Decreto Legge “Del Fare”: Approvata dal Senato la legge di conversione

08/08/2013

Il Senato ha dato ieri il via libera, con 190 voti favorevoli, 67 contrari e un astenuto, al provvedimento di conversione del decreto-legge “Del Fare", recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia.
Il decreto-legge che scade il prissimo 20 agosto, dopo l’approvazione in Senato, è stato trasmesso alla Camera dei Deputati dove è atteso in Aula per la terza definitiva (si spera) lettura.

Il testo originario del provvedimento è stato ampiamento modificato e tra le novità di un certo rilievo in materia di edilizia ed appalti ricordiamo:
  • l’anticipazione obbligatoria del 10% dell’importo contrattuale per i contratti d'appalto relativi a lavori, disciplinati dal Codice dei Contratti (D.lgs. n. 163/2006) e affidati fino al 31 dicembre 2014; deroga, quindi, al divieto di anticipazione del prezzo, previsto dal Codice dei contratti, con l’obbligatorietà della corresponsione in favore dell'appaltatore di una anticipazione pari al 10% dell'importo contrattuale;
  • l’abolizione del Durt (documento unico di regolarità tributaria) nella responsabilità solidale negli appalti con cancellazione dal testo del decreto-legge della modifica introdotta dalla Camera dei deputati;
  • la conferma dell'impianto dello sblocca-cantieri da 3,2 miliardi, con innalzamento di 150 milioni dello stanziamento (prima fissato a 300 milioni di risorse Inail) per l'edilizia scolastica. Cancellato dal Senato il finanziamento con i fondi strutturali europei 2014-2020 del “piano dei 6mila campanili”;
  • la cancellazione di una delle semplificazioni chiave contenuta nell’originario testo che era quella che stabiliva che per ricostruire un edifico cambiandone la sagoma sarebbe bastata la Scia e nel testo, licenziato dal Senato, le opere di ristrutturazioni tornano ad essere intese come “ristrutturazioni urbanistiche” e non come “manutenzioni straordinarie” e necessitano, quindi, del permesso di costruire per cominciare i lavori, com'era prima dell'entrata in vigore del decreto. . Restano le altre semplificazioni, dalla proroga di due anni dei permessi e delle autorizzazioni rilasciati, alla parziale liberalizzazione dei parcheggi pertinenziali, al certificato di agibilità anche parziale, che consente ai costruttori di vendere appartamenti singoli in edifici non ancora completati;

Sulla cancellazione della possibilità di ricostruire un edifico cambiandone la sagoma utilizzando la Scia non si è fatta attendere l’intervento di Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che ha dichiarato: “La retromarcia sulla possibilità di modificare la "sagoma" degli edifici, con scia e senza pagare oneri, prevista invece nella versione originale del Decreto Fare, segna, nei fatti, un arresto nella volontà del Parlamento di procedere verso la realizzazione della rigenerazione urbana sostenibile, e di conseguenza, in quella di riqualificare il patrimonio edilizio italiano che versa in pessime condizioni dal punto di vista delle condizioni dell'habitat, della sicurezza e dell'efficienza energetica.” ed ha aggiunto, anche, che “Bastava escludere i centri storici dalla possibilità di intervento sulla sagoma - come più volte hanno sottolineato gli architetti italiani - per poter dare avvio, così come avviene negli altri Paesi europei, alla valorizzazione del paesaggio urbano; alla messa in sicurezza gli edifici pericolosi e indifesi rispetto al rischio sismico e a quello idrogeologico.
Tutto ciò al fine di migliorare la qualità della vita degli abitanti delle periferie e semiperiferie delle città, rendendo efficienti, dal punto di vista energetico, gli edifici che, attualmente, scaricano in atmosfera tonnellate di CO2 e costano alla comunità nazionale oltre 20 miliardi di euro all'anno, e contribuendo a dare uno stop concreto al consumo del suolo.”.

In allegato il testo della conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia unitamente al testo del decreto-legge stesso.

A cura di Gabriele Bivona



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