Edilizia, salta la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale

27/11/2013

Salta la trattativa per il rinnovo del CCNL edilizia. Dopo 11 mesi di confronto, l'ultimo incontro del 21 novembre 2013 è stato determinante per sancire la rottura tra Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) e Associazioni Cooperative (Coop) da una parte e i principali Sindacati di settore, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che sfocerà in uno sciopero generale pianificato per il prossimo 13 dicembre con modalità da definire a livello regionale e con quattro manifestazioni nazionali a Milano, Roma, Napoli e Palermo.

Asimmetriche e in antitesi le dichiarazioni dei soggetti interessati. Da una parte ANCE e Coop che hanno definito tale rottura "drastica e inopportuna a fronte del momento di gravissima difficoltà attraversato oggi dalle imprese del settore". Dall'altra i Sindacati che attraverso il segretario generale della Fillea Walter Schiavella hanno parlato di una "pagina nera nelle relazioni sindacali del comparto dell'edilizia" definendo le proposte di rinnovo avanzate da Ance e Coop "provocatorie rispetto al diritto dei lavoratori di veder rinnovato il loro contratto".

"Dopo 11 mesi di confronto con Ance e Coop, nel corso dei quali si è tentato di costruire un progetto di riorganizzazione del sistema bilaterale, registrando qualche faticoso avanzamento, nell'incontro di oggi le controparti imprenditoriali hanno sostanzialmente rimesso in discussione la soluzione ipotizzata nel precedente incontro per mettere in sicurezza l'Anzianità Professionale Edile (APE). Cosa ancor più grave che le imprese rispondano alle richieste contenute in piattaforma sulla parte salariale con una proposta inaccettabile e provocatoria, dichiarando che non c'è disponibilità a definire alcun aumento contrattuale". Questo è quanto si legge in una nota pubblicata dai sindacati, secondo i quali "nessuna crisi può giustificare l'azzeramento del ruolo del CCNL né tanto meno può essere usata per scaricarne il costo sui lavoratori".

Dall'altra parte Ance e Coop hanno sostenuto che "La rottura è seguita alla decisione delle Organizzazioni sindacali di porre come condizione per la prosecuzione della trattativa la questione dell'adeguamento economico, considerandola pregiudiziale alla discussione di tutti gli altri temi normativi al centro del rinnovo contrattuale". Tale condizione avrebbe portato Ance e Coop a rispondere mettendo sul tavolo del negoziato il problema della gravissima crisi del settore. "Una crisi che non solo non fa prospettare soluzione positive, né a breve né a medio periodo, ma che non permette ad oggi spazi di manovra per eventuali aumenti contrattuali, che andrebbero a gravare sulle pochissime imprese che ancora hanno in forza lavoratori".

Ance e Coop hanno, inoltre, ricordato come "il settore delle costruzioni faccia registrare un numero altissimo di imprese costrette alla chiusura, o coinvolte in processi di cassa integrazione, mobilità o in procedure concorsuali. Se a ciò si aggiunge il gravoso e ormai insopportabile costo del lavoro edile, caratterizzato da dieci punti percentuali in più di oneri sociali rispetto al resto dell'industria e ad un 10% aggiuntivo di costo della bilateralità, quasi interamente a carico delle imprese, risultano evidenti le difficoltà nell'affrontare gli aspetti economici di un rinnovo contrattuale".

D'altro canto, per gli edili di Cgil Cisl Uil "Ance e Coop hanno imboccato una strada senza ritorno, che ci allontana da un positivo rinnovo del CCNL ma sopratutto ci allontana dalla giusta via d'uscita dalla crisi, che non può prescindere dal rafforzamento della qualità del lavoro e delle imprese, dando continuità alle azioni comuni per una edilizia di qualità" che per il nostro paese "è e resta la grande priorità strategica, quella cioè di costruire in sicurezza e nel rispetto del territorio e delle persone, come purtroppo ancora la tragedia della Sardegna mette in drammatica evidenza". Si continua invece "a rincorrere la mera riduzione dei costi e dei diritti, senza peraltro alcun rispetto dei vigenti accordi interconfederali".

Duro il commento di Walter Schiavella, segretario generale della Fillea: "Oggi abbiamo assistito ad una pagina nera nelle relazioni sindacali del comparto dell'edilizia. Nessun pudore da Ance e Coop, le cui proposte appaiono provocatorie rispetto al diritto dei lavoratori di veder rinnovato il loro contratto". Dopo un anno di trattative "ancora si tenta di rimettere in discussione l'indennità di Anzianità Professionale Edile e, soprattutto, ci viene presentata una proposta economica vergognosa, con zero lire di aumenti salariali. Non c'è crisi che tenga, il diritto al salario non è un optional che a seconda della congiuntura si toglie o si elargisce" prosegue il numero uno Fillea, secondo il quale "di fronte alla crisi e alla necessità di rifondare un sistema produttivo nel segno della qualità del lavoro e dell'impresa, le associazioni datoriali ci propongono un tuffo nel medioevo, ma noi non ci stiamo e non ci staranno i lavoratori". Per questo, conclude Schiavella "chiamiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici dell'edilizia allo sciopero generale di otto ore per il 13 dicembre. Per questo proseguiremo la mobilitazione fino a quando non porteremo a casa il rinnovo del contratto nazionale, un diritto che nessuno può mettere in discussione".

A cura di Ilenia Cicirello


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