EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITA', PRONTO PROGETTO DI LEGGE
19/11/2009
La rete regionale dell’educazione alla
sostenibilità ambientale si amplia e si
integra coinvolgendo, oltre a educatori e docenti, anche le
Province, il volontariato, le università e le imprese. E le scuole
che inseriranno in modo strutturato i temi del rispetto della
natura e dell’ambiente nel piano dell’offerta formativa riceveranno
maggiore sostegno per il proseguimento dei laboratori e delle
esperienze avviate.
Sono alcune delle novità contenute nel progetto di legge sull’educazione alla sostenibilità, approvato dalla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, in concomitanza con la Settimana nazionale per l’educazione allo sviluppo sostenibile dal 9 al 15 novembre.
Il progetto di legge – che ha già incassato il parere favorevole della Conferenza autonomie locali - ha l’obiettivo di promuovere in tutta la popolazione giovane e adulta lo sviluppo di comportamenti e capacità di azione a livello individuale e collettivo, adatti a perseguire la sostenibilità ambientale, sociale, economica e istituzionale.
Nel 1996 la Regione fu la prima in Italia a dotarsi di una legge per l’informazione e l’educazione ambientale, che nel tempo ha dato i sui frutti: oltre 500 progetti, realizzati dalle scuole e dai 69 Centri di educazione ambientale (Cea) presenti sul territorio, più altre 100 azioni per lo sviluppo della rete di informazione e educazione ambientale (Infea) regionale.
"Un sistema – ricorda Zanichelli promotore del progetto di legge - che è cresciuto perché la Regione vi ha investito risorse anche nei momenti più difficili, quando sono venuti a mancare i fondi nazionali assorbiti da altre priorità. Il fatto è che noi abbiamo creduto nella necessità accompagnare le nostre politiche con azioni di tipo culturale perché senza informazione, consapevolezza e una partecipazione attiva dei cittadini non si può realizzare alcuna strategia di sviluppo sostenibile.”
La stessa motivazione che ha portato nel 2002 l’Assemblea generale delle Nazioni unite a proclamare il "Decennio dell’educazione per lo sviluppo sostenibile 2005-2014", designando l’Unesco come promotore. E la Regione, che partecipa al Comitato nazionale per il Decennio (Dess Unesco Italia) ha deciso di rilanciare, con una nuova legge che ridefinisce il sistema (Infeas) e soprattutto lo riorganizza e lo rafforza.
Le novità del progetto di legge
Il nuovo sistema Infeas (Informazione educazione alla sostenibilità) assume gli indirizzi internazionali e promuove una diversa organizzazione della rete regionale dell’educazione alla sostenibilità, più integrata e ampliata. Oltre alla Regione, vi hanno un ruolo le Province che programmano e coordinano sul proprio territorio le attività, gli educatori professionali dentro e fuori la scuola, il volontariato, le università e le imprese.
La normativa prevede sia per i Centri di educazione alla sostenibilità (Ceas) sia per le scuole, funzioni precise, criteri per il loro riconoscimento e forme di sostegno. Un sostegno particolare andrà alle reti di scuole e istituti scolastici che coniugano i temi della sostenibilità con il loro piano dell’offerta formativa e che hanno strutturato al proprio interno esperienze e attività permanenti.
Una significativa novità è l’approccio integrato e trasversale che vedrà il coordinamento delle diverse “educazioni” – all’ambiente, alla salute, alla corretta alimentazione, alla sicurezza stradale e mobilità sostenibile, alla partecipazione, ecc. – in linea con i principi del Decennio per l’educazione alla sostenibilità. Nella sua programmazione periodica la Regione incentiverà forme di co-progettazione scuola-territorio per tutte le fasce di età, compresa quella adulta e la partecipazione del sistema formativo allo sviluppo locale.
La legge definisce anche le modalità di realizzazione e la diffusione delle relazioni sullo stato dell´ambiente e della sostenibilità, regionale e dei territori, nonché l’attuazione del decreto legislativo n. 195/2005 per garantire il diritto all’informazione e all’accesso ai dati ambientali.
© Riproduzione riservata
Sono alcune delle novità contenute nel progetto di legge sull’educazione alla sostenibilità, approvato dalla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, in concomitanza con la Settimana nazionale per l’educazione allo sviluppo sostenibile dal 9 al 15 novembre.
Il progetto di legge – che ha già incassato il parere favorevole della Conferenza autonomie locali - ha l’obiettivo di promuovere in tutta la popolazione giovane e adulta lo sviluppo di comportamenti e capacità di azione a livello individuale e collettivo, adatti a perseguire la sostenibilità ambientale, sociale, economica e istituzionale.
Nel 1996 la Regione fu la prima in Italia a dotarsi di una legge per l’informazione e l’educazione ambientale, che nel tempo ha dato i sui frutti: oltre 500 progetti, realizzati dalle scuole e dai 69 Centri di educazione ambientale (Cea) presenti sul territorio, più altre 100 azioni per lo sviluppo della rete di informazione e educazione ambientale (Infea) regionale.
"Un sistema – ricorda Zanichelli promotore del progetto di legge - che è cresciuto perché la Regione vi ha investito risorse anche nei momenti più difficili, quando sono venuti a mancare i fondi nazionali assorbiti da altre priorità. Il fatto è che noi abbiamo creduto nella necessità accompagnare le nostre politiche con azioni di tipo culturale perché senza informazione, consapevolezza e una partecipazione attiva dei cittadini non si può realizzare alcuna strategia di sviluppo sostenibile.”
La stessa motivazione che ha portato nel 2002 l’Assemblea generale delle Nazioni unite a proclamare il "Decennio dell’educazione per lo sviluppo sostenibile 2005-2014", designando l’Unesco come promotore. E la Regione, che partecipa al Comitato nazionale per il Decennio (Dess Unesco Italia) ha deciso di rilanciare, con una nuova legge che ridefinisce il sistema (Infeas) e soprattutto lo riorganizza e lo rafforza.
Le novità del progetto di legge
Il nuovo sistema Infeas (Informazione educazione alla sostenibilità) assume gli indirizzi internazionali e promuove una diversa organizzazione della rete regionale dell’educazione alla sostenibilità, più integrata e ampliata. Oltre alla Regione, vi hanno un ruolo le Province che programmano e coordinano sul proprio territorio le attività, gli educatori professionali dentro e fuori la scuola, il volontariato, le università e le imprese.
La normativa prevede sia per i Centri di educazione alla sostenibilità (Ceas) sia per le scuole, funzioni precise, criteri per il loro riconoscimento e forme di sostegno. Un sostegno particolare andrà alle reti di scuole e istituti scolastici che coniugano i temi della sostenibilità con il loro piano dell’offerta formativa e che hanno strutturato al proprio interno esperienze e attività permanenti.
Una significativa novità è l’approccio integrato e trasversale che vedrà il coordinamento delle diverse “educazioni” – all’ambiente, alla salute, alla corretta alimentazione, alla sicurezza stradale e mobilità sostenibile, alla partecipazione, ecc. – in linea con i principi del Decennio per l’educazione alla sostenibilità. Nella sua programmazione periodica la Regione incentiverà forme di co-progettazione scuola-territorio per tutte le fasce di età, compresa quella adulta e la partecipazione del sistema formativo allo sviluppo locale.
La legge definisce anche le modalità di realizzazione e la diffusione delle relazioni sullo stato dell´ambiente e della sostenibilità, regionale e dei territori, nonché l’attuazione del decreto legislativo n. 195/2005 per garantire il diritto all’informazione e all’accesso ai dati ambientali.
a cura di www.regione.emilia-romagna.it
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