Dall'edilizia scolastica all'architettura educativa: la scuola intelligente
30/12/2014
L'Italia è un Paese stupendo con una storia antichissima e una
cultura che ha fatto scuola nel mondo intero. Purtroppo, però, la
scarsa capacità di noi italiani di preservare quanto di buono è
stato costruito, ha reso il Paese vecchio, corrotto e senza alcuna
capacità di pianificare seriamente una ripresa non solo economica
ma soprattutto culturale e sociale.
Uno dei progetti più interessanti avviati dal Governo in corso è quello denominato La Buona Scuola - Facciamo crescere il Paese che avrebbe l'obiettivo di rilanciare l'istruzione come vero investimento del Paese e vera leva per puntare alla crescita. Come correttamente indicato nel rapporto, la scuola deve tornare ad essere la vera risposta strutturale alla disoccupazione giovanile e l'avamposto del rilancio del Made in Italy. Per farlo sono stati individuati due meccanismi fondamentali:
Al piano La buona scuola si è affiancato un Piano per l'edilizia scolastica che il Governo ha composto in 3 filoni:
Certo che la strada della cultura sia l'unica percorribile e che difficilmente il Paese riuscirà a risollevarsi senza aver prima posto le vere basi cui si dovrebbe fondare ogni civiltà, ho avviato in casa editrice un progetto sull'edilizia scolastica del nostro Paese e di cui ho il piacere di informarvi.
Il progetto è culminato nella stesura del libro La Scuola Intelligente messo a punto dalla mente dell'arch Giorgio Ponti, Coordinatore Area Architettura Educativa del CISEM (Centro per l'Innovazione e la Sperimentazione Educativa Milano), Governing Board CELE/OECD - OCSE Parigi (Centre for Effective Learning Environments - Organisation for Economic Cooperation and Development, Parigi) and LEEP/OECD (Learning Environments Evaluation Programme) e i cui principles sono stati elaborati da un Team di esperti italiani nell'ambito del CISEM e del CELE OECD/OCSE.
La Scuola Intelligente segna il passaggio epocale dal concetto di edilizia scolastica a quello di architettura educativa, ovvero quell'insieme ideale di spazi fisici, di tecnologie e di attrezzature capaci di rispondere, anche in tempi rapidi, al maggior numero possibile di "bisogni" complessivi e dinamici delle attività educative e formative, in un rapporto "aperto" con altre attività sociali, di interesse pubblico e di servizio. Si passa da una scuola intesa come semplice "contenitore" ad concetto di organismi che si "connettono" attivamente e qualitativamente con il processo educativo e formativo, ma anche con le realtà culturali, sociali, economiche, organizzative e territoriali.
La Scuola Intelligente è, quindi, intesa sia come un metaprogetto (cioè un percorso progettuale) sia come un obbiettivo da realizzare anche con gradualità, tenuto conto di quanto già esiste, dei singoli contesti e delle condizioni particolari con cui si deve operare; il tutto con la precisa consapevolezza delle profonde e rapide trasformazioni, già in atto e prevedibili per il futuro.
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Uno dei progetti più interessanti avviati dal Governo in corso è quello denominato La Buona Scuola - Facciamo crescere il Paese che avrebbe l'obiettivo di rilanciare l'istruzione come vero investimento del Paese e vera leva per puntare alla crescita. Come correttamente indicato nel rapporto, la scuola deve tornare ad essere la vera risposta strutturale alla disoccupazione giovanile e l'avamposto del rilancio del Made in Italy. Per farlo sono stati individuati due meccanismi fondamentali:
- un maggiore raccordo tra scopi e metodi della scuola con il mondo del lavoro e dell'impresa;
- affiancare al sapere il saper fare, partendo dai laboratori, per permettere ai ragazzi di sperimentare e progettare con le proprie mani.
