Crediti P.A, Architetti soddisfatti dalla risposta del senatore Bubbico
13/12/2012
Dopo l'esclusione dalla norma inserita nella legge di conversione
del Decreto Sviluppo (in sede di conversione) per la quale i liberi
professionisti non potranno usufruire della compensazione dei
crediti con la P.A., il Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C.
ha fatto sentire forte la sua voce tuonando contro questa scelta
definendola una " decisione molto grave perché, oltre ad essere
ostaggi di una Pubblica Amministrazione che impiega anche due anni
per approvare un progetto, lo siamo anche della sua insolvenza,
magari dopo aver avuto accesso ai fondi comunitari proprio grazie
al nostro lavoro".
A distanza di pochi giorni il senatore Filippo Bubbico (colui il quale insieme al senatore Vicari aveva portato avanti il procedimento di esclusione delle libere professioni dalla norma) ha replicato al CNAPPC sottolineando come "la mancata estensione ai professionisti della norma che consente alle imprese la compensazione dei crediti con la pubblica amministrazione e non inserita in sede di conversione nel Dl Sviluppo sia da imputare ad un giudizio di improcedibilità, opposto dalla Commissione Bilancio e Programmazione Economica, in relazione alla presunta mancata copertura degli oneri da essa derivanti".
Il CNAPPC ha apprezzato vivamente la risposta del Senatore Bubbico e ha sottolineato come nella sua risposta, Bubbico ha ricordato come sia nota "la grave situazione in cui il bilancio dello Stato versa e come sia altrettanto noto che non potrà esserci alcuna ripresa economica senza adeguati investimenti e senza le opportune e necessarie azioni, tese a dare regolarità e certezza di pagamento per i fornitori di beni e servizi di natura professionale, rammaricandosi inoltre che il Governo non abbia colto la priorità e la rilevanza della questione posta".
Il senatore Bubbico ha scritto inoltre "Per parte mia continuerò ad impegnarmi, perché le lamentate discriminazioni vengano superate e perché la crescita economica possa avvalersi del contributo dei tanti valorosi professionisti che, a proprie spese, consentono alla pubblica amministrazione di accedere alle scarse risorse disponibili".
Viva soddisfazione viene poi espressa dal Consiglio Nazionale degli Architetti per un nuovo emendamento- sottoscritto come primo firmatario dallo stesso senatore Bubbico e presentato in sede di conversione del decreto legge stabilità - volto a sanare la situazione di difficoltà relativa ai crediti con la pubblica amministrazione da parte dei professionisti italiani. L'emendamento prevede che "i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, di cui all'articolo 13 della legge n. 183 del 2011 e all'articolo 31 del decreto-legge n. 78 del 2010, maturati per somministrazione, forniture e appalti sono interpretati nel senso di includere anche le somme spettanti quale corrispettivo per prestazioni professionali eseguite da un professionista iscritto ad albo o collegio".
© Riproduzione riservata
A distanza di pochi giorni il senatore Filippo Bubbico (colui il quale insieme al senatore Vicari aveva portato avanti il procedimento di esclusione delle libere professioni dalla norma) ha replicato al CNAPPC sottolineando come "la mancata estensione ai professionisti della norma che consente alle imprese la compensazione dei crediti con la pubblica amministrazione e non inserita in sede di conversione nel Dl Sviluppo sia da imputare ad un giudizio di improcedibilità, opposto dalla Commissione Bilancio e Programmazione Economica, in relazione alla presunta mancata copertura degli oneri da essa derivanti".
Il CNAPPC ha apprezzato vivamente la risposta del Senatore Bubbico e ha sottolineato come nella sua risposta, Bubbico ha ricordato come sia nota "la grave situazione in cui il bilancio dello Stato versa e come sia altrettanto noto che non potrà esserci alcuna ripresa economica senza adeguati investimenti e senza le opportune e necessarie azioni, tese a dare regolarità e certezza di pagamento per i fornitori di beni e servizi di natura professionale, rammaricandosi inoltre che il Governo non abbia colto la priorità e la rilevanza della questione posta".
Il senatore Bubbico ha scritto inoltre "Per parte mia continuerò ad impegnarmi, perché le lamentate discriminazioni vengano superate e perché la crescita economica possa avvalersi del contributo dei tanti valorosi professionisti che, a proprie spese, consentono alla pubblica amministrazione di accedere alle scarse risorse disponibili".
Viva soddisfazione viene poi espressa dal Consiglio Nazionale degli Architetti per un nuovo emendamento- sottoscritto come primo firmatario dallo stesso senatore Bubbico e presentato in sede di conversione del decreto legge stabilità - volto a sanare la situazione di difficoltà relativa ai crediti con la pubblica amministrazione da parte dei professionisti italiani. L'emendamento prevede che "i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, di cui all'articolo 13 della legge n. 183 del 2011 e all'articolo 31 del decreto-legge n. 78 del 2010, maturati per somministrazione, forniture e appalti sono interpretati nel senso di includere anche le somme spettanti quale corrispettivo per prestazioni professionali eseguite da un professionista iscritto ad albo o collegio".
A cura di Ilenia
Cicirello
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