Contributo 4% Inarcassa non più applicabile sul fatturato estero
19/03/2014
Non sarà più applicabile al fatturato estero il contributo
previdenziale del 4% a carico di società di ingegneria, e di
professionisti singoli o associati. E' quanto ha deciso Inarcassa,
nel Consiglio di Amministrazione tenutosi giovedì a Roma, che ha
deliberato di proporre al Comitato Nazionale dei delegati una norma
interpretativa che chiarisca che il contributo integrativo del 4%
sia dovuto soltanto sul fatturato italiano e non più sul fatturato
estero.
La Cassa di previdenza degli ingegneri e degli architetti ha così deciso, nel pieno della propria autonomia statutaria e operativa e in vista della scadenza di agosto 2014, di chiarire che le modifiche fiscali in materia di IVA disposte con la legge di stabilità del 2013 non avranno alcun effetto ai fini del versamento del contributo previdenziale integrativo da parte delle società di ingegneria e di tutti i professionisti, singoli o associati, con riguardo al fatturato estero.
Particolare apprezzamento è stato espresso da parte dal Presidente dell'OICE, l'Associazione delle società di ingegneria aderente a Confindustria, Ing. Patrizia Lotti: "Siamo profondamente soddisfatti della decisione di Inarcassa che ha compreso la portata estremamente negativa derivante dall'applicazione del contributo del 4% anche alle attività svolte all'estero dalle nostre società, così chiudendo una partita che ci ha visto particolarmente impegnati a tutela degli associati. Devo quindi ringraziare in primo luogo Inarcassa per avere preso questa decisione annullando gli effetti di una normativa nata per ben altre finalità; ma i miei ringraziamenti vanno anche ai parlamentari del Partito democratico che hanno avuto la sensibilità di comprendere la delicatezza della questione e le conseguenze negative, anche in termini occupazionali, oltre che di competitività, per i nostri associati, facendosi carico di un importante lavoro in sede parlamentare, nonché al Ministero del lavoro che ha condiviso le nostre posizioni".
La proposta - che dovrà essere approvata a fine marzo dal Comitato Nazionale dei delegati della Cassa e poi "tradotta" in norma attraverso una modifica del regolamento Inarcassa, a sua volta validata dal Ministero del lavoro - arriva a conclusione di più di un anno di azioni OICE con le quali era stata segnalata alle istituzioni (Parlamento, Governo, Inarcassa) l'assurdità di una interpretazione che avrebbe avuto conseguenze gravissime sui processi di internazionalizzazione di professionisti e società di ingegneria.
Dal primo gennaio 2013, alla luce dell'approvazione della legge di stabilità per il 2013 che aveva recepito alcune disposizioni delle direttive UE in materia di IVA, professionisti, studi professionali e società avrebbero dovuto calcolare la base imponibile ai fini del versamento del contributo previdenziale integrativo anche sul fatturato estero, con un effetto penalizzante estremamente grave sulla competitività nei confronti dei concorrenti stranieri con la decisione assunta da Inarcassa professionisti e società torneranno a versare il contributo previdenziale integrativo avendo come base imponibile esclusivamente il fatturato italiano.
Fonte: OICE
© Riproduzione riservata
La Cassa di previdenza degli ingegneri e degli architetti ha così deciso, nel pieno della propria autonomia statutaria e operativa e in vista della scadenza di agosto 2014, di chiarire che le modifiche fiscali in materia di IVA disposte con la legge di stabilità del 2013 non avranno alcun effetto ai fini del versamento del contributo previdenziale integrativo da parte delle società di ingegneria e di tutti i professionisti, singoli o associati, con riguardo al fatturato estero.
Particolare apprezzamento è stato espresso da parte dal Presidente dell'OICE, l'Associazione delle società di ingegneria aderente a Confindustria, Ing. Patrizia Lotti: "Siamo profondamente soddisfatti della decisione di Inarcassa che ha compreso la portata estremamente negativa derivante dall'applicazione del contributo del 4% anche alle attività svolte all'estero dalle nostre società, così chiudendo una partita che ci ha visto particolarmente impegnati a tutela degli associati. Devo quindi ringraziare in primo luogo Inarcassa per avere preso questa decisione annullando gli effetti di una normativa nata per ben altre finalità; ma i miei ringraziamenti vanno anche ai parlamentari del Partito democratico che hanno avuto la sensibilità di comprendere la delicatezza della questione e le conseguenze negative, anche in termini occupazionali, oltre che di competitività, per i nostri associati, facendosi carico di un importante lavoro in sede parlamentare, nonché al Ministero del lavoro che ha condiviso le nostre posizioni".
La proposta - che dovrà essere approvata a fine marzo dal Comitato Nazionale dei delegati della Cassa e poi "tradotta" in norma attraverso una modifica del regolamento Inarcassa, a sua volta validata dal Ministero del lavoro - arriva a conclusione di più di un anno di azioni OICE con le quali era stata segnalata alle istituzioni (Parlamento, Governo, Inarcassa) l'assurdità di una interpretazione che avrebbe avuto conseguenze gravissime sui processi di internazionalizzazione di professionisti e società di ingegneria.
Dal primo gennaio 2013, alla luce dell'approvazione della legge di stabilità per il 2013 che aveva recepito alcune disposizioni delle direttive UE in materia di IVA, professionisti, studi professionali e società avrebbero dovuto calcolare la base imponibile ai fini del versamento del contributo previdenziale integrativo anche sul fatturato estero, con un effetto penalizzante estremamente grave sulla competitività nei confronti dei concorrenti stranieri con la decisione assunta da Inarcassa professionisti e società torneranno a versare il contributo previdenziale integrativo avendo come base imponibile esclusivamente il fatturato italiano.
Fonte: OICE
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