EMILIA-ROMAGNA AL PRIMO POSTO IN ITALIA PER LE CERTIFICAZIONI AMBIENTALI
12/03/2008
È l’Emilia-Romagna la regione italiana con il più elevato numero di
certificazioni ambientali: questo è quanto emerge dall’ultimo
report redatto dalla funzione Politiche ambientali e sviluppo
sostenibile di ERVET - Emilia-Romagna Valorizzazione economica
territorio - in cui sono riportati i dati riferiti ad EMAS, ISO
14000 ed Ecolabel.
Per certificazione ambientale si intende uno strumento volontario di autocontrollo adottato da quelle organizzazioni che intendano percorrere la strada del miglioramento continuo delle proprie performancs ambientali. In altre parole, il soggetto certificato non solo si impegna a osservare le disposizioni di legge, ma anche a migliorare le proprie prestazioni, attraverso una riorganizzazione interna complessiva data dal Sistema di gestione ambientale, propedeutico alla successiva certificazione.
In Europa è in vigore un regolamento specifico, denominato EMAS, che mira a razionalizzare la gestione ambientale delle imprese e delle organizzazioni, secondo l’ottica del miglioramento continuo delle performance ambientali, per mezzo dell’elaborazione di un iter di analisi, politica e gestione culminante nell’audit ambientale e nella redazione della dichiarazione ambientale, convalidata da un Verificatore ambientale accreditato, per la successiva registrazione dell’Elenco Emas europeo.
Oltre al regolamento EMAS, la certificazione può avvenire attraverso lo standard ISO 14001, attualmente i più diffuso su scala internazionale: la certificazione ISO 14001, in questo caso, riguarda in particolare la riduzione al minimo dell’impatto ambientale dei processi, dei prodotti e dei servizi di un’impresa. L’Ecolabel da ultimo è un’“etichetta ambientale”, anch’essa ottenuta su base volontaria, che consente la certificazione dei prodotti “verdi”, identificati grazie a un logo valido in tutti gli stati membri dell’Unione. Per ottenere il marchio, è necessario il rispetto di una serie di criteri di selezione definiti alla Commissione Europea sulla scorta dell’Analisi del Ciclo di Vita (LCA) del prodotto o del servizio, secondo l’approccio “dalla culla alla tomba”, ovvero in tutte le fasi del ciclo produttivo.
L’ultimo aggiornamento della newsletter “La diffusione degli strumenti volontari per la gestione della sostenibilità in Emilia-Romagna”, riporta l’ultimo aggiornamento al 2007 secondo il quale un’impresa su cinque tra quelle registrate EMAS è emiliano-romagnola (163 in tutto, il 21% del totale nazionale), quasi il 50% in più rispetto alla Toscana (110 aziende registrate) e alla Lombardia (104). Risultati che non sorprendono l’assessore regionale all’ambiente Lino Zanichelli, secondo cui “questi dati confermano la propensione delle nostre imprese alla produzione di qualità e alla salvaguardia dell’ambiente, che ne è il presupposto. Le aziende emiliano-romagnole - prosegue l’assessore - sono sensibili da tempo a questi temi: si tratta di un impegno comune condiviso con le istituzioni locali e con la Regione, che l’ha promosso anche presso il Ministero e il comitato nazionale per l’Ecolabel ed Ecoaudit affinché i vantaggi della certificazione di qualità siano sempre più divulgati e sostenuti concretamente”.
Le certificazioni EMAS, in linea con il trend nazionale, sono diffuse in particolare nel comparto alimentale, con 83 aziende che hanno aderito a questo tipo di certificazione volontaria, pari al 51% del totale. Una cifra che, nel corso del 2007, è aumentata di otre il 30%, passando dalle 571 registrazioni di inizio anno alle 758 del dicembre 2007.
Non mancano i risultati positivi anche per quanto riguarda le altre forme di certificazione ambientale, a cominciare da ISO 14001 (1.085 imprese, quarto posto nazionale) ed Ecolabel (25 licenze, terza regione dopo Trentino Alto Adige e Toscana). Nel primo caso, i settori maggiormente coinvolti sono quello metalmeccanico, con 162 certificazioni, e quello della produzione energetica, con 78; nel secondo invece sono 10 i gruppi di prodotti interessati, che coinvolgono 25 imprese, cui vanno aggiunte le 6 strutture di ricettività turistica che hanno ottenuto il marchio Ecolabel, conosciuto anche con il nome di "etichetta ecologica" o "fiore europeo".
