Dalle associazioni le proposte di modifica al Decreto Rinnovabili
11/03/2011
Dopo le contestazioni arrivano pronte le proposte concrete. Le
Associazioni ANEV, APER, ASSOSOLARE, ASSOENERGIE FUTURE, GIFI e
ISES ITALIA, dopo aver rilevato che il Decreto Rinnovabili, così
com'è formulato, porterà alla paralisi del settore e dopo aver
comunicato l'intenzione del sistema bancario di sospendere i
finanziamenti previsti (con la conseguenza che molte aziende si
ritroveranno improvvisamente con i loro investimenti a rischio),
hanno chiesto la riapertura di un confronto con il governo
attraverso una riflessione aperta che possa portare alla
composizione di una decisione equilibrata, capace di dare certezza
al mercato, sostenere e promuovere i benefici economici e
ambientali che il settore delle energie rinnovabili possono
creare.
In particolare, i principi generali proposti dalle associazioni per la modifica del decreto sono:
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In particolare, i principi generali proposti dalle associazioni per la modifica del decreto sono:
- Evitare di introdurre meccanismi a effetto retroattivo e in contrasto con il principio cardine di certezza del diritto.
- Definire dei principi di salvaguardia che garantiscano il mantenimento del livello di incentivazione per gli impianti in costruzione o comunque autorizzati.
- Gli "aggiustamenti" non possono prescindere da periodi di transizione congrui e condivisi con le imprese atti a garantire gli investimenti.
- Definire un quadro normativo che tenga conto per tutte le fonti di una previsione di crescita al 2020 in linea con le reali potenzialità del settore e del decadimento dei costi.
- Dare certezza e velocità dei processi di autorizzazione per un sano sviluppo.
- Definire rapidissimamente i Decreti attuativi mediante un confronto costruttivo con le associazioni di categoria.
- Riconoscere l'impatto positivo delle rinnovabili in termini ambientali, di occupazione, di rientro fiscale per lo Stato, di riduzione della dipendenza energetica dagli altri paesi, e quindi in termini di crescita del PIL.
- Favorire la ricerca nel settore.
- Porsi l'obiettivo del raggiungimento della competitività entro i prossimi 10 anni, che comporterà anche l'azzeramento degli incentivi.
- Stimolare lo sviluppo di un'industria nazionale (grande, piccola, media) tramite apposite misure di supporto.
- Stimolare un ruolo internazionale delle aziende italiane, in parallelo al consolidamento nel nostro paese.
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A cura di Ilenia
Cicirello
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