Entro il 18 gennaio 2016 libera professione più semplice in Unione Europea

08/01/2016

"La libera prestazione dei servizi, volta a garantire un diritto di mobilità delle imprese e dei professionisti nel contesto del mercato interno comune, è una delle libertà economiche fondamentali e fondanti nel lungo processo di costituzione del mercato comunitario".

Si apre in questo modo la Circolare 30 dicembre 2015, n. 3685/C recante "Prestazione di servizi temporanea ed occasionale. Adempimenti preliminari per il prestatore. Circolare esplicativa" con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico fornisce alcune utili informazioni in merito alla disciplina concernente la libera circolazione dei lavoratori autonomi nell'Unione Europea e il recepimento in Italia della Direttiva 2013/55/UE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali.

Il MiSE ha ricordato che la libertà di prestare servizi comporta che i prestatori che legittimamente operano in uno Stato membro dell'Unione, siano essi persone fisiche o giuridiche, hanno diritto di offrire i propri servizi a destinatari residenti in altri Stati membri, su base temporanea e senza che da ciò derivi la necessità di uno stabilimento nello Stato del destinatario della prestazione offerta.
Al fine di incentivare la libera circolazione delle persone e dei servizi all'interno del mercato comune europeo e rimuovere gli ostacoli, anche normativi, ad essa frapposti, la Commissione europea ha adottato, in seguito al Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000, la comunicazione Una strategia per il mercato interno dei servizi, alla quale è seguita la direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 settembre 2005, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali.

La Direttiva ha per la prima volta introdotto delle disposizioni volte ad estendere la possibilità di esercitare attività professionali con il titolo professionale originario, al fine di agevolare la libera prestazione di servizi.
A questa sono seguite:

  • la direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno (c.d. direttiva Bolkestein), con l'obiettivo di semplificazione la circolazione dei servizi in Europa e la promozione della loro liberalizzazione, trasposta nell'ordinamento interno per mezzo del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59;
  • la Direttiva 2013/55/UE recante modifica della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali e del regolamento (UE) n. 1024/2012 relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno ("regolamento IMI"), che interviene introducendo un nuovo strumento pensato per consentire ai prestatori una circolazione più agevole nel mercato europeo e garantendo al contempo un più efficiente e trasparente riconoscimento delle qualifiche professionali: la tessera professionale europea (EPC).

Quest'ultima direttiva è entrata in vigore il 17 gennaio 2014 e dovrà essere recepita dagli Stati devono entro il 18 gennaio 2016.

La tessera professionale europea ha lo scopo principale di favorire la mobilità temporanea e il riconoscimento ai sensi del sistema di riconoscimento automatico nonché per promuovere un processo semplificato di riconoscimento in base al sistema generale. Il suo funzionamento è basato sul sistema di informazione del mercato interno (IMI) istituito con regolamento (UE) n. 1024/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio.

La direttiva 2013/55/UE prevede che la tessera professionale europea (EPC) si applichi alle professioni individuate dalla Commissione europea attraverso i propri atti di esecuzione sulla base di specifici criteri di selezione. Il titolare della qualifica professionale relativa ad una professione per cui è stata introdotta l'EPC può scegliere se presentare domanda per il rilascio della tessera, oppure ricorrere alle procedure "ordinarie" previste dalla direttiva per la libera prestazione di servizi e per la libertà di stabilimento.

Per quanto riguarda il recepimento in Italia della direttiva 2013/55/UE, il 13 novembre 2015 il Governo ha approvato in esame preliminare un decreto legislativo che è stato annunciato alle Camere il 16 novembre 2015 e a cui il Senato ha già reso il proprio parere favorevole con osservazioni il 22 dicembre 2015. È, quindi, presumibile che in tempi brevi il decreto legislativo di recepimento della direttiva venga definitivamente approvato dal Consiglio dei Ministri ed entri in vigore.

Allegato alla circolare del MiSE è possibile leggere il contenuto del decreto legislativo di recepimento (ed indirettamente gli effetti della direttiva da recepire).
 

A cura di Redazione LavoriPubblici.it
     


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