Ecobonus pompe di calore: quali sono i requisiti?

17/01/2020

Installando una pompa di calore che integri o sostituisca, anche in parte, l’impianto di climatizzazione invernale esistente, è possibile ottenere una detrazione fiscale pari al 65% della spesa sostenuta.

All’interno dell’abitazione dovrà essere presente un impianto di riscaldamento, in quanto, la nuova installazione non può essere portata in detrazione.

Oltre a ciò, la pompa di calore deve essere ad alta efficienza e garantire dei rendimenti minimi fissati dall’allegato I del DM 06/08/09.

  1. Cosa significano le sigle Cop e Eer?
  2. Quali sono i rendimenti minimi per accedere al bonus?
  3. Altre informazioni utili

Cosa significano le sigle Cop e Eer?

L’efficienza delle pompe di calore viene stimata attraverso:

  • il coefficiente di prestazione medio per la climatizzazione invernale COP che indica il rapporto tra l’energia utile in riscaldamento e l’energia utilizzata per produrla.
  • il coefficiente di prestazione medio per la climatizzazione estiva EER dato dal rapporto tra energia utile in raffrescamento e l’energia utilizzata per produrla.

Ovviamente, maggiori saranno questi valori e più efficiente sarà la macchina. I coefficienti vengono indicati dai produttori all’interno dell’etichetta energetica della pompa di calore.

A questo valore di efficienza, per facilitarne la lettura, viene associata una classe energetica, A+++, A++, A+, A, B, C, D, E, F, G.

Ad oggi, le migliori pompe di calore hanno classi energetiche comprese tra A+ e A+++.

Quali sono i rendimenti minimi per accedere al bonus?

L’allegato I del DM 06/08/09 indica come valori minimi del coefficiente COP da rispettare:

  • Pompa aria/aria: 3,9;
  • Pompa aria/acqua con potenza < 35 kw: 4,1;
  • Pompa aria/acqua con potenza > 35 kw: 3,8;

Mentre, i valori minimi del coefficiente EER da rispettare sono:

  • Pompa aria/aria: 3,3;
  • Pompa aria/acqua con potenza < 35 kw: 3,8;
  • Pompa aria/acqua con potenza > 35 kw: 3,2;

Questi valori sono relativi alle sole pompe di calore elettriche.

Infine, se la pompa di calore è dotata di inverter, la normativa ti permette di ridurre questi valori del 5%.

Altre informazioni utili

Come per le altre detrazioni, colui che sostiene le spese ha diritto al bonus e può optare per la cessione del credito.

Le spese detraibili sono lo smontaggio e lo smaltimento del vecchio impianto, la fornitura e l’installazione della pompa di calore e degli split. E ancora, le opere murarie ed elettriche. È possibile portare in detrazione anche le spese professionali per le consulenze, la progettazione, la direzione lavori e l’invio della comunicazione Enea.

Il tetto massimo di spesa è fissato a 30.000 €. Quindi, la spesa massima restituita tramite la detrazione è di 30.000 € x 65 %= 19.500 €.

Oltre ad effettuare i bonifici parlanti riportanti la dicitura “Riqualificazione energetica art. 1, commi 344.347, legge 296/2006”, la partita iva del fornitore e il numero di fattura, il beneficiario dovrà inviare la comunicazione tramite il portale dell’Enea entro 90 giorni dalla fine lavori.

A cura di Ing. Vincenzo Madera



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