Detrazioni 55%, continua la campagna Uncsaal e Finco per la stabilizzazione
29/11/2012
Prosegue spedita la campagna Uncsaal e Finco per la stabilizzazione
fino al 31 dicembre 2020 delle detrazioni del 55% per gli
interventi di riqualificazione energetica degli edifici che, come
ormai noto, chiuderanno i battenti il 30 giugno 2013 (legge 7
agosto 2012, n. 134 - S.O. n. 171 alla G.U. n. 187/2012).
Dopo il convegno "Gli incentivi al rilancio dell'industria delle costruzioni: ristrutturazioni, riqualificazione energetica, quinto conto energia, rinnovabili non fotovoltaiche" organizzato il 18 ottobre scorso da FederlegnoArredo, PVC Forum Italia e Uncsaal presso lo Smart Village di MADE Expo, in cui sono state esposte le gravissime conseguenze economiche per il comparto italiano dei serramenti in caso di mancata conferma del 55% oltre il 30 giugno 2013, il 26 novembre Uncsaal e Finco sono stati protagonisti di un confronto al Ministero dello Sviluppo Economico sulla "Strategia Energetica Nazionale: per un'energia più competitiva e sostenibile - Sintesi degli elementi chiave del documento di consultazione pubblica" elaborata dal Ministero.
Già durante lo Smart Village era stato presentato il "Manifesto per il 55% fino al 2020" che ha puntualizzato i punti di forza della detrazione del 55%. Adesso, durante il Confronto don il Ministero dello Sviluppo Economico, Uncsaal e Finco hanno espresso una forte perplessità e una forte preoccupazione rispetto all'impostazione esposta relativamente ad una ipotesi di riconferma delle detrazioni del 55% con una nuova impostazione normativa della quale, però, nulla è dato sapere.
Uncsaal e Finco hanno, inoltre, sottolineato come il 55%, dal 2007 ad oggi, abbia rappresentato l'investimento dello Stato più proficuo in termini di rapporto costi/benefici relativamente al risparmio energetico. La sua efficacia, in un momento di forte recessione e quindi di debolissima predisposizione alla spesa da parte delle famiglie italiane, è risieduta in una normativa che premiava anche singoli interventi di facile realizzazione e di spesa contenuta (sostituzione degli infissi, sostituzione di caldaie, etc.) non obbligando il consumatore a realizzare interventi di riqualificazione totale dell'unità immobiliare, molto più costosi e molto più difficili da realizzare in condomini dove la singola unità abitativa doveva necessariamente fare i conti con regolamenti condominiali e soprattutto con l'approvazione degli altri proprietari millesimali.
I dati dei primi 4 anni di applicazione
Se il 55% nei primi 4 anni di applicazione (2007/2010) aveva coinvolto 1.400.000 famiglie, prodotto investimenti per 17 miliardi di euro e creato oltre 50.000 nuovi posti di lavoro ogni anno, In termini di riduzione del consumo energetico nazionale il 55% aveva anche generato un risparmio netto di 787 GWh già nel 2007 più che raddoppiato nel biennio 2008-2009 con rispettivamente 1.961 GWh e 1.656 GWh consumati in meno e secondo ENEA, nel 2010 il risparmio aveva raggiunto i 2.099 GWh (i dati di 2011 e 2012, nonostante la pesantissima recessione che ha colpito il comparto delle costruzioni) stanno confermando questo trend.
Questi risultati, secondo UNCSAAL e FINCO e secondo la logica, sono stati possibili solo ed esclusivamente grazie all'elasticità, e quindi alla praticabilità, della normativa dell'articolato del 55%.
Immaginare un 55% "rigido" e cioè premiante esclusivamente gli interventi più performanti significherebbe creare una normativa con poco appeal presso le famiglie italiane (come detto gli interventi di riqualificazione complessiva delle unità immobiliari o degli edifici necessitano di investimenti economici difficilmente immaginabili in un periodo come questo e contengono al loro interno difficoltà pratiche di realizzazione) e, conseguentemente, dare vita ad una legislazione assai poco efficace per produrre tangibili risultati di risparmio energetico.
