Emilia Romagna: uso più sostenibile dei materiali da costruzione
12/12/2014
Le materie prime che vengono usate in edilizia (ghiaia, sabbia ed
argilla) non sono una risorsa infinita. Per questo l’utilizzo degli
inerti da costruzione necessita di una pianificazione
attenta e scrupolosa nei confronti dell’ambiente, ma
soprattutto occorre utilizzare al posto dei materiale naturali, i
cosiddetti ‘aggregati secondari’ ovvero del materiale di
scarto delle attività umane come, ad esempio, le macerie derivate
dalla demolizione di vecchi edifici. Queste ed altre buone
pratiche, sistematizzate a livello europeo, sono state studiate e
divulgate con il progetto europeo SNAP-SEE sulla
pianificazione sostenibile degli inerti naturali e riciclati nel
sud est Europa” (Sustainable Aggregates Planning in South East
Europe): progetto che ha coinvolto un partenariato formato da 27
istituzioni regionali di 13 Stati dell’Unione europea.
Per l’Italia hanno partecipato al progetto SNAP-SEE la Regione Emilia-Romagna (coinvolgendo tre servizi della Direzione generale Ambiente, difesa del suolo e della costa), la Provincia Autonoma di Trento e, come partner osservatore, la Provincia di Parma.
L’obiettivo principale del progetto è stato quello di fornire alle amministrazioni della zona del sud est Europa metodologie condivise per una pianificazione sostenibile degli aggregati (ovvero degli inerti naturali e riciclati), attraverso l’armonizzazione delle procedure e degli strumenti di pianificazione fra i diversi Paesi.
Le cave dalle quali queste materie vengono prelevate potrebbero non contenerne a sufficienza per garantire lo sviluppo futuro. Inoltre, ampliare le cave esistenti o aprirne di nuove, significa consumare ulteriore suolo agrario, e, in ogni caso, creare forte impatto sul paesaggio e sull’ambiente. Il progetto SNAP-SEE propone di ottimizzare e rendere più fruibile l’utilizzo di aggregati secondari nella nostra regione, limitando così l’uso di materie prime naturali.
Inoltre la Regione punta al recupero ambientale delle zone di ex cava e il progetto SNAP SEE mette a disposizione diverse esperienze sviluppate in questo senso nel nord Europa, dove zone di ex cave sono diventate aree di forte interesse ambientale, con sistemi di fruizione che le rendono fortemente attraenti per lo svago.
Nell’ambito di questo progetto sono stati prodotti manuali tecnici dedicati alla divulgazione delle migliori pratiche da seguire nella pianificazione degli aggregati. Si tratta di manuali operativi, concepiti per un utilizzo immediato, che, tra l’altro, sottolineano l’importanza del coinvolgimento dei portatori di interesse, indicano quali sono i dati che è utile considerare nel processo pianificatorio e propongono una serie di procedure da seguire, mutuate dall’esperienza delle nazioni più avanzate.
I manuali (5 in tutto) sono scaricabili in lingua inglese nel sito del progetto SNAP-SEE all’indirizzo http://www.snapsee.eu/ . Parallelamente a questa manualistica è stato realizzato dalla Regione un'ulteriore pubblicazione intitolata “Contributi per la pianificazione sostenibile degli aggregati in Emilia-Romagna”, che tratta le medesime tematiche di SNAP – SEE specificandole maggiormente per il territorio regionale.
© Riproduzione riservata
Per l’Italia hanno partecipato al progetto SNAP-SEE la Regione Emilia-Romagna (coinvolgendo tre servizi della Direzione generale Ambiente, difesa del suolo e della costa), la Provincia Autonoma di Trento e, come partner osservatore, la Provincia di Parma.
L’obiettivo principale del progetto è stato quello di fornire alle amministrazioni della zona del sud est Europa metodologie condivise per una pianificazione sostenibile degli aggregati (ovvero degli inerti naturali e riciclati), attraverso l’armonizzazione delle procedure e degli strumenti di pianificazione fra i diversi Paesi.
Le cave dalle quali queste materie vengono prelevate potrebbero non contenerne a sufficienza per garantire lo sviluppo futuro. Inoltre, ampliare le cave esistenti o aprirne di nuove, significa consumare ulteriore suolo agrario, e, in ogni caso, creare forte impatto sul paesaggio e sull’ambiente. Il progetto SNAP-SEE propone di ottimizzare e rendere più fruibile l’utilizzo di aggregati secondari nella nostra regione, limitando così l’uso di materie prime naturali.
Inoltre la Regione punta al recupero ambientale delle zone di ex cava e il progetto SNAP SEE mette a disposizione diverse esperienze sviluppate in questo senso nel nord Europa, dove zone di ex cave sono diventate aree di forte interesse ambientale, con sistemi di fruizione che le rendono fortemente attraenti per lo svago.
Nell’ambito di questo progetto sono stati prodotti manuali tecnici dedicati alla divulgazione delle migliori pratiche da seguire nella pianificazione degli aggregati. Si tratta di manuali operativi, concepiti per un utilizzo immediato, che, tra l’altro, sottolineano l’importanza del coinvolgimento dei portatori di interesse, indicano quali sono i dati che è utile considerare nel processo pianificatorio e propongono una serie di procedure da seguire, mutuate dall’esperienza delle nazioni più avanzate.
I manuali (5 in tutto) sono scaricabili in lingua inglese nel sito del progetto SNAP-SEE all’indirizzo http://www.snapsee.eu/ . Parallelamente a questa manualistica è stato realizzato dalla Regione un'ulteriore pubblicazione intitolata “Contributi per la pianificazione sostenibile degli aggregati in Emilia-Romagna”, che tratta le medesime tematiche di SNAP – SEE specificandole maggiormente per il territorio regionale.
a cura di www.regione.emilia-romagna.it
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