Al piano La buona scuola si è affiancato un Piano per l'edilizia scolastica che il Governo ha composto in 3 filoni:
- #scuolebelle - Nel 2014 è previsto uno stanziamento di 150 milioni che serviranno a finanziare interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale. Solo nel 2014 si interverrà su un totale di 7.751 plessi. Il Miur verserà gli importi direttamente alle scuole. Saranno poi i dirigenti scolastici ad ordinare gli interventi attraverso gli appalti Consip o ricorrendo ai vecchi appalti dove quelli nuovi non sono ancora stati attivati. Oltre 10.000 plessi saranno coinvolti, poi, negli altri interventi in programma per il 2015.
- #scuolesicure - Messa in sicurezza e messa a norma. Grazie ai 400 milioni della delibera Cipe del 30 giugno 2014 saranno coperti 1.639 interventi che erano rimasti esclusi dal cosiddetto "decreto del Fare". Le aggiudicazioni avverranno con iter agevolato, per consentire una rapida partenza delle opere che hanno un valore medio di 160.000 euro. Altri 381 interventi delle graduatorie del dl del "Fare", saranno finanziati con i ribassi d'asta. Sempre con i ribassi si finanzieranno anche 845 interventi per il conseguimento del certificato di agibilità e per il completamento della messa norma previsti dal decreto del Miur numero 267.
- #scuolenuove - Attraverso lo sblocco del patto di stabilità saranno finanziati sul 2014 404 cantieri con progetti dall'importo medio di 1 milione. Lo sblocco del patto vale 122 milioni sul 2014 e altrettanti sul 2015. Una leva che consentirà di sviluppare circa 400 milioni di investimento complessivo su questo capitolo per ognuna delle due annualità. All'appello del governo hanno risposto oltre 4.000 sindaci che hanno segnalato interventi cantierabili immediatamente. I primi 404 interventi sono in partenza. Per gli altri Comuni che hanno chiesto finanziamenti o lo sblocco del patto per interventi che inizieranno nel 2015, si aprirà una nuova possibilità con il prossimo Documento programmatico di economia e finanza e con i mutui agevolati in fase di attivazione con oneri a carico dello Stato.
Certo che la strada della cultura sia l'unica percorribile e che difficilmente il Paese riuscirà a risollevarsi senza aver prima posto le vere basi cui si dovrebbe fondare ogni civiltà, ho avviato in casa editrice un progetto sull'edilizia scolastica del nostro Paese e di cui ho il piacere di informarvi.
Il progetto è culminato nella stesura del libro La Scuola Intelligente messo a punto dalla mente dell'arch Giorgio Ponti, Coordinatore Area Architettura Educativa del CISEM (Centro per l'Innovazione e la Sperimentazione Educativa Milano), Governing Board CELE/OECD - OCSE Parigi (Centre for Effective Learning Environments - Organisation for Economic Cooperation and Development, Parigi) and LEEP/OECD (Learning Environments Evaluation Programme) e i cui principles sono stati elaborati da un Team di esperti italiani nell'ambito del CISEM e del CELE OECD/OCSE.
La Scuola Intelligente segna il passaggio epocale dal concetto di edilizia scolastica a quello di architettura educativa, ovvero quell'insieme ideale di spazi fisici, di tecnologie e di attrezzature capaci di rispondere, anche in tempi rapidi, al maggior numero possibile di "bisogni" complessivi e dinamici delle attività educative e formative, in un rapporto "aperto" con altre attività sociali, di interesse pubblico e di servizio. Si passa da una scuola intesa come semplice "contenitore" ad concetto di organismi che si "connettono" attivamente e qualitativamente con il processo educativo e formativo, ma anche con le realtà culturali, sociali, economiche, organizzative e territoriali.
La Scuola Intelligente è, quindi, intesa sia come un metaprogetto (cioè un percorso progettuale) sia come un obbiettivo da realizzare anche con gradualità, tenuto conto di quanto già esiste, dei singoli contesti e delle condizioni particolari con cui si deve operare; il tutto con la precisa consapevolezza delle profonde e rapide trasformazioni, già in atto e prevedibili per il futuro.
A cura di Gianluca
Oreto - @lucaoreto
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