Cosa vuol dire programmare per l’ingegneria
di Redazione tecnica - 02/04/2020
I software di calcolo sono uno strumento fondamentale e ormai indispensabile per ingegneri, architetti, geologi e geometri. Ma se tutti quanti conosciamo, almeno a grandi linee, il tipo di lavoro che questi professionisti svolgono, che dire, invece, del lavoro dei tecnici impegnati nella programmazione dei software di calcolo?
Lo staff tecnico di Aztec, azienda specializzata da 30 anni nella produzione di software per l’ingegneria geotecnica, ci spiega alcuni aspetti del proprio lavoro.
«Il programmatore di software per la progettazione deve essere previdente: sviluppare un software come MAX, che consente di effettuare l'analisi ed il calcolo di muri di sostegno, richiede al tecnico programmatore la capacità di prevedere un’ampia gamma di situazioni a cui dovrà far fronte il progettista. Bisogna, ad esempio, fare in modo che la spinta possa essere calcolata nelle condizioni più varie: il profilo del terreno di monte deve poter essere definito mediante una spezzata; la stratigrafia deve poter prevedere strati aventi inclinazioni differenti; può capitare che il riempimento del terreno a monte del muro sia anch’esso inclinato; bisogna tener conto nel calcolo di carichi comunque disposti sul profilo del terreno. È necessario, poi, che il software consenta il calcolo completo ed esaustivo di tutti gli elementi di rinforzo che possono essere definiti (pali, tiranti, contrafforti), in condizioni che possono essere statiche o sismiche. Il programma deve, inoltre, consentire sia il calcolo geotecnico che le verifiche strutturali di tutti gli elementi e deve calcolare gli spostamenti dell’opera di sostegno nella maniera più accurata possibile.
Il programmatore di software per la progettazione non smette mai di studiare: deve aggiornarsi continuamente su quelli che sono i metodi di calcolo più innovativi e adatti al tipo di lavoro a cui il progettista dovrà far fronte al fine di fornirgli uno strumento solido, affidabile e sempre in miglioramento. In MAX, ad esempio, gli spostamenti dell’opera di sostegno sono calcolati attraverso il modello a blocchi (RFEM). In AZTEC FEM GT, invece, è stato implementato il metodo agli elementi finiti (FEM), che rende il software particolarmente versatile e capace di modellare problemi ingegneristici di varia natura nella loro interezza. In PAC e PAC 3D, software per il calcolo di paratie, viene utilizzato il modello a molle con comportamento elostoplastco.
Oltre agli aspetti teorici, per noi è importante il contatto con chi esercita la professione: confrontarci con colleghi e collaboratori ci permette di arricchire il nostro bagaglio professionale e di rimanere vicini alle esigenze concrete di chi utilizza i nostri prodotti».
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