Decreto sviluppo e indagini geotecniche in sito: Non è una vittoria dei geologi ma l’affermazione di un principio
30/07/2012
Con l'approvazione alla Camera dei Deputati dell'articolo unico del
disegno di legge di conversione del decreto-legge 22 giugno
2012, n. 83, recante "Misure urgenti per la crescita del
Paese", nel nuovo testo approvato dalle Commissioni ed inviato
al Senato è stata eliminata la lettera b), comma 3, art. 7 che
nella versione originale prevedeva la possibilità per il lavoratori
di effettuare indagini geotecniche in sito, compresi il prelievo
dei campioni e le prove in sito.
"Quello della soppressione nel testo del Decreto Sviluppo della lettera b) del 2° comma dell'art. 59 del DPR 380/2001, che avrebbe consentito ai laboratori di effettuare delle imprecisate indagini geotecniche in sito non è una vittoria dei geologi, personalmente non la ritengo tale, ma è piuttosto l'affermazione di un principio".
Questo è il commento del Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Gian Vito Graziano che all'indomani dell'approvazione del DL n. 83/2012 aveva palesato la propria critica soprattutto nei confronti del modus operandi del Governo che apportava modifiche ad una norma attraverso un decreto sviluppo che sia per i contenuti che per i caratteri d'urgenza non giustificava la modifica.
Ricordiamo, inoltre, il botta e risposta tra il Presidente Graziano e il Presidente dell'ALIG Donatella Pingitore (leggi news).
"Le critiche mosse in questi giorni e soprattutto il sentimento di sdegno che ho espresso anche dalle pagine di questo giornale non erano infatti rivolte, almeno in questa fase, ad una questione di merito, ma piuttosto ad una questione di metodo, riferendomi a quello adottato dal Ministero delle Infrastrutture, che, invece di puntare al rispetto delle sentenze e dunque delle regole, ha tentato di aggirarle attraverso l'utilizzo strumentale dell'istituto del decreto legge, come ormai purtroppo in Italia avviene da diverso tempo".
Il Presidente Graziano ha inoltre rimarcato che "Se la Commissione parlamentare prima e la Camera dei Deputati dopo hanno ritenuto che questa modifica legislativa non dovesse essere inserita in un decreto legge, che ha carattere d'urgenza, evidentemente le lamentele non erano strumentali".
"Tengo a sottolineare - ha affermato il leader dei Geologi italiani - che in questo momento non intendo entrare nel merito della questione, che ci vede su posizioni diverse rispetto a quelle delle associazioni di laboratori e di imprese e che andrebbe sviluppata in un contesto istituzionale di confronto anche con le categorie professionali, ma intendo commentare una procedura che ci è sembrata abnorme e soprattutto, mi si permetta di dire, arrogante".
"Non credo peraltro - ha continuato Gian Vito Graziano - che le associazioni dei laboratori e delle imprese possano aver gradito che le loro istanze avrebbero trovato compimento in un atto di forza del Ministero. Spero quindi che nel passaggio parlamentare al Senato possa finalmente essere censurato questo poco esaltante atto di forza, a mio parere contrario ai principi del diritto. Se così non dovesse avvenire, come Consiglio Nazionale dei Geologi non intendiamo abbassare la guardia ed invieremo una circostanziata segnalazione alla Commissione Europea".
L'auspicio finale del Presidente dei Gologi è "che il Ministero delle Infrastrutture ed il Consiglio Superiore dei LL.PP. vogliano finalmente aprirsi ad un confronto con i geologi, basato non su posizioni di forza, ma su un libero confronto di idee e nel rispetto dei ruoli. Un confronto istituzionale che non ci è stato mai concesso, entro il quale la comunità geologica italiana potrebbe finalmente fornire il proprio contributo di idee ed esprimere le proprie posizioni al pari di altri soggetti".
Non entriamo nel merito della questione ed in particolare sul problema legato alla possibilità che le indagini geotecniche in situ possano essere effettuate da laboratori ma vogliamo sottolineare come dagli articoli di questo giornale ci siamo sempre espressi contro la pratica dei decreti-legge e continueremo sempre e con convinzione a criticare tutte quelle modifiche che interessano la professione, l'edilizia ed i lavori pubblici che verrammo introdotte con tale strumento normativo e senza alcun dialogo con le parti interessate e siamo particolarmente contenti che su tale argomento ci troviamo in sintonia con il Presidente del Consiglio nazionale dei Geologi.
