Emilia Romagna: prevenzione rischio idrogeologico
22/10/2013
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Mantenere costantemente aggiornata la Banca dati geologica per la
mappatura delle frane nell’intento di mitigare il rischio di
dissesto idrogeologico. Questo il principale obiettivo del
protocollo sottoscritto tra la Regione e Ordine regionale dei
geologi nell’ambito del Saie.
L’intesa, siglata dall’assessore regionale alla Sicurezza territoriale e difesa del suolo Paola Gazzolo e dal presidente dell’Ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna Gabriele Cesari, prevede il coinvolgimento dei geologi professionisti operativi sul territorio per aggiornare le informazioni contenute nella Banca dati regionale e verificarne l’esatta rispondenza con la situazione reale.
Le modifiche fisiche del suolo conseguenti all’attivazione o alla ripresa dei movimenti franosi, infatti, comportano la continua necessità di rilievi, sopralluoghi e cartografie che forniscano dati precisi sull’estensione e la natura del dissesto. La banca dati della Regione è utilizzata per la pianificazione provinciale, di bacino e nell’ambito delle attività di Protezione civile, ma può essere consultata anche da utenti privati e professionisti, tra cui gli stessi geologi che ne sono i principali fruitori.
Il protocollo, oltre a sviluppare ed aggiornare le conoscenze geologiche e geotematiche, ha l’obiettivo di intensificare la collaborazione tra la Regione e l’Ordine dei geologi sul fronte della formazione e dell’aggiornamento professionale. Ulteriore finalità è quella di favorire tra i cittadini la conoscenza del territorio e la corretta percezione dei rischi naturali, a partire da quello idrogeologico.
Il suolo regionale è caratterizzato da una consistente estensione e diffusione del dissesto idrogeologico: sono 70 mila le frane attualmente censite in Emilia-Romagna, attive o quiescenti. Per prevenire e fronteggiare questi fenomeni è fondamentale comprenderne la natura e l’estensione nel contesto geologico, così come la diffusione delle informazioni acquisite e l’intesa siglata va in questa direzione.
© Riproduzione riservata
L’intesa, siglata dall’assessore regionale alla Sicurezza territoriale e difesa del suolo Paola Gazzolo e dal presidente dell’Ordine dei geologi dell’Emilia-Romagna Gabriele Cesari, prevede il coinvolgimento dei geologi professionisti operativi sul territorio per aggiornare le informazioni contenute nella Banca dati regionale e verificarne l’esatta rispondenza con la situazione reale.
Le modifiche fisiche del suolo conseguenti all’attivazione o alla ripresa dei movimenti franosi, infatti, comportano la continua necessità di rilievi, sopralluoghi e cartografie che forniscano dati precisi sull’estensione e la natura del dissesto. La banca dati della Regione è utilizzata per la pianificazione provinciale, di bacino e nell’ambito delle attività di Protezione civile, ma può essere consultata anche da utenti privati e professionisti, tra cui gli stessi geologi che ne sono i principali fruitori.
Il protocollo, oltre a sviluppare ed aggiornare le conoscenze geologiche e geotematiche, ha l’obiettivo di intensificare la collaborazione tra la Regione e l’Ordine dei geologi sul fronte della formazione e dell’aggiornamento professionale. Ulteriore finalità è quella di favorire tra i cittadini la conoscenza del territorio e la corretta percezione dei rischi naturali, a partire da quello idrogeologico.
Il suolo regionale è caratterizzato da una consistente estensione e diffusione del dissesto idrogeologico: sono 70 mila le frane attualmente censite in Emilia-Romagna, attive o quiescenti. Per prevenire e fronteggiare questi fenomeni è fondamentale comprenderne la natura e l’estensione nel contesto geologico, così come la diffusione delle informazioni acquisite e l’intesa siglata va in questa direzione.
fonte www.regione.emilia-romagna.it
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