Costruire con il Legno: il microlamellare
11/12/2014
Il microlamellare (o LVL) è un materiale innovativo ad alta
qualità. Si tratta di una tipologia di legno ricomposto, in pratica
è l'evoluzione del legno lamellare , ma a differenza di questo,
grazie all'uso di elementi più piccoli, garantisce un progresso
nell'ottimizzazione dell'uso del materiale (nel caso dei pannelli
possono infatti essere utilizzati scarti derivanti da altre
lavorazioni o ancora essenze meno pregiate). Le conformazioni di
prodotto più ricorrenti in ambito tecnico costruttivo, vedono l'LVL
distribuito sotto forma di elementi costruttivi come travi,
montanti, pannelli o lastre con funzione portante. In questo campo,
il legno microlamellare crea possibilità costruttive innovative. Il
processo di produzione degli elementi in questo materiale parte
dalla materia prima, che di fatto sono le stesse del legno
lamellare (segati di alberi sottoposti a processi di essicazione
rapida) .
Le essenze maggiormente utilizzate sono conifere piuttosto giovani e resinose (abete rosso giovane, pino radiato ecc.) oppure sfogliati di latifoglie, quali il pioppo proveniente da piantumazioni a rapido accrescimento (più utilizzati per elementi non strutturali). Nel caso specifico per travi in microlamellare intendiamo travi composte da lamelle con spessore inferiore ai 30 mm , di norma utilizzate nei casi di travi curve con curvature di raggio inferiore ai 6 metri.
Travi curve micro lamellare - preparazione
Particolare preparazione travi microlamelare
In particolare questi elementi sono disponibili con larghezze standardizzate , preferibilmente fino a 1.80 m, con spessori variabili tra 80 e 220 mm e lunghezze fino a 30.00 m circa. Per quanto attiene la conformazione superficiale, questa è in gran parte dipendente dall'essenza legnosa utilizzata. Nella produzione industriale, per tenere sotto controllo i difetti (e, di conseguenza, le loro influenze sulla struttura) viene tralasciato l'aspetto (come ad esempio le venature) e gli sfogliati vengono selezionati secondo le caratteristiche di stabilità. Particolare interesse meritano le cosiddette travi a "i" (o I-joist) realizzate con una conformazione composta da un'anima in OSB (Oriented Strand Board, ovvero un pannello a scaglie di legno incollate con una resina sintetica) ed ali in LVL, particolarmente indicate per le strutture portanti degli orizzontamenti negli edifici a telaio, che grazie ad una maggiore leggerezza, rendono più immediata la posa in opera. Queste si qualificano con una conformazione dimensionale caratterizzata da larghezze variabili da 45 a 90 mm, altezze da 200 a 600 mm e lunghezze massime di 14 m.
Travi i-joist
Pannello LVL
Le caratteristiche meccaniche delle travi in micro lamellare sono le stesse degli elementi in legno lamellare ridotti del 20%. Di seguito si riportano le caratteristiche meccaniche sia delle travi che dei pannelli:
Pannelli LVL e trave I-Joist
I valori di resistenza meccanica sono ricavati dalle norme UNI EN14080 :2005 per il le travi in legno microlamellare e UNI EN 14374:2005.
In conclusione, l'LVL o "micro lamellare" si afferma come uno dei più recenti prodotti lignei che presenta forme ingegnerizzate, capace di superare i limiti dimensionali e di forma insiti nel tondame ottenibile dai fusti arborei, di realizzare manufatti dalle caratteristiche geometriche progettabili, nonché dal comportamento più prevedibile ed interpretabile ed, infine permette di realizzare semi-lavorati di ampia superficie ed elevata stabilità dimensionale offrendo un'elevata stabilità. Grazie alla sua affidabilità, questo prodotto (insieme al legno lamellare) ha contribuito a rinnovare l'interesse verso l'uso del legno in molte applicazioni della moderna ingegneria civile, superando lo stereotipo di materiale idoneo a situazioni in cui predomina la funzione estetico-decorativa, ruolo a cui questo materiale e i suoi derivati erano stati relegati.
© Riproduzione riservata
Le essenze maggiormente utilizzate sono conifere piuttosto giovani e resinose (abete rosso giovane, pino radiato ecc.) oppure sfogliati di latifoglie, quali il pioppo proveniente da piantumazioni a rapido accrescimento (più utilizzati per elementi non strutturali). Nel caso specifico per travi in microlamellare intendiamo travi composte da lamelle con spessore inferiore ai 30 mm , di norma utilizzate nei casi di travi curve con curvature di raggio inferiore ai 6 metri.
In particolare questi elementi sono disponibili con larghezze standardizzate , preferibilmente fino a 1.80 m, con spessori variabili tra 80 e 220 mm e lunghezze fino a 30.00 m circa. Per quanto attiene la conformazione superficiale, questa è in gran parte dipendente dall'essenza legnosa utilizzata. Nella produzione industriale, per tenere sotto controllo i difetti (e, di conseguenza, le loro influenze sulla struttura) viene tralasciato l'aspetto (come ad esempio le venature) e gli sfogliati vengono selezionati secondo le caratteristiche di stabilità. Particolare interesse meritano le cosiddette travi a "i" (o I-joist) realizzate con una conformazione composta da un'anima in OSB (Oriented Strand Board, ovvero un pannello a scaglie di legno incollate con una resina sintetica) ed ali in LVL, particolarmente indicate per le strutture portanti degli orizzontamenti negli edifici a telaio, che grazie ad una maggiore leggerezza, rendono più immediata la posa in opera. Queste si qualificano con una conformazione dimensionale caratterizzata da larghezze variabili da 45 a 90 mm, altezze da 200 a 600 mm e lunghezze massime di 14 m.
Travi i-joist
Pannello LVL
Le caratteristiche meccaniche delle travi in micro lamellare sono le stesse degli elementi in legno lamellare ridotti del 20%. Di seguito si riportano le caratteristiche meccaniche sia delle travi che dei pannelli:
Pannelli LVL e trave I-Joist
I valori di resistenza meccanica sono ricavati dalle norme UNI EN14080 :2005 per il le travi in legno microlamellare e UNI EN 14374:2005.
In conclusione, l'LVL o "micro lamellare" si afferma come uno dei più recenti prodotti lignei che presenta forme ingegnerizzate, capace di superare i limiti dimensionali e di forma insiti nel tondame ottenibile dai fusti arborei, di realizzare manufatti dalle caratteristiche geometriche progettabili, nonché dal comportamento più prevedibile ed interpretabile ed, infine permette di realizzare semi-lavorati di ampia superficie ed elevata stabilità dimensionale offrendo un'elevata stabilità. Grazie alla sua affidabilità, questo prodotto (insieme al legno lamellare) ha contribuito a rinnovare l'interesse verso l'uso del legno in molte applicazioni della moderna ingegneria civile, superando lo stereotipo di materiale idoneo a situazioni in cui predomina la funzione estetico-decorativa, ruolo a cui questo materiale e i suoi derivati erano stati relegati.
A cura dell'Ing. Vincenzo
Bellomo
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