Debiti P.A.: Ok dell'UE per lo sblocco dei pagamenti arretrati

20/03/2013

I Vice Presidenti della Commissione europea Antonio Taiani e Olli Rehn, con una dichiarazione congiunta, hanno spiegato che la Commissione, dando eguito a quanto espresso dal Consiglio del 14 marzo, è pronta "a cooperare con le autorità italiane per aiutare l'attuazione tecnica del piano di liquidazione del debito commerciale pregresso e accoglierebbe con favore la disponibilità di informazioni più dettagliate ed aggiornate sull'attuale ammontare di tale debito da parte di ogni livello di amministrazione pubblica".

La direttiva europea recepita in Italia con il dlgs 9 novembre 2012, n. 192 - che impone un termine massimo di 30 giorni per i pagamenti della PA - si applica ai contratti stipulati dall'1 gennaio 2013, lasciando fuori quelli contratti conclusi prima. Per questo è doverosa una decisione che faciliti lo smobilizzo delle ingenti somme dovute alle imprese.
Tajani e Rehn spiegano che una "soluzione realistica deve prevedere un piano di liquidazione che porti in tempi brevi il debito pregresso a livelli non attribuibili a ritardi nei pagamenti (livelli fisiologici). Questo, tramite adeguate misure contro il rischio di comportamenti opportunistici (azzardo morale) da parte delle pubbliche amministrazioni titolari del debito pregresso".
I due commissari precisano che "la liquidazione del debito commerciale pregresso si rifletterebbe in un corrispondente aumento nel debito pubblico" e l'Italia, impegnata in un difficile percorso di riequilibrio dei conti nel rispetto dei parametri europei, rischierebbe lo sforamento; ma Taiani e Rehn, aggiungono che "il Patto di Stabilità e Crescita permette di prendere in considerazione fattori significativi in sede di valutazione della conformità del bilancio di uno Stato membro con i criteri di deficit e di debito del Patto stesso" e "in tale ambito, la liquidazione di debiti commerciali potrebbe rientrare tra i fattori attenuanti"..

Il Governo Italiano con un comunicato stampa, successivo alla dichiarazione di Tajani e di Rehn, ha espresso la propria "soddisfazione per la rapidità con la quale la Commissione europea ha risposto all'orientamento del Consiglio europeo del 14 marzo, laddove si sottolinea la necessità di un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita; il Governo italiano ha insistentemente operato da oltre un anno, nell'ambito del Consiglio europeo e in dialogo con la Commissione, per promuovere la consapevolezza dell'importanza di permettere ai paesi, come l'Italia, che si trovano nella parte preventiva del Patto di Stabilità e Crescita, di utilizzare gli spazi di flessibilità controllata per azioni di sostegno per rilanciare crescita e occupazione, pur nel rispetto della necessaria stabilità finanziaria. Il Consiglio europeo del 14 marzo è stato il punto di arrivo di questo percorso".
Nel comunicato del Governo viene aggiunto, anche, che "il Governo italiano è consapevole del problema accumulatosi nel tempo del ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione e ha deciso di porvi rimedio attraverso il recepimento anticipato della direttiva europea per i nuovi contratti dal 1° gennaio 2013. Tuttavia rimaneva da trovare una soluzione per l'elevato debito commerciale pregresso, che l'apertura dimostrata oggi dalla Commissione europea permetterà di affrontare più incisivamente. Lavoreremo con i servizi della Commissione europea per identificare le soluzioni tecniche per avviare la liquidazione del debito nel più breve tempo possibile".

Immediato il comunicato dell’Ance ed il Presidente Paolo Buzzetti, soddisfatto per la dichiarazione congiunta diffusa dai Vicepresidenti della Commissione Ue Rehn e Tajani sulla possibilità di superare i vincoli del Patto di stabilità per il pagamento delle imprese, ha dichiarato "L'alibi che per anni ha impedito alle pubbliche amministrazioni di pagare le imprese per i lavori eseguiti oggi è caduto".
Secondo il presidente dell'Associazione costruttori, infatti, grazie a questa chiara presa di posizione della Commissione europea viene meno l'ostacolo che le istituzioni italiane hanno sempre invocato finora per giustificare il mancato pagamento.
E l'Ance, ha deciso di aderire all’iniziativa organizzata dall'Anci a Roma domani 21 marzo presso il Teatro Capranica, con inizio alle ore 11 .30, per rilanciare la richiesta di un provvedimento d'urgenza per il pagamento delle somme bloccate dal Patto di stabilità interno.
I costruttori dell'Ance insieme ai Comuni, al sindacato e a tutto il sistema produttivo e associativo chiederanno con forza al Governo e al Parlamento di fare la loro parte e di sbloccare rapidamente i pagamenti per evitare nuovi fallimenti e salvaguardare migliaia di posti di lavoro.

A cura di Gabriele Bivona


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