© Riproduzione riservata
Per certificazione ambientale si intende uno strumento volontario di autocontrollo adottato da quelle organizzazioni che intendano percorrere la strada del miglioramento continuo delle proprie performancs ambientali. In altre parole, il soggetto certificato non solo si impegna a osservare le disposizioni di legge, ma anche a migliorare le proprie prestazioni, attraverso una riorganizzazione interna complessiva data dal Sistema di gestione ambientale, propedeutico alla successiva certificazione.
In Europa è in vigore un regolamento specifico, denominato EMAS, che mira a razionalizzare la gestione ambientale delle imprese e delle organizzazioni, secondo l’ottica del miglioramento continuo delle performance ambientali, per mezzo dell’elaborazione di un iter di analisi, politica e gestione culminante nell’audit ambientale e nella redazione della dichiarazione ambientale, convalidata da un Verificatore ambientale accreditato, per la successiva registrazione dell’Elenco Emas europeo.
Oltre al regolamento EMAS, la certificazione può avvenire attraverso lo standard ISO 14001, attualmente i più diffuso su scala internazionale: la certificazione ISO 14001, in questo caso, riguarda in particolare la riduzione al minimo dell’impatto ambientale dei processi, dei prodotti e dei servizi di un’impresa. L’Ecolabel da ultimo è un’“etichetta ambientale”, anch’essa ottenuta su base volontaria, che consente la certificazione dei prodotti “verdi”, identificati grazie a un logo valido in tutti gli stati membri dell’Unione. Per ottenere il marchio, è necessario il rispetto di una serie di criteri di selezione definiti alla Commissione Europea sulla scorta dell’Analisi del Ciclo di Vita (LCA) del prodotto o del servizio, secondo l’approccio “dalla culla alla tomba”, ovvero in tutte le fasi del ciclo produttivo.
L’ultimo aggiornamento della newsletter “La diffusione degli strumenti volontari per la gestione della sostenibilità in Emilia-Romagna”, riporta l’ultimo aggiornamento al 2007 secondo il quale un’impresa su cinque tra quelle registrate EMAS è emiliano-romagnola (163 in tutto, il 21% del totale nazionale), quasi il 50% in più rispetto alla Toscana (110 aziende registrate) e alla Lombardia (104). Risultati che non sorprendono l’assessore regionale all’ambiente Lino Zanichelli, secondo cui “questi dati confermano la propensione delle nostre imprese alla produzione di qualità e alla salvaguardia dell’ambiente, che ne è il presupposto. Le aziende emiliano-romagnole - prosegue l’assessore - sono sensibili da tempo a questi temi: si tratta di un impegno comune condiviso con le istituzioni locali e con la Regione, che l’ha promosso anche presso il Ministero e il comitato nazionale per l’Ecolabel ed Ecoaudit affinché i vantaggi della certificazione di qualità siano sempre più divulgati e sostenuti concretamente”.
Le certificazioni EMAS, in linea con il trend nazionale, sono diffuse in particolare nel comparto alimentale, con 83 aziende che hanno aderito a questo tipo di certificazione volontaria, pari al 51% del totale. Una cifra che, nel corso del 2007, è aumentata di otre il 30%, passando dalle 571 registrazioni di inizio anno alle 758 del dicembre 2007.
Non mancano i risultati positivi anche per quanto riguarda le altre forme di certificazione ambientale, a cominciare da ISO 14001 (1.085 imprese, quarto posto nazionale) ed Ecolabel (25 licenze, terza regione dopo Trentino Alto Adige e Toscana). Nel primo caso, i settori maggiormente coinvolti sono quello metalmeccanico, con 162 certificazioni, e quello della produzione energetica, con 78; nel secondo invece sono 10 i gruppi di prodotti interessati, che coinvolgono 25 imprese, cui vanno aggiunte le 6 strutture di ricettività turistica che hanno ottenuto il marchio Ecolabel, conosciuto anche con il nome di "etichetta ecologica" o "fiore europeo".
a cura di www.regione.emilia-romagna.it/
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