Documento di Economia e Finanza 2013: le proposte dei Comuni
29/04/2013
"I Comuni italiani sono malati terminali e con l'ingresso nel
patto di stabilità dei piccoli municipi la situazione nel 2013 si
prospetta drammatica, per questo il contributo richiesto ai Comuni
per il risanamento dei conti pubblici non è più
giustificabile". Lo ha affermato il Presidente
dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) Graziano
Delrio, nel corso dell'audizione presso Commissione speciale
che sta analizzando il Documento di Economia e Finanza 2013.
"Il comparto dei Comuni - ha affermato il Presidente dell'ANCI - è in avanzo e non produce più effetti negativi sui conti. Negli anni dal 2007 al 2014 il contributo finanziario dei Comuni al risanamento della finanza pubblica è stato di oltre 15 miliardi di euro. Deve essere chiaro che il prezzo sociale di queste manovre finanziarie è ormai insostenibile per la collettività e per le imprese".
Le proposte dell'ANCI
Con spirito collaborativo, l'ANCI ha avanzato le sue proposte, evidenziando come e dove intervenire per la modifica del DEF 2013. "Innanzitutto -ha spiegato Delrio - occorre integrare il Def 2012 con i prospetti relativi ai singoli comparti, sia in termini di analisi dei risultati conseguiti, sia con riferimento alle proiezioni tendenziali per gli anni 2012-2015 e poi esplicitare la distribuzione della manovra di bilancio per singolo comparto, valutando i contributi forniti al risanamento e l'impatto sui pesi relativi all'interno della Pubblica amministrazione".
L'ANCI ha, inoltre, richiesto la valutazione del grado di sostenibilità della manovra per ciascun comparto, proponendo appositi strumenti e indicatori al fine di individuare una soluzione certa e definitiva dei problemi posti dai Comuni in relazione al Patto di stabilità interno. In tal senso, Delrio Delrio ha evidenziato come il patto di stabilità sia "strutturato nella forma di una costante manovra di finanza pubblica, che costringe i Comuni a generare un saldo positivo di bilancio pari a 4,5 miliardi di euro, risorse chieste ai cittadini e non utilizzate per i servizi e gli investimenti locali". Da qui la contrazione della spesa per investimenti che, ha ricordato il presidente Anci, "ammonta, negli scorsi 5 anni, al 23 per cento. Per non aumentare questa percentuale occorre cambiare radicalmente impostazione".
Le proposte di modifica al DEF 2013
Tutte le osservazioni al Def, l'associazione le ha sintetizzate in un documento presentato alla Commissione, dove si chiede: di integrare il Def 2012 con i prospetti relativi ai singoli comparti, (in termini di analisi dei risultati conseguiti e di proiezioni tendenziali per gli anni 2012-2015); di esplicitare la distribuzione della manovra di bilancio per singolo comparto, la valutazione dei contributi forniti al risanamento e l'impatto sui pesi relativi all'interno della Pubblica Amministrazione; di fornire una valutazione del grado di sostenibilità della manovra per ciascun comparto e, infine, di individuare una soluzione certa e definitiva dei problemi posti dai Comuni in relazione al Patto di stabilità interno.
© Riproduzione riservata
"Il comparto dei Comuni - ha affermato il Presidente dell'ANCI - è in avanzo e non produce più effetti negativi sui conti. Negli anni dal 2007 al 2014 il contributo finanziario dei Comuni al risanamento della finanza pubblica è stato di oltre 15 miliardi di euro. Deve essere chiaro che il prezzo sociale di queste manovre finanziarie è ormai insostenibile per la collettività e per le imprese".
Le proposte dell'ANCI
Con spirito collaborativo, l'ANCI ha avanzato le sue proposte, evidenziando come e dove intervenire per la modifica del DEF 2013. "Innanzitutto -ha spiegato Delrio - occorre integrare il Def 2012 con i prospetti relativi ai singoli comparti, sia in termini di analisi dei risultati conseguiti, sia con riferimento alle proiezioni tendenziali per gli anni 2012-2015 e poi esplicitare la distribuzione della manovra di bilancio per singolo comparto, valutando i contributi forniti al risanamento e l'impatto sui pesi relativi all'interno della Pubblica amministrazione".
L'ANCI ha, inoltre, richiesto la valutazione del grado di sostenibilità della manovra per ciascun comparto, proponendo appositi strumenti e indicatori al fine di individuare una soluzione certa e definitiva dei problemi posti dai Comuni in relazione al Patto di stabilità interno. In tal senso, Delrio Delrio ha evidenziato come il patto di stabilità sia "strutturato nella forma di una costante manovra di finanza pubblica, che costringe i Comuni a generare un saldo positivo di bilancio pari a 4,5 miliardi di euro, risorse chieste ai cittadini e non utilizzate per i servizi e gli investimenti locali". Da qui la contrazione della spesa per investimenti che, ha ricordato il presidente Anci, "ammonta, negli scorsi 5 anni, al 23 per cento. Per non aumentare questa percentuale occorre cambiare radicalmente impostazione".
Le proposte di modifica al DEF 2013
Tutte le osservazioni al Def, l'associazione le ha sintetizzate in un documento presentato alla Commissione, dove si chiede: di integrare il Def 2012 con i prospetti relativi ai singoli comparti, (in termini di analisi dei risultati conseguiti e di proiezioni tendenziali per gli anni 2012-2015); di esplicitare la distribuzione della manovra di bilancio per singolo comparto, la valutazione dei contributi forniti al risanamento e l'impatto sui pesi relativi all'interno della Pubblica Amministrazione; di fornire una valutazione del grado di sostenibilità della manovra per ciascun comparto e, infine, di individuare una soluzione certa e definitiva dei problemi posti dai Comuni in relazione al Patto di stabilità interno.
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