Emergenza Coronavirus COVID-19: le partite IVA attendono misure straordinarie
di Redazione tecnica - 11/03/2020
All'indomani della pubblicazione dei provvedimenti per far fronte all'emergenza sanitaria da Coronavirus COVID-19 e dopo l'appello da parte del Premier Giuseppe Conte che ha lanciato l'hashtag #iorestoacasa invitando gli italiani a non muoversi a meno di casi eccezionali (lavoro e salute), il mondo delle partite IVA comincia a domandarsi cosa accadrà e cosa sta pensando di fare il Governo per i professionisti senza tutela.
Diversi sono stati gli appeli, le lettere e le richieste per il mondo delle professioni tecniche, riportiamo di seguito quelle dei Presidenti dell'Ordine degli Ingegneri di Bari, di Inarsind, di Fondazione Inarcassa e di Federarchitetti.
Emergenza Coronavirus COVID-19: la lettera di Roberto Masciopinto (Ingegneri di Bari) ad Armando Zambrano (CNI)
Presidente,
Armando, gli effetti dei provvedimenti che il governo, in modo
coscienzioso e necessario, sta assumendo per sconfiggere questo
nemico invisibile, COVID 19, sta devastando il mondo dei liberi
professionisti.
Si, perché fortunatamente per i colleghi dipendenti vengono
garantiti tutti i livelli di retribuzione e sicurezza anche sul
posto di lavoro.
I liberi professionisti no!
Stiamo continuando ad esporci quotidianamente in tutti gli ambiti lavorativi, pubblici e privati, senza alcuna certezza di natura ne economica ne sanitaria....tutto, ancora una volta, solo sulle nostre spalle.
Non è più il momento di essere un compartimento stagno nei confronti del sindacato, visto che il CNI ha iniziato a preoccuparsi formalmente dei problemi di previdenza ed assistenza, INARCASSA.
Ti chiedo di avviare con urgenza un confronto con le rappresentazioni sindacali a tutti i livelli per fronteggiare #insieme questa situazione che, per quanto è evidente, si protrarrà per diverse settimane ...mesi, mentre noi liberi professionisti...stiamo soccombendo, dovendo anche spiegare alle nostre famiglie e ai nostri figli perché non possiamo restare a casa come gli altri e perché non possiamo avere le garanzie e cautele che tanti ricevono.
Si deve agire sullo stop agli adempimenti fiscali per via dell'evidenza del mancato guadagno!
Si devono sospendere i sopralluoghi obbligatori per le gare pubbliche!
E potrei andare avanti....ma lo scopo della mia disamina è chiederti di non lasciare il CNI silente davanti a queste problematiche del 33% dei professionisti italiani e delle nostre famiglie.
Io ci sono!
#OIBA presente!
Emergenza Coronavirus COVID-19: la lettera di Roberto Rezzola (Inarsind) al Premier Conte
Illustrissimo Presidente, Il lavoro dei liberi professionisti, dei loro dipendenti e collaboratori non possono restare senza reali azioni di sostegno in un momento così critico. L’emergenza Covid 19 purtroppo è destinata ad incidere pesantemente sull’economia e gli effetti colpiranno anche le libere professioni come ha sostenuto Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni al tavolo del Governo con l’intervento del 4 marzo.
Le ripercussioni che nelle prime settimane saranno più dettate dalla sorpresa e dall’incognita di questa emergenza sanitaria lasceranno poi posto alla cruda realtà dei numeri e il già asfittico mercato del lavoro libero professionale dovrà fare i conti da subito con le problematiche della liquidità di cassa.
Data la perdurante contrazione del mercato e la riduzione del differenziale volume d’affari-reddito InArSind propone di agire direttamente alla fonte aumentando la liquidità a disposizione dei liberi professionisti riducendo per il 2020 al 10% l’aliquota delle ritenute d’acconto e trovando delle soluzioni che consentano temporaneamente di lasciare in campo una quota delle entrate fiscali anche per i colleghi, soprattutto giovani, che beneficiano del regime forfettario.
