DURATA LUNGA COSTI DOPPI
12/07/2006
Con il recente aumento del costo del denaro, si è registrato un
aumento della domanda di mutui a tasso fisso nonostante sia
ventilata la concreta possibilità che ad agosto si presenti un
ulteriore rincaro; sono in aumento, inoltre, l’importo medio
richiesto e la durata media che, infatti ha superato i
vent’anni.
Proprio la durata di un mutuo incide nettamente nella scelta delle diverse opzioni in quanto, se da un lato si ottiene una rata più bassa dall’altro si dovrà restituire un capitale maggiore.
Considerando, ad esempio, un importo di mutuo da 120 mila euro con rata a tasso fisso con scadenza a dieci anni e a vent’anni, la differenza media nella rata mensile è di circa 450 euro ma l’importo che negli anni si restituisce ammonta a 156.300 euro nel primo caso e 199.200 euro nel secondo: nella pratica gli interessi da restituire sono raddoppiati.
Una soluzione potrebbe essere la penale, nel caso in cui sia bassa o nulla, che viene versata nel caso in cui si decida di estinguere in anticipo, totalmente o parzialmente, il mutuo: si può, quindi decidere di partire con una rata mensile più bassa e, successivamente, nel momento in cui le proprie entrate lo consentano, ridurre il capitale residuo con versamenti anticipati.
Da segnalare, inoltre, a seconda della banca dove viene fatta la richiesta, che le condizioni indicate in un preventivo per una proposta di mutuo restano valide per un periodo più o meno lungo; questo significa che se oggi chiediamo un preventivo le condizioni restano inalterate anche se i tassi dovessero aumentare. Infine, alcune novità vengono presentate, ultimamente, da alcune banche: la Bnl, così come la banca Ucb, stanno utilizzando come strategia di marketing i "tassi bloccati" per un periodo prestabilito, ovvero, il tasso resta invariato anche in caso di aumento dei tassi e fino alla scadenza di questo tempo prefissato.
© Riproduzione riservata
Proprio la durata di un mutuo incide nettamente nella scelta delle diverse opzioni in quanto, se da un lato si ottiene una rata più bassa dall’altro si dovrà restituire un capitale maggiore.
Considerando, ad esempio, un importo di mutuo da 120 mila euro con rata a tasso fisso con scadenza a dieci anni e a vent’anni, la differenza media nella rata mensile è di circa 450 euro ma l’importo che negli anni si restituisce ammonta a 156.300 euro nel primo caso e 199.200 euro nel secondo: nella pratica gli interessi da restituire sono raddoppiati.
Una soluzione potrebbe essere la penale, nel caso in cui sia bassa o nulla, che viene versata nel caso in cui si decida di estinguere in anticipo, totalmente o parzialmente, il mutuo: si può, quindi decidere di partire con una rata mensile più bassa e, successivamente, nel momento in cui le proprie entrate lo consentano, ridurre il capitale residuo con versamenti anticipati.
Da segnalare, inoltre, a seconda della banca dove viene fatta la richiesta, che le condizioni indicate in un preventivo per una proposta di mutuo restano valide per un periodo più o meno lungo; questo significa che se oggi chiediamo un preventivo le condizioni restano inalterate anche se i tassi dovessero aumentare. Infine, alcune novità vengono presentate, ultimamente, da alcune banche: la Bnl, così come la banca Ucb, stanno utilizzando come strategia di marketing i "tassi bloccati" per un periodo prestabilito, ovvero, il tasso resta invariato anche in caso di aumento dei tassi e fino alla scadenza di questo tempo prefissato.
A cura di Paola
Bivona
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