformi il fisco.
- nel primo anno di Governo hanno restituito 80 euro a 10 milioni di persone;
- nel secondo anno hanno eliminato la componente lavoro dall'Irap;
- nel terzo anno (2016) elimineranno tutte le tasse sulla prima casa (tasi e imu);
- nel quarto anno (2017) incideranno sull'Ires per abbassare le tasse alle imprese;
- nel quinto anno (2018) toccheranno gli scaglioni Irpef e pensioni minime.
A parte l'ottimismo del Presidente Renzi sulla possibilità che il suo Governo resti in carica fino al 2018, che considerate le ultime vicissitudini in Senato sul caso Azzollini qualche dubbio dovrebbe averlo, hanno colpito le dichiarazioni merito all'eliminazione delle tasse sulla prima casa, guarda caso il "must" dell'ultimo Governo Berlusconi. Su questo punto il Presidente di Confedertecnica ha replicato che "Ad oggi abbiamo una certezza, come professionisti tecnici: la casa, che è sempre stato un investimento primario per gli italiani, è diventata il bancomat della politica. Dal 2011 al 2014 il prelievo fiscale sugli immobili è triplicato".
"La fretta di spremere il mattone - ha affermato Lo Castro - porta a anche una giungla di aliquote che diventano sempre più pesanti: nel 2014 ha debuttato la Tasi che, insieme alla onnipresente Imu, ha sovrapposto aliquote e combinazioni in una confusione crescente. Il gettito congiunto di Imu e Tasi, ha raggiunto nel 2014 i 25 miliardi di euro. Sappiamo, per i dati resi noti dal Ministero dell'Economia, che i proprietari di abitazioni versano ai Comuni 15-16 miliardi di euro in più ogni anno, con un carico di imposte patrimoniali che, nel quadriennio 2012-2015, può stimarsi in 94 miliardi di euro. Questi dati evidenziano come l'imposizione tributaria sugli immobili necessiti di un intervento di riduzione a tutto tondo, immediata e verificabile, perché gli italiani tornino a investire nel mattone con maggior fiducia e magari tornino a commissionare nuovi progetti edilizi, ristrutturazioni ed efficentamenti degli immobili di proprietà".
Non è mancata la chiusura del Presidente Lo Castro sulle necessità dei professionisti dell'area tecnica. Dopo le recenti dichiarazioni sui Consigli Nazionali (leggi articolo) e la necessità di una loro profonda riforma, il numero 1 di Confedertecnica ha concluso "La ripresa del lavoro per il settore dei professionisti tecnici è infatti inversamente proporzionale alla pressione fiscale, perché necessità di risorse disponibili da parte di famiglie ed imprese che devono tornare a puntare sugli immobili quale bene strategico per il risparmio, mentre oggi chi possiede una casa si sente oggetto di un continuo prelevamento forzato, cui è urgente porre un argine".
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