Solo alleggerendo la pressione delle anticipazioni che il mondo professionale accredita allo Stato si potranno avere dei benefici sulle già sofferenti posizioni finanziarie degli ingegneri e architetti. InArSind chiede al Governo da Lei rappresentato di comprendere lo stato di crisi e promuovere iniziative di finanza pubblica.
InArSind – Associazione di intesa sindacale degli Ingegneri e Architetti Liberi Professionisti Italiani - è l’unica organizzazione che rappresenta unitariamente e statutariamente gli architetti e gli ingegneri liberi professionisti.
Fa parte, in ambito internazionale, di FIDIC (International Federation of Consulting Engineers) e in ambito nazionale fa parte di CONFPROFESSIONI Confederazione italiana Libere Professioni.
INARSIND nell’attuale veste esiste dal 2004 dopa la radicale modifica statutaria di SNILPI, Sindacato Nazionale Ingegneri Liberi Professionisti, fondato nei primi anni ’50, ed è il primo sindacato italiano che rappresenta ingegneri e architetti. E’ presente sul territorio e partecipa attivamente a rappresentare presso la Cassa di previdenza e gli Ordini professionali le istanza degli iscritti.
Nell’attesa di un cortese riscontro si porgono doverosi ossequi.
Emergenza Coronavirus COVID-19: le richieste di Egidio Comodo (Fondazione Inarcassa) alle istituzioni
Apprezziamo lo sforzo messo in campo dal Governo, come l'indennità mensile per i lavoratori autonomi prevista dall’art.16 del DL 2 marzo 2020 n. 9, ma adesso che l'emergenza si estende a tutto il territorio nazionale, occorre uno sforzo decisivo per far fronte a una crisi che purtroppo coinvolge tutta la categoria dei liberi professionisti.
A causa della diffusione epidemica del virus e delle opportune misure di contenimento, tutti i professionisti, senza esclusione alcuna, risentono di questa situazione: si apre adesso un periodo incertezza lavorativa senza precedenti. Servono misure robuste che permettano una rapida transizione e il ripristino dei tempi delle regolari attività lavorative. Occorre, dunque, anche in questa fase, che auspichiamo finisca presto, garantire ai liberi professionisti la possibilità di svolgere, al meglio e in sicurezza, il proprio lavoro.
Fondazione Inarcassa con l'obiettivo di tutelare gli interessi degli architetti e ingegneri liberi professionisti, sta avviando già in queste ore ampi confronti con i gruppi parlamentari per mettere in campo ulteriori misure di sostegno nell'interesse della professione. Chiediamo, quindi, a tutte le forze politiche di condividere e sostenere il nostro sforzo.
Emergenza Coronavirus COVID-19: la nota inviata da Giancarlo Maussier (Federarchitetti) a Inarsind
Premesso che InArSind, ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri in occasione di questa terribile emergenza nazionale, un documento col quale ha chiesto la riduzione della ritenuta d’acconto al 10 %, finalizzata all’aumento della liquidità per gli architetti e gli ingegneri comunicandogli altresì che “ InArSind … … è l’unica organizzazione che rappresenta unitariamente e statutariamente gli architetti e gli ingegneri liberi professionisti. “, ritengo di esprimere le seguenti considerazioni:
- Opportunità temporale della richiesta: l’invio della richiesta di benefici economici in un momento di alta drammaticità per la Nazione intera appare del tutto inopportuna e di pessimo gusto, oltre che lesiva dell’immagine della nostra categoria.
Questo è il momento di collaborare, per quanto possibile, con le istituzioni, ma è anche finalmente l’occasione per confrontarci al nostro interno e per analizzare, tutti insieme, sia le criticità contingenti legate all’attuale emergenza, che quelle strutturali, e per valutare le possibili soluzioni da proporre al governo, ancora una volta tutti insieme, come più volte noi di Federarchitetti abbiamo cercato di fare, non solo con InArSind.