In definitiva le proposte di Uncsaal e Finco in merito alla detrazione del 55% riguardano:
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Dopo il convegno "Gli incentivi al rilancio dell'industria delle costruzioni: ristrutturazioni, riqualificazione energetica, quinto conto energia, rinnovabili non fotovoltaiche" organizzato il 18 ottobre scorso da FederlegnoArredo, PVC Forum Italia e Uncsaal presso lo Smart Village di MADE Expo, in cui sono state esposte le gravissime conseguenze economiche per il comparto italiano dei serramenti in caso di mancata conferma del 55% oltre il 30 giugno 2013, il 26 novembre Uncsaal e Finco sono stati protagonisti di un confronto al Ministero dello Sviluppo Economico sulla "Strategia Energetica Nazionale: per un'energia più competitiva e sostenibile - Sintesi degli elementi chiave del documento di consultazione pubblica" elaborata dal Ministero.
Già durante lo Smart Village era stato presentato il "Manifesto per il 55% fino al 2020" che ha puntualizzato i punti di forza della detrazione del 55%. Adesso, durante il Confronto don il Ministero dello Sviluppo Economico, Uncsaal e Finco hanno espresso una forte perplessità e una forte preoccupazione rispetto all'impostazione esposta relativamente ad una ipotesi di riconferma delle detrazioni del 55% con una nuova impostazione normativa della quale, però, nulla è dato sapere.
Uncsaal e Finco hanno, inoltre, sottolineato come il 55%, dal 2007 ad oggi, abbia rappresentato l'investimento dello Stato più proficuo in termini di rapporto costi/benefici relativamente al risparmio energetico. La sua efficacia, in un momento di forte recessione e quindi di debolissima predisposizione alla spesa da parte delle famiglie italiane, è risieduta in una normativa che premiava anche singoli interventi di facile realizzazione e di spesa contenuta (sostituzione degli infissi, sostituzione di caldaie, etc.) non obbligando il consumatore a realizzare interventi di riqualificazione totale dell'unità immobiliare, molto più costosi e molto più difficili da realizzare in condomini dove la singola unità abitativa doveva necessariamente fare i conti con regolamenti condominiali e soprattutto con l'approvazione degli altri proprietari millesimali.
I dati dei primi 4 anni di applicazione
Se il 55% nei primi 4 anni di applicazione (2007/2010) aveva coinvolto 1.400.000 famiglie, prodotto investimenti per 17 miliardi di euro e creato oltre 50.000 nuovi posti di lavoro ogni anno, In termini di riduzione del consumo energetico nazionale il 55% aveva anche generato un risparmio netto di 787 GWh già nel 2007 più che raddoppiato nel biennio 2008-2009 con rispettivamente 1.961 GWh e 1.656 GWh consumati in meno e secondo ENEA, nel 2010 il risparmio aveva raggiunto i 2.099 GWh (i dati di 2011 e 2012, nonostante la pesantissima recessione che ha colpito il comparto delle costruzioni) stanno confermando questo trend.
Questi risultati, secondo UNCSAAL e FINCO e secondo la logica, sono stati possibili solo ed esclusivamente grazie all'elasticità, e quindi alla praticabilità, della normativa dell'articolato del 55%.
Immaginare un 55% "rigido" e cioè premiante esclusivamente gli interventi più performanti significherebbe creare una normativa con poco appeal presso le famiglie italiane (come detto gli interventi di riqualificazione complessiva delle unità immobiliari o degli edifici necessitano di investimenti economici difficilmente immaginabili in un periodo come questo e contengono al loro interno difficoltà pratiche di realizzazione) e, conseguentemente, dare vita ad una legislazione assai poco efficace per produrre tangibili risultati di risparmio energetico.
In definitiva le proposte di Uncsaal e Finco in merito alla detrazione del 55% riguardano:
- la proroga fino al 31 dicembre 2020 con una normativa che premi sia i singoli interventi, sia gli interventi di riqualificazione complessiva, salvaguardando un provvedimento legislativo in grado di fornire risposte concrete in termini di riduzione delle emissioni nocive ed al contempo valorizzare i prodotti da costruzione ad alta innovazione tecnologica e ad alte prestazioni energetiche;
- contenere la possibilità di modulazione degli anni di detrazione consentendo al contribuente di scegliere fra 5 e 10 annualità sia per le ristrutturazioni sia per gli interventi di riqualificazione energetica;
- prevedere l'estensione degli incentivi anche ai beni immobili non strumentali, garantendo, in questo modo, la riqualificazione energetica di una parte rilevante del patrimonio immobiliare italiano.
A cura di Gabriele
Bivona
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