Dm Parametri Bis, le professioni tecniche non possono più aspettare

12/02/2013

Dopo le dichiarazioni del presidente dei Geologi Gian Vito Graziano e del presidente degli Ingegneri Armando Zambrano, arriva il comunicato congiunto con il quale tutte le categorie tecniche (architetti, ingegneri, agronomi, geologi, periti industriali, periti agrari, geometri, tecnologi alimentari, chimici) e il PAT (Professioni Area Tecnica) hanno manifestato la propria disapprovazione al grave ritardo nell'approvazione del decreto inerente i compensi delle gare pubbliche e auspicato che si possa finalizzare al più presto l'iter di approvazione del provvedimento al fine di chiudere la porta a discrezionalità e corruzione.

"È ormai auspicabile che il provvedimento venga portato avanti in maniera sollecita e tempestiva. Vogliamo che l'iter avviato, caratterizzato da una concertazione continua e dal pronunciamento di numerosi pareri ai quali i professionisti hanno comunque adeguato i contenuti della norma, prosegua verso l'immediata approvazione".

Com'era prevedibile, la nota prot. 14435 con la quale l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, ha bocciato il cosiddetto "decreto parametri-bis" non è stata benevolmente accolta dalle categorie tecniche che aspettano ormai da troppo tempo il decreto che disciplinerà i compensi da porre a base delle gare di progettazione dopo l'abolizione dei vecchi minimi. La nota dilatoria dell'AVCP si va, infatti, ad aggiungere all'analogo parere espresso dal Consiglio dei Lavori Pubblici, con l'unico fine di ritardare l'emanazione di un provvedimento assolutamente urgente ed indifferibile.

"Se vogliamo creare un sistema basato su parametri certi ed inequivocabili, questo decreto è assolutamente indispensabile - ribadiscono i rappresentanti delle categorie tecniche - Serve per impedire la discrezionalità, oggi esistente, nella definizione dei compensi e che consente, senza, in pratica, assumersi responsabilità, turbative dei sistemi di affidamento".

In riferimento alla possibilità che il nuovo decreto parametri possa comportare in alcuni casi un aumento dei compensi rispetto alle tariffe di cui al DM 04/04/2001, possibilità vietata dal Dl liberalizzazioni (Dl 1/2012), le categorie tecniche hanno respinto con forza tale eventualità. "Non esiste, in questo senso, alcuna problematica. In realtà - sottolineano i Presidenti - si è dato spazio ad interpretazioni errate che non tengono conto delle differenze e novità della nuova normativa, non automaticamente comparabile con quella precedente, peraltro carente in molti aspetti".
Le professioni tecniche hanno, infatti, verificato puntualmente che i parametri risultano essere sempre inferiori alle abolite tariffe del 2001 e quindi sono perfettamente in regola.

La richiesta, dunque, di velocizzare l'iter di approvazione del provvedimento. "Nell'interesse del Paese sollecitiamo gli Uffici legislativi dei Ministeri delle Infrastrutture e della Giustizia a valutare con sollecitudine e con spirito costruttivo il lavoro già svolto e di portarlo a compimento con assoluta urgenza".

In definitiva, secondo le professioni tecniche è ormai urgente l'approvazione definitiva del Decreto parametri bis.

A cura di Ilenia Cicirello


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