© Riproduzione riservata
"Quello della soppressione nel testo del Decreto Sviluppo della lettera b) del 2° comma dell'art. 59 del DPR 380/2001, che avrebbe consentito ai laboratori di effettuare delle imprecisate indagini geotecniche in sito non è una vittoria dei geologi, personalmente non la ritengo tale, ma è piuttosto l'affermazione di un principio".
Questo è il commento del Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Gian Vito Graziano che all'indomani dell'approvazione del DL n. 83/2012 aveva palesato la propria critica soprattutto nei confronti del modus operandi del Governo che apportava modifiche ad una norma attraverso un decreto sviluppo che sia per i contenuti che per i caratteri d'urgenza non giustificava la modifica.
Ricordiamo, inoltre, il botta e risposta tra il Presidente Graziano e il Presidente dell'ALIG Donatella Pingitore (leggi news).
"Le critiche mosse in questi giorni e soprattutto il sentimento di sdegno che ho espresso anche dalle pagine di questo giornale non erano infatti rivolte, almeno in questa fase, ad una questione di merito, ma piuttosto ad una questione di metodo, riferendomi a quello adottato dal Ministero delle Infrastrutture, che, invece di puntare al rispetto delle sentenze e dunque delle regole, ha tentato di aggirarle attraverso l'utilizzo strumentale dell'istituto del decreto legge, come ormai purtroppo in Italia avviene da diverso tempo".
Il Presidente Graziano ha inoltre rimarcato che "Se la Commissione parlamentare prima e la Camera dei Deputati dopo hanno ritenuto che questa modifica legislativa non dovesse essere inserita in un decreto legge, che ha carattere d'urgenza, evidentemente le lamentele non erano strumentali".
"Tengo a sottolineare - ha affermato il leader dei Geologi italiani - che in questo momento non intendo entrare nel merito della questione, che ci vede su posizioni diverse rispetto a quelle delle associazioni di laboratori e di imprese e che andrebbe sviluppata in un contesto istituzionale di confronto anche con le categorie professionali, ma intendo commentare una procedura che ci è sembrata abnorme e soprattutto, mi si permetta di dire, arrogante".
"Non credo peraltro - ha continuato Gian Vito Graziano - che le associazioni dei laboratori e delle imprese possano aver gradito che le loro istanze avrebbero trovato compimento in un atto di forza del Ministero. Spero quindi che nel passaggio parlamentare al Senato possa finalmente essere censurato questo poco esaltante atto di forza, a mio parere contrario ai principi del diritto. Se così non dovesse avvenire, come Consiglio Nazionale dei Geologi non intendiamo abbassare la guardia ed invieremo una circostanziata segnalazione alla Commissione Europea".
L'auspicio finale del Presidente dei Gologi è "che il Ministero delle Infrastrutture ed il Consiglio Superiore dei LL.PP. vogliano finalmente aprirsi ad un confronto con i geologi, basato non su posizioni di forza, ma su un libero confronto di idee e nel rispetto dei ruoli. Un confronto istituzionale che non ci è stato mai concesso, entro il quale la comunità geologica italiana potrebbe finalmente fornire il proprio contributo di idee ed esprimere le proprie posizioni al pari di altri soggetti".
Non entriamo nel merito della questione ed in particolare sul problema legato alla possibilità che le indagini geotecniche in situ possano essere effettuate da laboratori ma vogliamo sottolineare come dagli articoli di questo giornale ci siamo sempre espressi contro la pratica dei decreti-legge e continueremo sempre e con convinzione a criticare tutte quelle modifiche che interessano la professione, l'edilizia ed i lavori pubblici che verrammo introdotte con tale strumento normativo e senza alcun dialogo con le parti interessate e siamo particolarmente contenti che su tale argomento ci troviamo in sintonia con il Presidente del Consiglio nazionale dei Geologi.
A cura di Ilenia
Cicirello
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