Dopo Expo 2015: creare ponte con Matera 2019
23/10/2015
A pochi giorni dalla chiusura di Expo 2015, che nonostante
gli scandali pre-evento che ne hanno minato la credibilità ha
superato l'importante traguardo del 20 milioni di visitatori (si
arriverà con ogni probabilità a 21 milioni), c'è già chi si chiede
cosa accadrà dopo questa importante manifestazione mondiale. E non
solo.
Oltre alla classica domanda "E dopo l'Expo?" (che avrà una risposta certa solo negli anni che seguiranno), c'è chi chiede di non perdere l'occasione mediatica dell'Expo per sponsorizzare un evento che si terrà in Italia nel 2019: Matera 2019. Sarà, infatti, il capoluogo lucano la città italiana designata a ricoprire l'ambito ruolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019.
"La capitale europea della cultura è un'occasione da non perdere. Matera deve essere simbolo della rinascita, luogo di incontro e di integrazione delle culture in un'Europa che può rispondere ai problemi di oggi se riesce a guardare al Mediterraneo". Questa la riflessione del presidente del Consiglio della Regione Basilicata Piero Lacorazza al termine degli incontri tenuti in questi giorni a Vigevano, Brescia e Milano, dove ha incontrato i rappresentanti delle associazioni dei lucani in Lombardia.
"Bisogna costruire un ponte fra Expo 2015 e Matera 2019 - ha continuato Lacorazza - perché la capitale europea della cultura è un'occasione da non perdere per l'Italia e per il Sud, oltre che per la Basilicata".
"Siamo alla fine di Expo 2015, ed andiamo verso Matera 2019. L'Italia - conclude Lacorazza - esprimerà la prossima capitale europea della cultura nel 2033 e non può permettersi di sottovalutare questo appuntamento. Matera dovrà essere il simbolo del luogo dei luoghi, dentro il mondo con la forza e la ricchezza delle diversità. Dovrà essere il luogo delle regioni, dei territori vissuti e attraversati dalle civiltà. Il luogo in cui le radici non sono mortificate dal genio di chi ricerca, di chi scopre una modernità per i popoli. Come tanti anni fa Eboli ha rappresentato il confine oltre il quale anche Cristo era assente, Matera deve essere il simbolo della rinascita, il luogo di incontro e di integrazione delle culture in un'Europa che può rispondere ai problemi di oggi se riesce a guardare al Mediterraneo".
© Riproduzione riservata
Oltre alla classica domanda "E dopo l'Expo?" (che avrà una risposta certa solo negli anni che seguiranno), c'è chi chiede di non perdere l'occasione mediatica dell'Expo per sponsorizzare un evento che si terrà in Italia nel 2019: Matera 2019. Sarà, infatti, il capoluogo lucano la città italiana designata a ricoprire l'ambito ruolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019.
"La capitale europea della cultura è un'occasione da non perdere. Matera deve essere simbolo della rinascita, luogo di incontro e di integrazione delle culture in un'Europa che può rispondere ai problemi di oggi se riesce a guardare al Mediterraneo". Questa la riflessione del presidente del Consiglio della Regione Basilicata Piero Lacorazza al termine degli incontri tenuti in questi giorni a Vigevano, Brescia e Milano, dove ha incontrato i rappresentanti delle associazioni dei lucani in Lombardia.
"Bisogna costruire un ponte fra Expo 2015 e Matera 2019 - ha continuato Lacorazza - perché la capitale europea della cultura è un'occasione da non perdere per l'Italia e per il Sud, oltre che per la Basilicata".
"Siamo alla fine di Expo 2015, ed andiamo verso Matera 2019. L'Italia - conclude Lacorazza - esprimerà la prossima capitale europea della cultura nel 2033 e non può permettersi di sottovalutare questo appuntamento. Matera dovrà essere il simbolo del luogo dei luoghi, dentro il mondo con la forza e la ricchezza delle diversità. Dovrà essere il luogo delle regioni, dei territori vissuti e attraversati dalle civiltà. Il luogo in cui le radici non sono mortificate dal genio di chi ricerca, di chi scopre una modernità per i popoli. Come tanti anni fa Eboli ha rappresentato il confine oltre il quale anche Cristo era assente, Matera deve essere il simbolo della rinascita, il luogo di incontro e di integrazione delle culture in un'Europa che può rispondere ai problemi di oggi se riesce a guardare al Mediterraneo".
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