Detrazioni 55%, Governo al lavoro per prolungarlo

30/08/2011

Dopo il varo della manovra bis (decreto-legge n. 138 del 13 agosto 2011, ora in discussione in Parlamento per la conversione in legge) che prevede l'anticipo di un anno per i tagli previsti dalla manovra correttiva di luglio (legge n. 111/2011) alle 483 agevolazioni fiscali attualmente previste dall'ordinamento nazionale, il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, è tornato nuovamente a parlare di detrazione Irpef del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica, in scadenza a fine anno.

In particolare, la legge n. 111/2011 prevedeva tagli del 5% per il 2013 e del 20% dal 2014 a tutte le detrazioni fiscali vigenti in Italia, tra le quali anche le detrazioni Irpef del 55% per le riqualificazioni energetiche degli edifici, e le detrazioni Irpef del 36% per le ristrutturazioni edilizie. Con il dl n. 138/2011 si è anticipato al 2012 i tagli del 5% e al 2013 quelli del 20%.

Intervenendo al Meeting Cortina InConTra, il sottosegretario Saglia ha annunciato che il Governo sta lavorando "per trovare la soluzione e mantenere la detrazione". Saglia ha, altresì, ammesso che nei confronti del settore "sono stati commessi errori da parte del governo" e ha rivelato di essere stato "due volte" sul punto di "dimettersi", ma ora finalmente è tutto a posto e l'Italia raggiungerà "gli obiettivi prefissati".

Nel corso dell'incontro di Cortina, Saglia ha, inoltre, ammesso che sulle rinnovabili "siamo vicini a un sistema ordinato, anche se ci sono stati errori da parte del governo. Non siamo al passo con la normativa europea". Negli ultimi mesi "qualcuno ha compiuto interventi col machete. Io ho tentato di fare riferimento alla direttiva europea sulla rinnovabili, direttiva da cui deriveranno nuovi stimoli. Lo ammetto: noi stessi abbiamo generato confusione ed il rallentamento degli investimenti. Ma sono sicuro che raggiungeremo gli obiettivi prefissati. Del resto la crescita impetuosa del fotovoltaico ha determinato il blocco degli incentivi anche in Spagna, Francia e Gran Bretagna".

Saglia ha, infine, confessato di essere stato sul punto di dimettersi proprio per il problema delle rinnovabili e ha ammesso che l'Italia è un Paese "diverso dagli altri paesi, densamente popolato, con un paesaggio e un patrimonio artistico diverso dagli altri. Probabilmente è normale che in Italia sia più difficile fare le cose che altrove. Basta vedere l'Alta Velocità, che in Francia costa di meno perché non hanno gli Appennini".

A cura di Ilenia Cicirello


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