Da CNA Costruzioni allarme sui ritardi dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni

23/12/2009

"Il rispetto del Patto di Stabilità da parte delle pubbliche amministrazioni locali sta determinando gravi problemi alle imprese, in particolar modo a quelle di piccole dimensioni, che nel corso del 2009 hanno eseguito lavori pubblici o fornitura di servizi a favore degli enti locali. Lavori a tutt'oggi non pagati".

Con questo appello, CNA Costruzioni Umbria, attraverso il suo presidente Leonello Antonelli, ha messo nuovamente in luce un problema che, sommato alle difficoltà di cui soffre allo stato attuale il settore dell'edilizia, sta mettendo in ginocchio sempre più imprese in Italia. Il complesso scenario macroeconomico unito ai conosciuti problemi del mercato dell'edilizia residenziale pubblica e privata, ma anche alla difficoltà accesso al credito, alla carenza di commesse e al ritardo nei pagamenti dei fornitori, stanno ormai causando la chiusura di molte realtà costrette ormai a lavorare in tempi strettissimi, con profitti ridotti all'osso e con situazioni di pagamenti assurde (pagamento a fornitori a 60 giorni, ricavi di vendita a 6, 12, 36 mesi).

"I ritardi con cui le stazioni appaltanti adempiono ai propri obblighi contrattuali nei confronti delle imprese impegnate nel settore delle costruzioni assume un interesse maggiore alla luce dell'attuale crisi economica. Tuttavia - ha continuato Antonelli - questa cattiva pratica che sembra ormai essere diventata un'abitudine consolidata nei rapporti della pubblica amministrazione con i privati, causa un motivo di forte instabilità in più per le imprese ed emerge come la consistenza del fenomeno dei ritardati pagamenti si stia dilatando in maniera notevole proprio a causa del Patto di Stabilità Interno e delle procedure che non supportano le imprese ad incassare i propri crediti per lavori o forniture effettuate".

Sulla scia delle pesanti affermazioni di Antonelli, una nota del Cna Costruzioni afferma come se da un lato sono d'accordo sulla necessità di riformare la spesa pubblica, dall'altro è necessario constatare che la stessa non può partire dal basso, ma da una riforma complessiva dell'amministrazione centrale, a cominciare dallo sblocco immediato dei pagamenti a favore delle piccole imprese, onorando i contratti senza rinvii e ritardi; pagamenti che dovrebbero avvenire di norma entro e non oltre i 90 giorni dall'esecuzione dei lavori.

"Contestualmente - continua la nota del CNA - auspichiamo l'instaurazione di un ritrovato rapporto di fiducia con le banche affinché comprendano la situazione che sta creando grosse difficoltà alle imprese perché non incassano i crediti dalla Pubblica Amministrazione e ci associamo a quanti amministratori pubblici sollecitano una rivisitazione del Patto di Stabilità al fine di aggredire il problema".

"Riteniamo inoltre necessario arrivare al più presto - conclude Daniele Sarnari responsabile CNA Costruzioni - all'approvazione del decreto-legge sugli snellimenti procedurali quale necessità improbabile di definire finalmente una legge cornice nazionale su un tema cosi importante come quello della semplificazione. Sarebbe opportuno, infine, estendere temporalmente l'esclusione dalle sanzioni gli Enti locali che nel corso dell'anno effettueranno i pagamenti relativi a investimenti pubblici già realizzati, superando i limiti imposti dal Patto di Stabilità".

A cura di Ilenia Cicirello


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