- Risibilità della proposta:
InArSind chiede al Presidente del Consiglio di ridurre “… per
il 2020 al 10% l’aliquota delle ritenute d’acconto e trovando delle
soluzioni che consentano temporaneamente di lasciare in campo una
quota delle entrate fiscali anche per i colleghi, soprattutto
giovani, che beneficiano del regime forfettario.“ ma nel fare
questa proposta che si vorrebbe fare apparire come la panacea di
tutti i mali che affliggono i nostri colleghi l’estensore della
proposta ha dimenticato che:
- La gran parte del fatturato dei liberi professionisti è rivolto a committenti privati che non hanno la veste di “sostituti d’imposta” e che quindi non effettuano alcuna ritenuta sull’onorario, salvo il caso di lavori di ristrutturazione a fronte dei quali il pagamento viene effettuato tramite banca che pratica una ritenuta del 8%, inferiore a quella richiesta da InArSind;
- Una parte significativa dei liberi professionisti sono inquadrati tra i contribuenti forfettari le cui fatture, non sono soggette all’applicazione dell’IVA né della ritenuta d’acconto
Viene allora da domandarsi se il collega che ha formulato questa bizzarra proposta abbia un minimo di dimestichezza sia con la materia fiscale che con la libera professione e verrebbe altresì da chiedergli se davvero ritenga che questa sia l’unica soluzione da proporre al Presidente del Consiglio dal momento che afferma che “Solo alleggerendo la pressione delle anticipazioni che il mondo professionale accredita allo Stato si potranno avere dei benefici sulle già sofferenti posizioni finanziarie degli ingegneri e architetti.”
Possibile che a questo collega non sia venuta in mente l’idea che intanto possiamo rivolgerci ai nostri Ordini, per chiedere per esempio una riduzione e/o una dilazione nel pagamento della quota annuale, o di rivolgerci a Inarcassa, per un concreto intervento di sostegno, o ai Consigli nazionali per una maggiore tolleranza sugli obblighi di formazione permanente ?
- Esclusività della rappresentanza: con il documento in oggetto InArSind, mentendo e sapendo di mentire, ha ritenuto di informare il Presidente del Consiglio che “ InArSind … … è l’unica organizzazione che rappresenta unitariamente e statutariamente gli architetti e gli ingegneri liberi professionisti. “. A tale proposito non posso non sottolineare che InArSind, con l’invio di questo documento si è resa responsabile di avere dato al Presidente del Consiglio un’informazione del tutto falsa e lesiva della nostra immagine e dei nostri interessi , per la quale ci riserviamo la facoltà di valutare l’opportunità di adire le vie legali.
Federarchitetti, che esiste da più di cinquanta anni, ha sempre combattuto per la tutela degli interessi degli architetti e ingegneri liberi professionisti, a volte cercando la collaborazione di InArSind anche invitandola a propri convegni o manifestazioni senza peraltro mai essere ricambiata.
Federarchitetti rifiuta di partecipare a questo stupido derby tra Sindacati che rappresentano categorie già profondamente disagiate, preferendo un impegno quotidiano e volontario al valzer delle prime donne.
In qualità di Segretario Nazionale di Federarchitetti considero l’improvvida iniziativa di InArSind un gravissimo sgarbo istituzionale non solo nei nostri confronti, ma anche di tutte le altre sigle che rappresentano archietti e Ingegneri liberi professionisti e auspico che il Presidente e i dirigenti di questa Associazione sappiano trovare il modo per porre rimedio a questa brutta e deplorevole scortesia.
Emergenza Coronavirus COVID-19: l'invito della Redazione di LavoriPubblici.it
Da parte nostra consci che ognuno in questo momento debba fare la sua parte a prescindere da qualsiasi obbligo normativo, abbiamo attivato lo Speciale Coronavirus COVID-19 in cui potrete trovare solo notizie verificate e tutti i provvedimenti emergenziali pubblicati in Gazzetta o approvati e firmati dal Capo del Governo. Invitiamo tutti a restare a casa, per molti non sarà semplice e certamente antieconomico. Aiutiamoci ad aiutarci, ognuno deve fare la sua parte e con senso di responsabilità e sacrificio comprendere che i problemi di natura economica si possono risolvere, quelli di salute per sé stessi e i propri cari purtroppo spesso no.
#iorestoacasa
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A cura di Redazione LavoriPubblici.it
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