Emilia Romagna: efficienza energetica, ecco le tre nuove etichette
26/05/2010
Fino ad oggi la classe A certificava i prodotti più efficiente, la
classe G quelli meno efficienti. Ora, con l’approvazione della
nuova direttiva sulle categorie energetiche da parte
dell’Europarlamento, il numero totale delle classi rimane invariato
ma vengono introdotte le etichette A+, A++ e A+++, destinate a
sostituire i gruppi E, F e G. Se un nuovo prodotto che utilizza
meno energia di quelli esistenti è classificato "A+", la classe
energetica meno efficiente sarà la "F"; se un nuovo prodotto che
utilizza meno energia di quelli esistenti è classificato "A++", la
classe energetica meno efficiente sarà la "E"; se un nuovo prodotto
che utilizza meno energia di quelli esistenti è classificato
"A+++", la classe energetica meno efficiente sarà la "D".
Rimane come segno distintivo il colore: la classe di efficienza energetica più elevata resta verde scuro e la più bassa rossa.
In questo modo viene alzata l’asticella delle prestazioni energetiche in termini di efficienza: “la direttiva quadro sull’etichettatura consentirà di rilanciare la corsa verso una maggiore efficienza energetica dei prodotti - ha fatto notare il Comitato europeo dei costruttori di apparecchi domestici (Ceced) - mostrando ai consumatori i miglioramenti con l’introduzione di nuove classi al di sopra della A”. Entro un anno a partire da giugno gli stati UE dovranno recepire la nuova direttiva.
Con la nuova normativa, si punta ad estendere l’etichettatura energetica a tutti gli apparecchi elettrici ed elettronici e anche a ciò che comunque ha un impatto significativo “diretto o indiretto” sui consumi energetici, come le finestre e gli infissi, le porte esterne e i vetri. Tra le novità introdotte, una riguarda la comunicazione (e la trasparenza verso il consumatore): qualsiasi annuncio che riporti il consumo di energia o il prezzo di un prodotto dovrà indicarne contestualmente la classe energetica.
“L'adozione della revisione della direttiva sull'etichetta energetica da parte del Parlamento europeo - ha sottolineato il commissario europeo all'energia Günther Oettinger - costituisce un passo avanti importante verso la realizzazione del nostro obiettivi "2020" in materia di risparmio energetico. Questa direttiva prepara il terreno per un nuovo label energetico che aiuterà i consumatori a risparmiare energia e contribuirà al rispetto dell'impegno europeo relativo alla riduzione delle emissioni di CO2”.
© Riproduzione riservata
Rimane come segno distintivo il colore: la classe di efficienza energetica più elevata resta verde scuro e la più bassa rossa.
In questo modo viene alzata l’asticella delle prestazioni energetiche in termini di efficienza: “la direttiva quadro sull’etichettatura consentirà di rilanciare la corsa verso una maggiore efficienza energetica dei prodotti - ha fatto notare il Comitato europeo dei costruttori di apparecchi domestici (Ceced) - mostrando ai consumatori i miglioramenti con l’introduzione di nuove classi al di sopra della A”. Entro un anno a partire da giugno gli stati UE dovranno recepire la nuova direttiva.
Con la nuova normativa, si punta ad estendere l’etichettatura energetica a tutti gli apparecchi elettrici ed elettronici e anche a ciò che comunque ha un impatto significativo “diretto o indiretto” sui consumi energetici, come le finestre e gli infissi, le porte esterne e i vetri. Tra le novità introdotte, una riguarda la comunicazione (e la trasparenza verso il consumatore): qualsiasi annuncio che riporti il consumo di energia o il prezzo di un prodotto dovrà indicarne contestualmente la classe energetica.
“L'adozione della revisione della direttiva sull'etichetta energetica da parte del Parlamento europeo - ha sottolineato il commissario europeo all'energia Günther Oettinger - costituisce un passo avanti importante verso la realizzazione del nostro obiettivi "2020" in materia di risparmio energetico. Questa direttiva prepara il terreno per un nuovo label energetico che aiuterà i consumatori a risparmiare energia e contribuirà al rispetto dell'impegno europeo relativo alla riduzione delle emissioni di CO2”.
fonte www.regione.emilia-romagna.it
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