FIRMATO CONTRATTO CON IMPREGILO
29/03/2006
Il 27 marzo è stato firmato dalla società Stretto di Messina,
concessionaria del Ponte, e da Impregilo, capofila del gruppo
vincitore della gara, il contratto per la progettazione definitiva
ed esecutiva e per la realizzazione dei lavori relativi al Ponte
sullo Stretto di Messina.
Il contratto, dell’importo di 3,9 miliardi, prevede dieci mesi di tempo per la progettazione definitiva ed esecutiva e cinque anni per realizzare i lavori che si presume dovrebbero avere inizio nel 2007.
Il primo impegno del contraente generale riguarderà la predisposizione del progetto definitivo ed in parallelo dovrà definire la propria organizzazione sul territorio nonché avviare, come previsto dal contratto, le indispensabili attività di formazione professionale del personale locale.
Il completamento del progetto definitivo, che dovrà poi passare un nuovo esame, prima della società concessionaria e poi del CIPE è previsto per fine 2006.
Nell’ipotesi che nelle prossime elezioni vinca il centro-sinistra, in occasione di questa ultima approvazione del CIPE l’opera potrebbe essere bloccata mentre il centro-destra prevede di andare avanti nella realizzazione.
La firma del contratto, che era prevista tra il 10 e il 15 gennaio 2006, giunge con più di due mesi di ritardo per il ricorso presentato a dicembre scorso da Astaldi al Tar Lazio contro la nomina di Impregilo come general contractor.
L’argomentazione portata da Astaldi è stata il maxiribasso anomalo di Impregilo sul costo preventivato dalla società Stretto di Messina Spa, pari a 500 milioni di euro in meno rispetto a quello proposto da Astaldi.
I giudici del Tar Lazio hanno chiesto alle parti la presentazione di nuova documentazione. La nuova udienza è stata fissata in data 21 giugno 2006.
Intanto - nonostante i ricorsi, le obiezioni delle associazioni ambientaliste, la procedura aperta dalla Commissione europea e le indagini a Roma e a Monza l’iter di realizzazione dell’opera prosegue unitamente alla polemica tra polemica nata per la firma del contratto prima delle prossime elezioni. La società Stretto di Messina precisa che il contratto firmato prevede che la concessionaria ha la facoltà, a suo insindacabile giudizio di recedere dal contratto in qualunque tempo e qualunque sia lo stato di esecuzione dell’opera senza alcuna penale in caso di risoluzione del contratto per cause non imputabili al contraente generale, prima dell’approvazione del progetto definifivo e successivamente del progetto esecutivo.
Al contraente generale spetterebbe soltanto il pagamento delle prestazioni correttamente eseguite nonché il rimborso delle eventuali ulteriori spese sostenute purché giustificate e ritenute congrue dalla Società Stretto di Messina.
© Riproduzione riservata
Il contratto, dell’importo di 3,9 miliardi, prevede dieci mesi di tempo per la progettazione definitiva ed esecutiva e cinque anni per realizzare i lavori che si presume dovrebbero avere inizio nel 2007.
Il primo impegno del contraente generale riguarderà la predisposizione del progetto definitivo ed in parallelo dovrà definire la propria organizzazione sul territorio nonché avviare, come previsto dal contratto, le indispensabili attività di formazione professionale del personale locale.
Il completamento del progetto definitivo, che dovrà poi passare un nuovo esame, prima della società concessionaria e poi del CIPE è previsto per fine 2006.
Nell’ipotesi che nelle prossime elezioni vinca il centro-sinistra, in occasione di questa ultima approvazione del CIPE l’opera potrebbe essere bloccata mentre il centro-destra prevede di andare avanti nella realizzazione.
La firma del contratto, che era prevista tra il 10 e il 15 gennaio 2006, giunge con più di due mesi di ritardo per il ricorso presentato a dicembre scorso da Astaldi al Tar Lazio contro la nomina di Impregilo come general contractor.
L’argomentazione portata da Astaldi è stata il maxiribasso anomalo di Impregilo sul costo preventivato dalla società Stretto di Messina Spa, pari a 500 milioni di euro in meno rispetto a quello proposto da Astaldi.
I giudici del Tar Lazio hanno chiesto alle parti la presentazione di nuova documentazione. La nuova udienza è stata fissata in data 21 giugno 2006.
Intanto - nonostante i ricorsi, le obiezioni delle associazioni ambientaliste, la procedura aperta dalla Commissione europea e le indagini a Roma e a Monza l’iter di realizzazione dell’opera prosegue unitamente alla polemica tra polemica nata per la firma del contratto prima delle prossime elezioni. La società Stretto di Messina precisa che il contratto firmato prevede che la concessionaria ha la facoltà, a suo insindacabile giudizio di recedere dal contratto in qualunque tempo e qualunque sia lo stato di esecuzione dell’opera senza alcuna penale in caso di risoluzione del contratto per cause non imputabili al contraente generale, prima dell’approvazione del progetto definifivo e successivamente del progetto esecutivo.
Al contraente generale spetterebbe soltanto il pagamento delle prestazioni correttamente eseguite nonché il rimborso delle eventuali ulteriori spese sostenute purché giustificate e ritenute congrue dalla Società Stretto di Messina.
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