Crisi economica: peggiora lo scenario macroeconomico
27/09/2012
Inutile nasconderlo, lo scenario economico italiano non migliorerà
almeno fino al biennio 2014-2015. Ad affermarlo è il Governo che,
in una nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza
(DEF) 2012 presentata al Consiglio dei Ministri il 20 Settembre
2012 dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e dal
Ministro dell'Economia e delle Finanze Vittorio Grilli, ha rilevato
come nonostante gli sforzi, rispetto ad aprile 2012, lo scenario
macroeconomico si è ulteriormente deteriorato a seguito
dell'acuirsi delle tensioni sui mercati del debito e per effetto
dell'incertezza che ha caratterizzato il contesto dell'area
dell'euro.
In particolare, secondo le ultime stime il PIL è destinato a contrarsi del 2,4 per cento nel 2012, mentre nel 2013 risentirà ancora degli effetti negativi dell'anno precedente con una contrazione prevista 0,2 per cento, nonostante la variazione trimestrale inizierà ad essere positiva già a partire dal primo trimestre. La ripresa dovrebbe cominciare a partire dal biennio 2014-2015 rispettivamente dell'1,1 e dell'1,3 per cento, beneficiando sia del miglioramento della domanda mondiale sia dell'impatto dei recenti provvedimenti varati dal Governo.
Il settore delle costruzioni
La debolezza permane anche nel settore delle costruzioni, dove gli investimenti risentono ancora della crisi immobiliare. Gli indicatori più recenti mostrano, infatti, un indebolimento sia della produzione sia delle transazioni nel comparto residenziale. Un lieve recupero è previsto per il biennio 2014-2015. Facendo il raffronto con il DEF di aprile, dove era stata prevista una riduzione di investimenti in costruzioni dell'1,6% rispetto al 2011, la situazione reale vede una notevole correzione al ribasso con un decremento del 6,1%, confermando i dati rilevati dall'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) che già nei primi mesi del 2012 avevano quantificato per l'anno una riduzione del 6%, per un totale del 25,6% se si prende come riferimento il quinquennio 2008-2012.
L'analisi effettuata dall'ANCE ha, inoltre, evidenziato un'ulteriore flessione dell'indice Istat della produzione nelle costruzioni, che nel mese di luglio 2012 ha registrato una flessione del -14,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, che segue i già rilevanti cali dei mesi precedenti. Risultati molto negativi continuano inoltre a registrarsi nei consumi di cemento, che a luglio di quest'anno, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico elaborati dall'Aitec, hanno segnato un nuovo calo tendenziale del 14,2% nel confronto con lo stesso mese dell'anno precedente, per una riduzione complessiva, nel periodo gennaio-luglio 2012, del 22,5% su base annua.
L'ANCE ha rilevato positivamente alcune misure contenute nel D.L. 83/2012, convertito con la legge n.134 del 7 agosto 2012, tra le quali il potenziamento dell'agevolazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie, che è passato dal 36% al 50%, e la proroga della detrazione del 55% (entrambi fino al 30 giugno 2013).
Segnaliamo, infine, l'analisi contenuta nel DEF della situazione creditizia in Italia che ha fortemente risentito delle turbolenze dei mercati finanziari. Da un lato le difficoltà della provvista e dall'altro le incertezze sulla solidità del portafoglio crediti hanno generato un inasprimento delle politiche creditizie con innalzamento dei tassi creditori delle banche. Nonostante le operazioni di rifinanziamento dell'Eurosistema abbiano contribuito a garantire la disponibilità di liquidità bancaria, non si è assistito ad un proporzionale aumento di crediti concessi all'economia.
© Riproduzione riservata
In particolare, secondo le ultime stime il PIL è destinato a contrarsi del 2,4 per cento nel 2012, mentre nel 2013 risentirà ancora degli effetti negativi dell'anno precedente con una contrazione prevista 0,2 per cento, nonostante la variazione trimestrale inizierà ad essere positiva già a partire dal primo trimestre. La ripresa dovrebbe cominciare a partire dal biennio 2014-2015 rispettivamente dell'1,1 e dell'1,3 per cento, beneficiando sia del miglioramento della domanda mondiale sia dell'impatto dei recenti provvedimenti varati dal Governo.
Il settore delle costruzioni
La debolezza permane anche nel settore delle costruzioni, dove gli investimenti risentono ancora della crisi immobiliare. Gli indicatori più recenti mostrano, infatti, un indebolimento sia della produzione sia delle transazioni nel comparto residenziale. Un lieve recupero è previsto per il biennio 2014-2015. Facendo il raffronto con il DEF di aprile, dove era stata prevista una riduzione di investimenti in costruzioni dell'1,6% rispetto al 2011, la situazione reale vede una notevole correzione al ribasso con un decremento del 6,1%, confermando i dati rilevati dall'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) che già nei primi mesi del 2012 avevano quantificato per l'anno una riduzione del 6%, per un totale del 25,6% se si prende come riferimento il quinquennio 2008-2012.
L'analisi effettuata dall'ANCE ha, inoltre, evidenziato un'ulteriore flessione dell'indice Istat della produzione nelle costruzioni, che nel mese di luglio 2012 ha registrato una flessione del -14,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, che segue i già rilevanti cali dei mesi precedenti. Risultati molto negativi continuano inoltre a registrarsi nei consumi di cemento, che a luglio di quest'anno, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico elaborati dall'Aitec, hanno segnato un nuovo calo tendenziale del 14,2% nel confronto con lo stesso mese dell'anno precedente, per una riduzione complessiva, nel periodo gennaio-luglio 2012, del 22,5% su base annua.
L'ANCE ha rilevato positivamente alcune misure contenute nel D.L. 83/2012, convertito con la legge n.134 del 7 agosto 2012, tra le quali il potenziamento dell'agevolazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie, che è passato dal 36% al 50%, e la proroga della detrazione del 55% (entrambi fino al 30 giugno 2013).
Segnaliamo, infine, l'analisi contenuta nel DEF della situazione creditizia in Italia che ha fortemente risentito delle turbolenze dei mercati finanziari. Da un lato le difficoltà della provvista e dall'altro le incertezze sulla solidità del portafoglio crediti hanno generato un inasprimento delle politiche creditizie con innalzamento dei tassi creditori delle banche. Nonostante le operazioni di rifinanziamento dell'Eurosistema abbiano contribuito a garantire la disponibilità di liquidità bancaria, non si è assistito ad un proporzionale aumento di crediti concessi all'economia.
A cura di Ilenia
Cicirello
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